Il Sindaco di Pescara aveva appena affermato (il Messaggero 15 settembre u.s.) che: “il referendum sulla nascita di Nuova Pescara - la fusione di Pescara con Montesilvano e Spoltore - difficilmente vedrà la luce in tempi brevi, anzi chissà se la luce la vedrà mai”, che subito “Il Comitato Nuova Pescara, per la nascita della 19.a città più grande d’Italia, con l’accorpamento dei territori di Pescara, Spoltore e Montesilvano, si è rimesso in movimento con «l’obiettivo di incalzare la politica sull’attuazione della volontà popolare (ben il 64%) espressa nel referendum del 2014» confidando che il governatore Luciano D’Alfonso abbia un atteggiamento costruttivo e collaborativo” (IlCentro 17 settembre u. s.)
Non mi si accusi di avere il chiodo fisso dell’Area di risulta ferroviaria, ma è evidente che con la nascita della Nuova Pescara convergeranno nel centro del capoluogo ancora più auto e quindi dovranno essere predisposti almeno il doppio degli attuali parcheggi. A proposito dell’Area di risulta, a chi non ha altro da proporre che di cambiarne dopo sessanta anni la denominazione in quella di Parcheggio Centrale, ricordo che Pescara era chiusa dalla cintura di ferro ferroviaria e che il 30 novembre 1959 il Consiglio Comunale di Pescara approvò un mio ordine del giorno che - respinta la proposta del Ministro dei Trasporti Angelini per la realizzazione di sottopassi o cavalcavia usufruendo della legge n. 150 del 1959 - reclamava l’arretramento e la sopraelevazione degli impianti ferroviari il cui “progetto prevede la liberazione di notevoli aree di risulta valutabili su tre miliardi: è l’inizio della denominazione Area di Risulta. Il successivo 3 dicembre il Sindaco di Pescara Mancini e l’on. Delfino iniziano i colloqui con i massimi dirigenti del Ministero dei Trasporti. Il successivo 12 dicembre la Commissione Trasporti della Camera dei Deputati approva un emendamento presentato dagli onorevoli Raffaele Delfino, Giulio Spallone e Remo Gaspari (MSI, PCI, DC) che stanzia il primo miliardo per lo spostamento e la sopraelevazione degli impianti ferroviari di Pescara nell’ambito del Piano decennale delle Ferrovie. Pescara è una città giovane: perché già cancellarne la storia?
Riprendiamo il discorso su Nuova Pescara: darà il Governatore la richiesta collaborazione?
Per farlo il Governatore dovrebbe semplicemente tornare indietro di un anno, al 26 agosto 2016, quando in una specifica riunione da lui promossa nella Sede della Regione in Viale Bovio a Pescara, con la partecipazione della Senatrice Chiavaroli, del Sindaco Alessandrini, del Consigliere Regionale Balducci, dell’Assessore Comunale Paola Marchegiani e del sottoscritto. Nonostante il parere contrario del Sindaco, succube delle tesi del Prof Fornero per i parcheggi di scambio in periferia, D’Alfonso assicurò che sarebbe andato avanti affidando l’incarico per uno Studio preliminare all’Ing. Giovanni Lupone (che preavvertii), autore di un progetto di due parcheggi a silos a Nord e a Sud dell’Area di Risulta, in linea con l’estetica della facciata della Stazione ferroviaria, capace di ospitare su tre (dei tredici ettari dell’area) 2.000+2.000 posti auto e assolvere la funzione di parcheggi di scambio, non in periferia ma al centro della Nuova Pescara e, con Chieti, dell’Area Vasta. Invece il Governatore, venendo meno all’impegno assunto con la Senatrice Chiavaroli e con il sottoscritto, dal suo cilindro di prestigiatore circense estrasse il nome del Prof. Stefano Matteucci Civitarese da Chieti, suo Gemello nella Scuderia Toto (di cui era stato consulente nel tentativo di acquisizione di tutti i parcheggi di Pescara). L’esimio Professore non perse tempo a declamare il teatino Miserere di Selecchy per i parcheggi dell’Area di risulta e il contiguo Centro commerciale naturale. Ma, sull’azione del Professore, lo scrivente ha richiamato l’attenzione della Procura Regionale della Corte dei Conti con gli esposti depositati e portati a conoscenza dei cittadini, visto il silenzio assordante che ci riservano i giornali quotidiani locali, con una lettera aperta consegnata ai pescaresi.
Se il Governatore D’Alfonso riuscisse a far prevalere il dono della sua intelligenza sul vizio della sua furbizia restituirebbe il Prof. Stefano Matteucci Civitarese al suo impegno didattico, ma come informa “Il Messaggero” è troppo impegnato nelle “prove tecniche di candidatura al Parlamento” con l’invito in un ristorante dal nome molto evocativo, La Corte, il Gotha della cultura, della finanza e degli imprenditori dell’Abruzzo. Ma un ottimo ristorante, anche con i suoi duecento invitati, non può trasformarsi in una Corte dei Miracoli. Non si sa ancora con quale legge elettorale si voterà e i sondaggi non sembrano favorevoli al PD di Renzi. La pianti allora nello spericolato tentativo di far credere che si candida a diventare Ministro e risponda all’economista Prof. Pino Mauro, notoriamente di sinistra, che calcola in diecimila i posti di lavoro perduti in Abruzzo invece dei centomila in più promessi nel 2014 in campagna elettorale.
La smetta soprattutto di considerare Pescara una sua colonia personale, accogliendo invece l’invito di collaborazione del Comitato Nuova Pescara.
P.S.: Mi dicono che alla mia età non conto e non comando più niente. Rispondo con Italo Calvino nel suo Il barone rampante: “quando ho più idee degli altri, do agli altri queste idee, se le accettano; e questo è comandare”.