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Pescara senz'arte? I capolavori ci sono, ma occorre valorizzarli

Proposta per la riorganizzazione e la valorizzazione del sistema museale pescarese

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Presentiamo in questa sede altro progetto, imperniato sulla riorganizzazione dei musei d'arte e degli spazi esposivi esistenti in città.

In ogni campo, dal 1927, Pescara si è dimostrata una città dalle ambizioni elevate, anche se non sempre la cittadinanza e la classe politica hanno saputo dare un seguito alle buone intenzioni.

Per questo, in città si contano numerosi edifici/spazi sottoutilizzati, la cui riorganizzazione potrebbe favorirne il rilancio. La riflessione sul contenitore, troppo spesso, ha preceduto quella sui contenuti, facendo sì che il patrimonio artistico della città fosse indebolito e trascurato anche a causa di una distribuzione frammentaria nei vari musei cittadini, piccoli, purtroppo poco conosciuti dai cittadini e, di conseguenza, sottofinanziati.

Dopo aver proposto in altri articoli la realizzazione di una nuova biblioteca unificata nel Palazzo dell'ex Banco di Napoli, un contenitore da tempo rimasto orfano di contenuti, concentriamoci ora su altri due: il Museo Cascella, in via Marconi, ed il Museo Vittoria Colonna, in piazza 1° Maggio.

Questi due musei a vocazione artistica, seppur caratterizzati da una storia completamente diversa, attraversano le medesime difficoltà: entrambi, seppur impreziositi da interessanti opere d'arte (anche se in diversa misura) soffrono oggi un volume di passeggeri talmente esiguo da non render loro giustizia e, soprattutto, tale da renderne impossibile l'autofinanziamento, ed un soddisfacente svolgimento della missione culturale che li contraddistingue. Ritengo che questi due musei ed il patrimonio artistico che contengono potrebbero essere valorizzati e fatti conoscere al grande pubblico attraverso un'opportuna riorganizzazione, utile a superare la frammentazione che oggi ne ostacola lo sviluppo.

Il Museo Cascella, ospitato nei locali ove oltre un secolo fa Basilio Cascella iniziò una vera e propria dinastia di artisti, soffre oggi numerosi problemi: i suoi spazi sono del tutto insufficienti ad ospitare adeguatamente le centinaia di opere d'arti presenti, ad organizzare un nuovo percorso espositivo o altri eventi culturali. Gli orari di apertura sono poi indecifrabili se non chiamando direttamente gli uffici, assenza di pagine web tese a pubblicizzarlo o a valorizzarlo. La presenza di guide stabili, audioguide o altri supporti alla visita è impossibilitata dagli scarsi finanziamenti attuali.

Il Museo Vittoria Colonna, dall'altro lato, soffre del problema opposto: pur godendo di spazi ampi, dispone di una collezione permanente piuttosto esigua, e lo scarso numero di visitatori rimane spesso spaesato di fronte ad una struttura dalle grandi potenzialità ma, paradossalmente, riempita adeguatamente solo in occasione di (rare) esposizioni temporanee. Al tempo stesso, come visto nella vicenda legata alla donazione della splendida collezione d'arte del collezionista Venceslao Di Persio, la città non dispone di un polo museale di richiamo idoneo ad attirare le donazioni di collezionisti privati interessati a condividere le loro opere con la città.

>> Propongo pertanto di rilanciare il sistema culturale pescarese attraverso la fusione dei due musei menzionati e la creazione, sulle ceneri del Museo Vittoria Colonna, del nuovo Museo d'Arte Moderna “Basilio Cascella”. Queste le caratteristiche che verrebbero a qualificare il nuovo museo:

• Esposizione, nei locali nuovi e spaziosi di piazza 1° Maggio, dell'intera collezione di dipinti, statue ed opere varie realizzate dalla famiglia Cascella nel corso di un secolo, oggi esposte in via Marconi.

• Esposizione della collezione dell'attuale Museo V. Colonna, anch'essa confluita nel nuovo museo.

• Esposizione delle opere d'arte di Misticoni oggi custodite nella biblioteca Provinciale “d'Annunzio”.

• Dulcis in fundo, esposizione, sempre nei locali del nuovo Museo d'Arte Moderna “Basilio Cascella”, del capolavoro di Michetti, “La Figlia di Jorio”, oggi esposto all'interno del Palazzo della Provincia di Pescara, dove è stata ormai dimenticata dalla cittadinanza.

Un museo arrittito da così tante opere d'arte in pieno centro città, darebbe a Pescara un lustro artistico e culturale un tempo impensabile. La città si arricchirebbe di una nuova attrazione irrinunciabile tanto per i turisti, che avrebbero un motivo in più per sostare a Pescara (una città che, ricordiamolo, da sempre insegue un posto di rilievo nel panorama turistico nazionale), quanto per i Pescaresi, che avrebbero un motivo in più per andar fieri della propria terra, riscoprendone il volto culturale troppo spesso dimenticato.

Al tempo stesso, la vecchia sede del Museo Cascella, in viale Marconi, non perderebbe affatto la propria vocazione culturale: essa potrebbe diventare un accogliente angolo di Pescara vecchia ove ospitare, in alternativa:

• Uno spazio volto a consentire ai giovani artisti emergenti del panorama abruzzese e nazionale la possibilità di esporre le proprie opere pubblicamente e, volendo, organizzare mostre mercato, per finanziare la propria attività artistica facendosi conoscere dal pubblico. Nell'edificio potrebbero trovare spazio anche presentazioni di libri, conferenze o eventi organizzati da privati i cui proventi finanzierebbero nuove politiche culturali messe in campo dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Pescara.

• La prima sala studio comunale della città di Pescara (una sala studio, a differenza di una biblioteca, contiene postazioni studio e lavoro ma non necessariamente libri, e offre una valida alternativa agli studenti che non trovano posto in biblioteca o che vivono nelle vicinanze).

La realizzazione di una grande biblioteca unificata nel centro di Pescara, accompagnata dalla riorganizzazione del patrimonio artistico cittadino e dall'apertura del nuovo Museo d'Arte Moderna “Basilio Cascella”, farebbe di Pescara una città estremamente attrattiva e dinamica dal punto di vista culturale, una città vissuta, in maniera molto più omogenea, sia di notte che di giorno, una città animata non solo in funzione dello shopping, ma anche da studenti e persone di ogni età assetate di cultura. Persone che col tempo costruirebbero una Pescara più matura e curiosa, in grado di attrarre turisti, lavoratori e studenti fuorisede ma anche di dare ai suoi cittadini una nuova consapevolezza del valore della propria terra. 
Vi sarebbe beneficio per l’intera comunità, ed è questo ciò cui dobbiamo puntare nel momento in cui immaginiamo una nuova opera pubblica: il bene di tutti. 

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