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Servizio di portierato a Palazzo di Città. Il Comune di Pescara fa marcia indietro

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“Marcia indietro del Comune di Pescara nei confronti della società Aquila Srl per il servizio di portierato. Il 25 gennaio scorso, dopo la seduta della Commissione Vigilanza sul tema, il Dirigente Molisani ha infatti inviato alla società la proposta di proroga del servizio per il solo mese di febbraio, e non sino al 30 giugno, nelle more dell’individuazione di un nuovo gestore, ma soprattutto ha cancellato la nuova clausola, l’articolo 11, con cui pretendeva di avocare a sé il potere di gestire il personale, circostanza che è invece di competenza esclusiva del datore di lavoro. Il dietrofront del dirigente testimonia chiaramente che la posizione assunta era sbagliata, e conferma che l’assessore Di Carlo non aveva risolto la vicenda, come aveva invece sbandierato in Commissione. Piuttosto, se fino a pochi giorni fa il Comune aveva bisogno di una proroga di cinque mesi per chiudere la nuova gara, che fa capo alla Regione Abruzzo, ci chiediamo come oggi possa essere sufficiente una proroga di un solo mese. E soprattutto si apre la vertenza per i 4 dipendenti che, nelle more della proroga, verranno di fatto licenziati al 28 febbraio”.

Lo ha detto Armando Foschi, referente Ugl, che è stato investito della problematica inerente il futuro lavorativo dei 4 addetti al servizio di portierato del Comune di Pescara.

“Parliamo dell’ennesimo servizio che il sindaco Alessandrini è riuscito a trasformare in un brutto pasticcio – ha sottolineato Foschi -. In sostanza, lo scorso agosto la giunta Alessandrini ha approvato una delibera per aprire il nuovo bando per l’affidamento del servizio di portierato alla scadenza del contratto, il prossimo 31 gennaio, avvalendosi della stazione unica appaltante, ovvero la Regione Abruzzo. Da quel momento sono passati cinque mesi, ma della gara non s’è vista ombra, e lo scorso 17 gennaio il Dirigente del Settore Molisani ha scritto una lettera al titolare della società Aquila Srl, chiedendo la sua disponibilità a una breve proroga del servizio, almeno sino al prossimo 30 giugno, a condizione di accettare una modifica contrattuale, ossia prevedere in capo allo stesso Dirigente Molisani la possibilità di impartire direttive in ordine allo svolgimento del servizio. È ovvio che tale disposizione, che di fatto rappresenta una modifica unilaterale del contratto di servizio, ha determinato un irrigidimento da parte della società: secondo lo stesso Contratto collettivo di lavoro, infatti, le direttive di lavoro sui propri dipendenti sono una prerogativa della società titolare del contratto, il Comune, dal canto suo, può ovviamente segnalare anomalie nello svolgimento del servizio direttamente alla società, ma non può arrogarsi il diritto di decidere sull’utilizzo dei dipendenti, in questo caso 4 unità, né può entrare nel merito della gestione del personale che è una prerogativa esclusiva del datore di lavoro. Chiara la risposta arrivata dall’Amministratore di Aquila Srl Di Nardo, il quale ha rigettato la proposta di proroga del servizio da parte del Comune alle nuove condizioni, rivendicando le proprie prerogative, e di fatto ribadendo che il servizio cesserà al 31 gennaio, salvo alcuni giorni di proroga di cortesia per concedere al Comune il tempo necessario per individuare un nuovo gestore o comunque per riorganizzare il servizio. Contestualmente la società ha inviato ai 4 dipendenti le lettere di licenziamento che saranno effettive dal prossimo primo febbraio. Conditio sine qua non per accordare la proroga al 30 giugno, è l’eliminazione delle modifiche contrattuali avanzate dal Dirigente Molisani. Per tentare di superare l’impasse lo scorso 25 gennaio è stata convocata la riunione d’urgenza della Commissione, sperando che dal Comune, rappresentato dall’assessore delegato Di Carlo, potesse esserci un atto di buon senso, con l’annuncio del passo indietro rispetto alle nuove pretese. E invece in Commissione l’assessore Di Carlo ha sfoggiato le proprie rassicurazioni circa un presunto accordo, non meglio precisato, raggiunto con l’amministratore Di Nardo che avrebbe definitivamente concesso la proroga di altri 5 mesi del servizio – ha proseguito Foschi -. Peccato che lo stesso assessore Di Carlo sia stato smentito dopo appena 5 minuti, con una semplice telefonata allo stesso Di Nardo, il quale ha confermato l’assenza di qualsiasi accordo con il Comune, e ha ribadito che la proroga ci sarebbe stata solo quando sarebbero state cancellate le nuove clausole. A smentire l’assessore è arrivata anche la lettera del Dirigente Molisani con una parziale marcia indietro, ovvero: sempre il 25 gennaio, ovvero nel giorno della Commissione, Molisani ha inviato una nuova nota all’Amministratore Di Nardo comunicando che il Comune intende procedere alla proroga del servizio di reception-portineria, in scadenza il 31 gennaio, per il solo mese di febbraio 2019, ‘agli stessi patti e condizioni economiche, per numero 146 ore settimanali, nelle more della conclusione delle procedure necessarie all’individuazione di un nuovo contraente’. Ed entro lunedì 28 gennaio la società Aquila Srl avrebbe dovuto riscontrare la proposta inviando i documenti richiesti. Tradotto: il Comune ha dovuto ammettere di aver avanzato una richiesta inaccettabile nei confronti della società, facendo un clamoroso passo indietro e cancellando ogni riferimento all’uso del personale. Ma la nuova nota fa sorgere due quesiti – ha aggiunto Foschi -: innanzitutto perché oggi il dirigente annuncia una proroga di appena un mese, lasciando intendere che la nuova gara sarà praticamente chiusa per fine febbraio, quando appena 12 giorni fa aveva proposto una proroga di 5 mesi, dicendo esplicitamente che era necessaria per la chiusura delle procedure di appalto? In secondo luogo, quale sarà la sorte dei 4 dipendenti al primo marzo 2019? Ora trasmetteremo le nuove note alla Commissione Vigilanza per chiedere una nuova seduta di Commissione, per sapere se l’Aquila Srl abbia effettivamente o meno accordato la proroga di un mese, e, soprattutto, se il Comune intende adottare misure a tutela dei 4 lavoratori oggi addetti al servizio”.

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