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Città della terra cruda

Tutela e valorizzazione delle Case di Terra in Italia

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Presso la sala Wojtyla del Comune di Manoppello, sabato 11 novembre, si è tenuto un incontro sul tema delle case di terra cruda che ha visto la presenza di numerosi protagonisti tra i rappresentanti dell’associazione Nazionale Citta della Terra Cruda delle regioni Abruzzo, Sardegna, Marche; i sindaci della provincia di Chieti, Pescara e Teramo, di professionisti e cultori della materia.

Il tema dell’incontro è stato: Azioni congiunte tra le regioni Abruzzo, Marche e Sardegna per la tutela e valorizzazione dell’architettura in terra cruda in Italia, finalizzate in particolare all’adozione di normative regionali e nazionali in materia

Ha aperto i lavori il sindaco della città di Manoppello Giorgio De Luca che ha parlato delle case di terra come un patrimonio sul quale si deve puntare perché diventi anche una forza economica per il territorio.

L’arch. Gianfranco Conti, vera anima conduttrice di questa importante associazione e cultore dell’architettura in terra cruda, ha narrato di come in venti anni attraverso il Centro di Documentazione delle Case di Terra, si sono sviluppati molti interessi per le case di terra che oltre a vedere ben 21 manifestazioni con La Festa della Terra, ha suscitato interesse facendo già dal 1998 riconoscere alla Regione Abruzzo le Case di Terra quale patrimonio abruzzese.

L’arch. Conti ha ricordato del censimento delle case di terra esistenti che nei tre anni di lavoro e di rilievo del patrimonio ha potuto elencare ben 800 case in 40 Comuni abruzzesi.

In quegli anni la Sovraintendenza di Chieti, durante gli scavi riconobbe l’esistenza delle costruzioni in terra cruda attraverso la scoperta dei muri in elevazione. L’uso della terra cruda come materiale è sempre, storicamente, stato utilizzato in tutta la collina abruzzese e medio adriatica.

Lo studio delle costruzioni in terra cruda fu già fatto dal geografo Baldacci nel 1950 che fece un quadro delle costruzioni in terra cruda in Italia, e, nel 1983, l’architetto Eugenio Galdieri, grande studioso mondiale sull’uso della terra cruda nelle costruzioni, pubblicò un libro dal titolo Le meraviglie della terra cruda in Italia.

Lo studio, portato avanti dall’arch. Conti, parte proprio da una ricerca sulle case contadine e da uno studio fatto, per il Museo delle Genti d’Abruzzo, dall’arch. Morandi, docente presso la Facoltà di Architettura, nel 1984, che pose tre questioni fondamentali del complesso territorio della terra cruda: case di terra quali elementi della qualità, paesaggio e citta-territorio/paesaggio. La memoria delle costruzioni in terra si è però interrotta e, purtroppo, si è persa la cultura dell’autocostruzione, negli anni ’50 quando, dopo la guerra, in piena ricostruzione l’uso del “tondino” e del cemento armato favorirono un tipo di costruzione più semplice ed accettato in quanto considerato un riscatto alla povertà che si legava alle case di terra.

Il terremoto del 2009, de L’Aquila, a causa dei discorsi di sicurezza e manutenzione, ha di fatto rallentato l’avanzamento dello studio del materiale terra come materiale da costruzione, ma nel 2016 la Regione Abruzzo ha deliberato un Protocollo d’intesa per l’attivazione di un programma di collaborazione sui temi dell’architettura in terra cruda, tra la Regione Abruzzo e l’Associazione Internazionale Città della Terra Cruda.

Molto interessante lo studio presentato dall’Arch. Ottavia Aristone su Architettura del Paesaggio Globale che parla della necessità di sovraintendere tutti i settori con capacità di sintesi per codificare le forme.

Bisogna considerare anche la nuova forma di turismo di lungo periodo, dove, persone straniere comprano e ristrutturano case per viverci un tempo lento di qualità. Le costruzioni devono rispondere alle linee della qualità della vita e qualità è armonia.

“Bisogna recuperare – ha concluso l’arch. Aristone - la sfida è il futuro che si può avere con i prodotti delle terre antiche quasi intoccabili. Dietro le case di terra c’è molto di più di quanto si possa immaginare”.

L’arch. Cristina Forlani, docente presso la Facoltà di architettura di Pescara, ha parlato del progresso futuro che, da studi fatti, potrebbe portare alla estinzione della specie umana,

“Il progresso – ha detto Cristina Forlani -  dovrebbe aumentare la qualità della vita, ma oggi è possibile solo per pochi. La nuova industria 4.0 prevede l’uso totale della robotica, ma per una qualità della vita bisogna resistere a questo tipo di progresso distruttivo per una qualità ammissibile di sostenibilità che deve prevedere una forma di industria verde”.

L’arch. Bruno Celupica, del settore pianificazione della Regione Abruzzo, ha parlato dell’interesse che l’assessorato prova per le case di terra e per il territorio che le comprende confermando che le case di terra devono essere introdotte nel tema dell’architettura con normative di rigenerazione urbana e con attività di edilizia sociale.

Molto interessante il progetto portato avanti dall’arch. Anna Paola Conti con la riqualificazione di un quartiere tutto costruito in terra cruda, completamente abbandonato che, dopo 15 anni, è risorto a nuova vita con l’occupazione delle case da parte di nuovi e vecchi residenti che sono ritornati ad abitarlo.

La rigenerazione urbana di villa Ficana oltre alla residenza nelle case riqualifiate ha portato avanti un progetto di ecomuseo e altre attività economiche che concorrono a rendere vivo e vivibile il quartiere.

Per l’architettura sarda l’arch. Maddalena Achenza ha parlato delle case sarde costruite con la tecnica dell’adobe, cioè del mattone crudo, dove in grandi spazi fatti da corti venivano ricoverati attrezzi ed animali. Le corti comprendevano, oltre l’abitazione principale, magazzini e anche abitazioni per i dipendenti.

Le case sarde mantengono, con la chiusura dei propri cortili, una intimità che è propria la caratteristica del carattere sardo.

I saluti del Presidente della Provincia di Pescara Antonio Di Marco e di Alberto Balducci hanno concluso gli interventi della giornata.

A conclusione dei lavori Enrico Pusceddu Presidente dell’Associazione dei Paesi della Terra Cruda ha voluto sintetizzare quanto detto in quattro termini conclusivi:

Identità delle case di terra cruda con la conoscenza della storia del territorio e delle persone

Futuro- che deve tenere conto di un importante fattore che è quello economico

Rete, nulla si può fare da soli e solo la rete di conoscenza fatta dalle persone e dai luoghi interessati alle costruzioni in terra può mantenere vivo lo studio e farlo progredire,

Armonia del vivere in questi luoghi in un mondo che piace in armonia con il mondo moderno.

Al termine dell’incontro le attività locali hanno offerto agli ospiti presenti i loro prodotti per un graditissimo spuntino.

Nel pomeriggio gli ospiti hanno visitato la Mostra le case di terra paesaggio e architetture e fatto una passeggiata nel Comune di Manoppello per visitare le case di terra esistenti.

La giornata si è poi conclusa con l’Assemblea dei soci Città della Terra Cruda.

L’Associazione Internazionale Città della Terra Cruda Abruzzo nasce nel 2000 e attualmente i Comuni, Enti e Associazioni che aderiscono sono:

Abruzzo - Comune di Casalincontrada (CH) Comune di Chieti, Provincia di Chieti, Comune di Manoppello (PE) Provincia di Pescara Comune di Roccamontepiano (CH) Comune di Turrivalignani (PE)

Marche Comune di Treia (MC) Comune di Montegranaro (AP)

Sardegna Comuni di: Assemini (CA), Guasila (CA), Musei (CA), Nuraminis (CA), SANLURI (CA), San Sperate (CA), Samatzai (CA), Serrenti (CA), Segariu (CA), Serramanna (CA), Selargius (CA), Solarussa (OR), San Gavino M. Le (CA), Samassi (CA), Ussana (CA), Villasor (CA), Vallermosa (CA), Villamassargia (CA)

Piemonte Comune di Novi Ligure (AL)

Associazioni e Imprese Associazione Terrae Onlus – Casalincontrada (CH), Tellus s.r.l. – Cagliari (CA), Fornace BRIONI – www.fornacebrioni.it, EDILANA – www.edilana.com

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