Tu chiamale se vuoi, "Emozioni..". Quando l'amore per la squadra del cuore è per sempre

Sara Gerardi
01/11/2015
Sport
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L' amore, cantato dai cantanti e narrato dai poeti è un sentimento universale, forse il più conosciuto, spesso apprezzato e a volte denigrato ma è il sentimento più forte che gli esseri umani dimostrano e con cui si legano tra di loro. Astratto quando è riversato su oggetti, cose inanimate e ideali è reale quando viene mostrato ad un'altra persona. Quest'oggi raccontiamo l'amore di Gianna, una ragazza pescarese per la squadra della propria città: il Pescara Calcio.

Gianna nasce nel lontano 1988, con i nonni incalliti appassionati e tifosi del grande Pescara che ai tempi portava il nome di "Strapaesana",  passione che poi viene trasmessa ai genitori che la tramandano alla ragazza, uno dei nonni negli anni 60 era un incallito frequentatore di uno dei primi club biancoazzurri di quel tempo. La sua prima trasferta ci racconta :" è stata all'età di 22 anni in quel di Reggio Emilia, il Pescara si apprestava ad affrontare gli spareggi play off del campionato di LegaPro contro la Reggiana, nella stagione 2009/2010, spareggi che servivano per accedere in finale con l'Hellas Verona e ottenere la promozione in B". Promozione che poi arrivò grazie all'attuale tecnico del Sassuolo, il pescarese Eusebio Di Francesco. "Avevo coniato un detto ai tempi: Ganci- Sansovini, avversario ti rovini", Massimo Ganci e Marco Sansovini erano la coppia d'attacco di quell'anno, con il sindaco tutt'ora nelle file biancoazzurre.

"Ricordo tutto di quel giorno, era Maggio partimmo in macchina con mio padre e alcuni suoi amici, il caldo era torrido ma la passione dei tifosi altrettanto calorosa..la partita terminò in parità, ma le emozioni suscitate, nello sventolare i colori biancoazzurri in uno stadio ospite erano indescrivibili".

All' Adriatico Gianna invece approdò per la prima volta all'età di 6 anni nel lontano 1994, con l'allora maglietta comprata dal padre. "Non ricordo contro chi giocammo onestamente, ma ricordo che a differenza di altri bambini mi misi seduta a seguire attentamente le fasi di gioco, e decisi che il calcio sarebbe stata una delle mie passioni". La bmbina iniziò a collezionare figurine panini tutti gli anni a partire da quell'anno fino ai 15 anni. 

L'amore per i propri colori, la spinse da allora ad andare appena compiuta la maggiore età, allo stadio senza saltare nemmeno un incontro. Poco le importava dei pareri discordanti delle amiche o del luogo comune di cattiva "fama", che una donna possa crearsi frequentando lo stadio. Arrivata alla soglia dei 30 anni o quasi, Gianna continua a seguire il suo Pescara..come dire: la passione non muore mai, nè con i risultati sfavorevoli nè con le condizioni del tempo avverse. Gianna ci saluta con un: Sempre forza Pescara!

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