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Toto compra il Centro? Il Fatto conferma l'allarme lanciato da Maurizio Acerbo

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Ringrazio Il Fatto per aver condiviso con un paginone ben documentato l'allarme che avevo lanciato qualche giorno fa sulle voci insistenti di possibile acquisto da parte del gruppo Toto del quotidiano il Centro. Nessuna pubblica smentita vi è stata dopo il mio comunicato nè da parte del gruppo Toto nè dell'editore. Nessuna forza politica e sociale ha preso posizione e anche l'informazione regionale è stata distratta quando non ha ignorato una notizia che dovrebbe suscitare a dir poco preoccupazione.

Evidentemente in Abruzzo al conflitto di interessi e all'intreccio affari-politica ci si è talmente abituati e l'assuefazione è tale che l'acquisto del Centro da parte di Toto non suscita particolare agitazione.

Il servizio del quotidiano diretto da Marco Travaglio evidenzia molto bene il quadro da terzo mondo che si va delineando, una sorta di berlusconismo all'arrosticino:

il principale gruppo nel settore dei lavori pubblici e delle infrastrutture che già può contare sul proprio uomo "di famiglia" alla guida della Regione e del partito di governo che assume direttamente il controllo del principale quotidiano amplificando enormemente il suo già fortissimo potere di condizionamento delle scelte pubbliche.

La circostanza che questo gruppo è titolare della concessione delle autostrade che collegano l'Abruzzo a Roma e che sono in ballo mega-progetti da 5,7 mld. di euro (ma non si tratta dell'unico intervento e progetto targato Toto in Abruzzo) di per sè dovrebbe indurre a uno stop all'operazione e si pone analogo problema per altri editori che siano portatori di conflitti d'interesse sul piano locale.

L'inchiesta del Fatto evidenzia anche l'enorme impatto ambientale di un progetto autostradale che ci chiama a costruire in Abruzzo un'opposizione sociale pari a quella con cui abbiamo fermato il terzo traforo del Gran Sasso, il Centro oli e Ombrina.

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