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Spazio Donna: Il Comitato Filanda fa’ chiarezza sulla Ex-Filanda Giammaria

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Si è svolta questa mattina, presso il Comune di Pescara, una importante e partecipata Conferenza stampa, atta a chiarire i tanti punti della vicenda della Filanda Giammaria, che in questi giorni è tornata sulle prime pagine dei giornali,  da “angolazioni” diverse, e pertanto si è reso necessario una sintesi del percorso fin qui svolto, da una nutrita schiera di associazioni, notoriamente attente alla tutela del patrimonio storico, e alla sostenibilità ambientale nelle scelte urbanistiche.

- Il Comitato Filanda, che opera da quando è iniziata l’invasione dell’area della vecchia filanda Giammaria nel cuore antico della bassa collina pescarese, è costretto a ricordare le ragioni della propria lotta, per leggere in una diversa prospettiva le questioni urbanistiche che oggi riempiono le pagine dei quotidiani.
- Tra i compiti del comitato ( basterebbe guardare i nomi e le associazioni di chi lo compone) la volontà di “liberare” dal cemento un’area storica delle nostra città, riportandovi anche il “verde storico”. Si è infatti costituito appena le ruspe hanno cominciato ad invadere una zona importante nella storia della vita sociale ed economica di Pescara, che vede ancora adesso la presenza di un edificio settecentesco come l’ex Casino di caccia, elencato tra i beni storici da salvaguardare
- In breve ricordiamo che la “filanda” , ancora in piedi fino a poco tempo fa, rappresentava e rappresenta la memoria testimoniale della storia sociale, economica e civile della città. Una delle prime fabbriche che cambiarono il volto del territorio, orientando la vocazione contadina delle colline verso un futuro industriale, ma anche uno dei luoghi simbolo della storia dell’emancipazione femminile a Pescara. Quelle contadine di Castellammare furono le prime a sperimentare la fatica del lavoro operaio, ma anche la liberazione dall’unico destino fino ad allora consentito alle donne, quello della casalinga.
- Sarebbe bastato poco per fare di quella piccola area, incuneata su una piccola altura pre-collinare, circondata dal castello Giammaria e da palazzi grandi e piccoli, un parco memoriale di storia urbana e di funzioni culturali importanti.
- Ma succede che l’amministrazione comunale di qualche anno fa, sindaco Mascia e assessore Antonelli, pur se in legittimità normativa, decidesse che si poteva abbattere tutto per una inedita politica urbana di Pescara: edificarvi due nuovi palazzoni, inzippati in un’area già sovraccarica, rendendo inutilizzabile il casino di caccia, costretto e isolato in un angolo irraggiungibile.
- Da qui le lotte e la protesta, da qui la nascita di un comitato trasversale e attivo, composto di donne e uomini senza alcun altro obiettivo se non quello della difesa del bene comune, storico, memoriale, ambientale, naturale. Nella zona, appunto, si potrebbe/dovrebbe ricostituire la memoria “verde” dei gelsi della seteria allora insediata.
- Dopo una serie di iniziative e di proteste, arriva ( e meno male) , la Regione che chiede di capire le ragioni di tanta mobilitazione, ampia e trasversale.
- In interlocuzione con associazioni, comune e costruttore- che accetta di incontrarsi e avrebbe potuto non farlo, avendo già in tasca il diritto ad edificare-, la Regione si fa portatrice di un invito a salvare quell’area e investirvi fondi per un uso culturale pubblico, che – da riunioni specifiche – è stata individuato come focus di documentazione e memoria della storia della filanda e del contributo del lavoro femminile a Pescara. E ancora, nell’impegno a recuperare il casino di caccia, con la possibilità di insediarvi una casa delle donne, in un’area verde a ridosso delle aree ospedaliere. Un nucleo di nuova società in formazione, per meglio dar rilievo al fondamentale ruolo delle donne, del loro pensiero e della loro pratica interculturale per una società multiculturale.
- Il compito del comune è di trovare le aree dove insediare, spostandole, le due palazzine che avrebbero già possibilità di essere immediatamente edificate su quell’area.
- Mesi e mesi sono passati. La prima palazzina, col contributo importante di proposta degli architetti del Comitato, troverebbe sede nella stessa zona urbana, verso Monte Faito.
- Ultimamente arriva, da parte del nuovo assessore Civitarese, la proposta per la seconda palazzina. Nel frattempo abbiamo dovuto scoprire che le aree comunali disponibili sono ormai sono pochissime e inadeguate. In altre parole, ci siamo mangiato tutto il territorio.
- Ascolteremo nel merito la scelta proposta dal Comune, e i criteri seguiti, augurandoci soluzioni che non scontentino nessuno. Ma ribadiamo che, essendo la nostra lotta indirizzata a creare aree sociali e culturali da tutti vivibili, l’equità è una finalità che andrebbe perseguita anche nel diritto a godere di aree verdi, fermo restando che dovranno comunque aumentare in quantità in qualità
A proposito di memoria … il nostro piccolo orgoglio di “urbanistica partecipata”
Indipendentemente dalle soluzioni urbanistiche che si adotteranno, ci piacerebbe che – soprattutto l’informazione che ha anche un grandissimo compito di formazione – leggesse la novità che la lotta per la filanda sta costituendo a Pescara.
L’ampiezza del movimento e il continuo confronto fra le posizioni, nella passione che ognuno ci ha messo, ha consentito di creare un gruppo di lavoro basato sulla gratuità dell’impegno, in cui ciascuno ha portato quello che nella vita ha imparato, anche professionalmente, a fare, consentendo a tantissimi di esserci, dando spazio a donne e uomini anche giovani di molti istituti scolastici, nel protagonismo di tutti, per pungolare , ma anche per affiancare le istituzioni quando utile. Nessuna lotta per la “leadership”, ma spazio per le idee, le proposte, l’impegno. Un esempio di “urbanistica partecipata” nel concreto del farsi, che niente ha a che vedere con quella “urbanistica contrattata” che pure tanto conosciamo a Pescara. 
 Non è infatti un caso che il nostro Comitato sia stato invitato a partecipare al Festival nazionale della Partecipazione svoltosi a L’Aquila alcuni mesi fa.
Al Consiglio Comunale, quindi,l’invito a dare continuità a questo nostro impegno assunto in accordo con l’amministrazione, e ad un prezioso metodo di lavoro di cittadinanza operativamente e gratuitamente attiva.

Italia Nostra – INU Abruzzo Molise – OCA Dd’A (Osservatorio Partecipazione Cittadinanza Attiva Pescara) – SPI Cgil –CGIL Camera Sindacale di Pescara- Commissione Pari Opportunità Comune Pescara – MILA donnambiente – UDI Pescara – Associazione Libertà e Giustizia – Pescarabici – Carrozzine Determinate - Comitato Abruzzese Paesaggio – Associazione Ville e Palazzi dannunziani – Stop al cemento - Accademia Musicale pescarese- Oltre il Gazebo no filovia –Stop al cemento- Ambasciatori della Fame – Galina Caminante –ANFE delegazione provinciale Pescara - Associazione La Frangia - AUSER – Spazio Donna Abruzzo - FAI Abruzzo -
COMITATO FILANDA per PESCARA

 

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