Dura presa di posizione di CasaPound Italia dopo che questa mattina CGIL e Camera del Lavoro di Pescara hanno promosso un presidio in Piazza Italia per richiedere all'amministrazione risposte a proposito del mercatino etnico e della situazione lavorativa degli immigrati, bengalesi e senegalesi in particolare.
"In un momento storico in cui la disoccupazione si attesta all'11.1% - commenta in una nota il responsabile pescarese del movimento, Mirko Iacomelli - le preoccupazioni dei sindacati sembrano essere rappresentante dagli immigrati e dalla loro situazione lavorativa".
"Seppur ai minimi dal 2012 - continua la nota - il tasso di disoccupazione rimane stabile per quanto riguarda i giovani (34%), mentre chi traina questa risalita sono gli ultracinquantenni, soprattutto grazie alle politiche vessatorie in campo pensionistico che ritardano il momento del ritiro dal lavoro. In questo quadro generale, i sindacati e le loro propaggini territoriali preferiscono occuparsi della sorte degli immigrati, quelli che - come la vulgata vuole - 'pagheranno le nostre pensioni'. Considerato il regime fiscale vigente nell'ex mercato abusivo della stazione, vorremmo conoscere i benefici economici che questo ha apportato nei confronti dell'Erario e del welfare italiano, e come verrà quindi gestito il 'nuovo mercatino etnico'. Per non parlare del fiorente commercio che raggiunge il culmine nel periodo estivo grazie, appunto, alle bancarelle bengalesi e ai venditori ambulanti senegalesi onnipresenti sulla riviera e tra gli ombrelloni, un mercato di prodotti dalla provenienza incerta e troppo spesso di origine illecita".
"CasaPound Italia non vuole una seconda Montesilvano - termina la nota - dove favorire la creazione di ghetti in cui domina il malaffare, salvo poi nascondere tutto sotto il tappeto, lasciando una città in balia di vere e propria orde di sbandati senza casa, lavoro e speranza. La favola dell'integrazione, d'altro canto, trova raramente il suo lieto fine: i simili si riconoscono tra loro, amplificando le discordanze con le comunità estranee. Le istituzioni hanno il Dovere di occuparsi prima di tutto degli Italiani, oggi incredibilmente discriminati nella propria nazione a causa di istituzioni assenti o impegnati sul fronte dell'immigrazione, evidentemente ben più alla 'moda' e remunerativo sotto il profilo politico e non solo".