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Conce(r)tto di Natale

Parole, musiche, corpi in viaggio verso l’altro

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Riceviamo e pubblichiamo:

Domenica 23 dicembre l'associazione Baobab vi invita allo spazio Matta di Pescara in Via Gran Sasso 53 alle 18 per un "Concetto di Natale", con film documentario, incontri, cena etnica, concerto e performance di danza. L'incontro e gli spettacoli sono organizzati da Baobab Pescara con il sostegno della Fondazione Pescarabruzzo e dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Pescara. Collaborano  le associazioni Fogoba' - Il Grande Cerchio, Artisti per il Matta, Todomodo, Spaz. "Parole, Musiche, Corpi in Viaggio verso l'Altro", ingresso libero!

 

Il programma:

concetto/concerto di Natale in quattro parti

01 ore 18 In viaggio verso Altrove, ricerca e incontro (o incontro mancato) con l’Altro

In terra straniera, proiezione del film documentario realizzato dal gruppo Todomodo e conversazione a più voci con:

Claudio Di Mambro, documentarista, TodoModo, Roma

Giovanni Di Iacovo, scrittore, assessore alla cultura del Comune di Pescara

Baba Gounou Fall Alaza, mediatore e operatore culturale, Croce Rossa Belga, Liegi

Stefano Taglietti, musicista e compositore, docente di conservatorio, Pescara

Carlo Damiani, presidente dello Spaz di Pescara

 

02  ore 20   Cena etnica informale

coordinata da Ali Ilboudo, attivista per i diritti umani e mediatore interculturale e linguistico, e selezione musicale a cura di Danilo Burchielli Deja-Vox

per la cena: offerte responsabili

 

03  ore 21   Trio Nafas in concerto

musica contemporanea e world music con i maestri

Marco Felicioni  flauti

Pino Petraccia  percussioni e kamalengoni

Lucia Antonacci  arpa

 

04  ore 22   La teoria degli insiemi

performance di danza contemporanea africana con musica dal vivo a cura della coreografa e danzatrice Piera D’Anzico, con interventi musicali di Pape Kane (kora e voce), Aboulaye Diarra (percussioni) e Djambadon

 

L’iniziativa è a cura di Baobab con il sostegno del Comune di Pescara-Assessorato alla Cultura e della Fondazione Pescarabruzzo e con la collaborazione delle associazioni pescaresi Artisti per il Matta, Lo Spaz, Fogoba-Il Grande Cerchio.

 

Approfondimenti sulle 4 parti:

01 In viaggio verso Altrove, ricerca e incontro (o incontro mancato) con l’Altro

Ghorba - In terra straniera, proiezione del film documentario (51’)

autori: Claudio Di Mambro, Luca Mandrile, Umberto Migliaccio (TodoModo, Roma)

produzione: Suttvuess – ProgettoMondo.Mlal, 2009 (realizzato con il sostegno dell’Unione Europea, Menzione speciale della Giuria ad Arcipelago 2010).

La parola araba Ghorba è intraducibile. Tipicamente maghrebina, esprime un mix di sentimenti quali la nostalgia, l’esilio, la tristezza, tipici del migrante che vive lontano dalla sua terra e dal suo paese. Attraverso le storie di alcuni migranti, si dà così anche un volto e una voce a questo termine-concetto e a difficoltà quotidiane, aspettative e opinioni di tanti che ormai da anni vivono tra noi in Italia.

Conversazione a più voci con

> Claudio Di Mambro, Ghorba - In terra straniera

«Questo documentario è nato su richiesta di ProgettoMondo.Mlal, un’ong che si occupa di migrazione tra il Marocco e l’Italia, con l’obiettivo di mostrare in Marocco le difficoltà dei migranti qui in Italia. Nel frattempo la deriva fascista di questo paese porta alla creazione di leggi razziali adatte per il nuovo millennio, dove viene criminalizzata la condizione di migrante tout court. Allora forse è più utile che questo video venga visto in Italia, per capire che la realtà è più complessa del cervello di un leghista e che coloro che vengono additati come criminali altro non sono che individui in cerca di migliori condizioni di vita», dichiarazione degli autori del film.

TodoModo è un gruppo di film maker indipendenti, composto da Claudio Di Mambro, Luca Mandrile e Umberto Migliaccio. Da più di dieci anni realizza documentari che, per quanto diversi tra loro, condividono tutti la stessa attenzione per personaggi o vicende storico-sociali considerate marginali, che rischiano di scomparire dalla memoria collettiva. In particolare Todomodo porta avanti dal 2005 un lavoro di documentazione sulle storie di vita di donne e uomini che hanno partecipato attivamente alla Resistenza italiana e all’antifascismo militante. Tra i molti documentari prodotti ricordiamo almeno: Bimba col pugno chiuso, in co-produzione con Produzioni dal Basso (hd, 58’, 2013; Grand Prix du Documentaire ad Annecy Cinema Italien 2013) e Di Lotta si vive, in collaborazione con cgil (hd, 58’, 2011; ViaEmili@docfest 2011).

> Giovanni Di Iacovo, Parole, racconti, narrazioni: viaggi e strumenti per dialoghi interculturali e costruzione di ponti con l’altro

Giovanni Di Iacovo (Pescara, 1978), è sceneggiatore della fiction per RaiDue dal titolo Offline (2015) e ha pubblicato racconti e romanzi tra i quali Sporco al Sole (Besa, 1999), Sognando una cicatrice (Castelvecchi, 2000), Sushi Bar Sarajevo (Palomar, 2007), Tutti i poveri devono morire (Castelvecchi, 2009), La Sindrome dell’Ira di Dio (Zero91, 2012), Noi siamo la notte (Galaad, 2013) e Confessioni di uno Zero (Castelvecchi, 2017), dal quale è stato ispirato l’omonimo film del regista Andrea Malandra (2018). Ha fondato il Festival delle Letterature dell’Adriatico, Satyricom, Love Hotelfestival della cultura erotica e il Future Days Fest. Svolge attività di ricerca in Letteratura Italiana Moderna e Contemporanea, Produzione di Testi Scritti e ha pubblicato saggi e monografie su Celati, Tondelli, Bassani, De Lollis e sulla letteratura dell’area adriatica italiana. Ha vinto la sezione narrativa della Biennale dei giovani artisti dell’Europa e del Mediterraneo (Sarajevo, 2001), il Premio Teramo (2007) ed è stato finalista del premio letterario della Rai La Giara (2012). Alcuni suoi racconti sono stati messi in scena nello spettacolo con Stefano Benni e David Riondino Viaggio nelle Metropolis (2009). Dal 2014 è Assessore alla Cultura e alle Politiche Giovanili della Città di Pescara.

> Stefano Taglietti, In viaggio con l’altro, il diverso e l’altrove, dalla musica classica e contemporanea alla world music

La cultura musicale, quando è intelligente e ispirata, si muove continuamente in maniera non autoreferenziale nella ricerca di stili e poetiche, al di fuori del proprio mondo. Gli autori, nel corso del tempo, hanno sempre cercato di incontrare, trasformare e rielaborare, con la curiosità necessaria, le differenze sonore. Dal barocco al classicismo, dal romanticismo fino ai giorni nostri, si ritrovano, fuori dai cliché accademici dell’arte, molte delle compenetrazioni etniche, afrologiche, balcaniche, orientali ecc. che hanno arricchito e impreziosito i linguaggi della musica del passato e di oggi.

Stefano Taglietti (Roma, 1965) musicista, compositore, docente di conservatorio, dal 2017 insegna Composizione presso il Conservatorio Statale di Musica di Foggia. Allievo di Sylvano Bussotti presso il BussottiOperaBallett, è stato per lui fondamentale l’incontro con il compositore tedesco Hans Werner Henze (1926-2012). Negli anni ha costruito un fitto catalogo vario e diversificato che supera i 150 pezzi con composizioni orchestrali, opere di teatro musicale, melologhi, pezzi comeristici, per coro, includendo le nuove tecnologie digitali e strumentazioni elettroacustiche, impossibile elencare in questa sede.

«La mia opera, come prospettiva musicale, vuole conquistare un linguaggio che non esclude nulla a priori. La dimensione sonora dunque, è quella di un recupero e una elaborazione della realtà culturale musicale contemporanea; recupero inteso come apertura nei confronti dei linguaggi sonori correnti, filtrati nella loro eterogenia poetica e nella loro fusione con la tradizione musicale colta. La prospettiva del mio lavoro, è quella di cogliere sistematicamente la continuità fra passato e una personale percezione sulla realtà del mondo contemporaneo.
Uno dei tratti distintivi del mio lavoro compositivo, anche rispetto alle poetiche delle avanguardie storiche, e a quelle delle generazioni che mi precedono, è quello di utilizzare e reinventare materiali ed elementi musicali, anche di lontanissime derivazioni, in un linguaggio compatto e unitario, tenendo sempre conto di un legame del suono teso verso una drammaturgia contemporanea» (Stefano Taglietti, 2013).

> Baba Gounou Fall Alaza, Lasciare l’Africa. Cosa spinge al viaggio, come accade, cosa si incontra: esperienze e riflessioni (con traduzione dal francese di Ali Ilboudo, attivista per i diritti umani e mediatore interculturale e linguistico)

Mediatore e operatore culturale nell’ambito della Croce Rossa Belga e attualmente residente a Liegi, Baba Gounou Fall Alaza è nato il 9 febbraio 1979 a Natitingou, nel nord-ovest del Benin, dove ha vissuto e compiuto i suoi studi fino a quando si è trasferito in Quebec, Canada, per studiare agronomia per oltre tre anni; tornato in Benin, si è diplomato come allenatore di basket, e poi si è di nuovo spostato, nel sud della Francia, ad Ariège, per lavorare come educatore specializzato per l’istituzione francese Cerceau, nell’accompagnamento dei giovani in difficoltà, con alcuni periodi di pausa e riflessione in Africa, soprattutto in Benin, Burkina-Faso e Mali. Da sette anni vive in Belgio, lavorando come collaboratore polivalente presso la Croce Rossa Belga, principalmente nell’accoglienza di richiedenti asilo. Coinvolto da vicino nelle questioni reali che evidentemente riguardano sia le società di partenza dei richiedenti asilo, sia quelle di arrivo, innanzitutto l’Europa. Si occupa di ricezione, inserimento e supporto quotidiano nei diversi aspetti della vita in un centro di accoglienza. Ha vissuto esperienze speciali sia sul piano professionale che su quello degli incontri umani e conserva un grande amore per la sua Africa, anche se vive dall’altra parte.

> Carlo Damiani, Note di viaggio e ricerca/incontro con l’Altro, con riferimento all’esperienza dello sPaz

Carlo Damiani è l’attuale presidente dello sPaz, Centro Aggregativo Giovanile di Pescara. Si tratta di «una realtà di condivisione e confronto di pensieri realizzata e gestita dai giovani le cui attività sono destinate alla collettività. Il centro si basa su principi di uguaglianza, democrazia, antifascismo, laicità, contro ogni forma di discriminazione. Si garantiscono orizzontalità e reciprocità, così da permettere una libera e attiva partecipazione di studenti medi, universitari, giovani lavoratori e non.

Tra le principali finalità del progetto “Lo sPaz” ci sono la volontà di sopperire alla mancanza diffusa di stimoli culturali e la garanzia di uno spazio d’aggregazione che prescinda l’obbligo di consumo e funga da motore di una nuova dinamica socio-politica all’interno della realtà territoriale pescarese; uno spazio che dia la possibilità a realtà giovanili diverse di confrontarsi. Si tratta di una realtà indipendente, apartitica e autogestita da ragazzi che si apre a collaborazioni e iniziative promosse da altri, nel rispetto dei principi del centro. Il progetto garantisce un luogo fisico aperto a tutte e tutti nel quale poter fruire e promuovere corsi, iniziative culturali o semplici momenti ricreativi.

Il nome è derivante dalla commistione della parola “spazio” con la figura di Andrea Pazienza, in arte “Paz”, artista poliedrico formatosi a Pescara, riconducibile alla scena artistica degli anni ottanta e costretto ad emigrare altrove affinché la sua arte fosse valorizzata. La sua storia è per certi versi un emblema di ciò che noi non vogliamo continui ad accadere, ripromettendoci di fornire a tutti i nostri “Andrea Pazienza” un luogo in cui esprimersi ed essere valorizzati», da www.lospaz.org.

 

02  Cena etnica informale

coordinata da Ali Ilboudo, attivista per i diritti umani e mediatore interculturale e linguistico e selezione musicale a cura di Danilo Burchielli Deja-Vox

per la cena: offerte responsabili

 

03 Trio Nafas in concerto 

Musica contemporanea e world music con i maestri Marco Felicioni (flauto traverso e altre tipologie di flauti antichi e di tradizioni folkloriche diverse), Pino Petraccia (percussioni e kamalengoni), Lucia Antonacci (arpa).

Il Trio Nafas (“respiro”), formatosi recentemente a Pescara, propone percorsi musicali intorno alle sonorità del flauto, delle percussioni e dell’arpa, spaziando dalla musica contemporanea alla world music. Felicioni, Petraccia e Antonacci hanno avviato il progetto Nafas nel 2017 per la composizione delle musiche per un film documentario di Davide Gambino dedicato a uno straordinario luogo della costa nord-occidentale dell’Irlanda, I Céide Fields (Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino 2018). Musiche originali di Petraccia, come Crisalide e Metamorfosi, e arrangiamenti di Felicioni su brani tradizionali irlandesi che evocano paesaggi antichi, luoghi di grande potenza naturale e suggestione archetipica. E musiche che raccontano storie recenti, come la tragedia di Rigopiano, al centro di un altro progetto realizzato dal Trio, con all’arpa Elena Cacciagrano, per Non fu possibile fuggire dal Paradiso, opera di “teatro civile” di Silvio Sarta.

Alternando melodie e ritmi scritti a pratiche di improvvisazione basate su abilità tecniche e sensibilità di ascolto e dialogo sperimentate in ambiti musicali diversi, i suoni dell’arpa classica e celtica si mescolano alle melodie libere e trascinanti del flauto, ai ritmi bassi e potenti di percussioni africane, medio-orientali e indiane, e alle sonorità ipnotiche delle corde maliane del kamalengoni.

 

04  La teoria degli insiemi

Performance di danza contemporanea africana con musica dal vivo a cura della coreografa e danzatrice Piera D’Anzico, con interventi musicali di Pape Kane (kora e voce), Aboulaye Diarra (percussioni) e Djambadon.

La teoria degli insiemi mette in scena 4 tableaux estratti uno spettacolo di danza africana contemporanea presentato nel 2005 in tournée in Burkina Faso. Nel gioco degli specchi, la diversità può dare luogo a innumerevoli diadi:
bianco/nero, femminile/maschile, individuale/collettivo, ritmo/armonia, energia/trasformazione, fondendo danza, musica e parola in un unico linguaggio atto ad abbattere barriere e muri eretti contro la diversità.

Musica:
Aboulaye Diarra 
Pape Kane
Emilio Chiacchia
Manuel Zazzini
Peppe Nardone
Sandro Pettinella
Stefano Di Profio

Danza:
Piera D’Anzico
Elena Mastracci
Fabrizio Bonfiglio
Lorenzo Serafini 
Manuela De Marzo
Sabrina Elia

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per informazioni

www.baobabpescara.org - pino@baobabpescara.org - facebook.com/baobabpescara - 335.436185

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