Il Governo ribadisce: avanti con Ombrina. Abruzzo deluso ma inarrestabile

Doriana Roio
09/11/2015
Territorio
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Nessun ripensamento, nessun dubbio dal Governo Centrale: respinta la richiesta di sospensione, si va avanti con il progetto Ombrina Mare.

La Conferenza dei Servizi del Ministero dello Sviluppo Economico si è conclusa con questa decisione estremamente spiacevole per gli abruzzesi, che comporta il via libera per le trivellazioni della Rockhopper lungo le nostre coste. Sono stati 278 i voti a favore, dei quali 224 da parte del Pd, contro i 161 voti contrari: 21 da Sinistra Ecologia Libertà, 68 dal Movimento 5 Stelle e 44 da Forza Italia.

Finora, quindi, a nulla sono valsi le innumerevoli e nutrite manifestazioni di protesta ne' la la recente istituzione del Parco Regionale Costa dei Trabocchi o il divieto di trivellazione entro le 12 miglia. La delusione e' tanta per chi sperava e per tutti coloro che da tempo si stanno battendo per proteggere la nostra regione: politici, amministratori locali, associazioni e cittadini.

Ma per un Governo che non si ferma, c'è una Regione altrettanto intenzionata a non mollare: in primis verranno denunciati penalmente i funzionari che, considerando le novità legislative poste in essere, non avrebbero potuto prendere una decisione di questo tipo, e nel contempo si procederà con il ricorso al Tar. Lo conferma il Vice Presidente della Giunta Regionale Giovanni Lolli: "Si, faremo ricorso, e non solo al Tar, in sede civile e in sede penale. Qui si sta operando contro le leggi, non si può andare avanti con un procedimento che è illegittimo. Siamo di fronte ad un'arroganza inaccettabile, che porta ad uno scontro istituzionale. Fino a quando siamo vivi, la battaglia continua".

Così anche Tommaso Di Febo, Coordinatore Sel Abruzzo: ”Renzi ha deciso di trasformare l’Abruzzo in un distretto petrolifero! E’ pesante e vergognosa la decisione di oggi del Mise su Ombrina Mare. Una scelta che va contro le volontà della Regione, dei Comuni e soprattutto degli Abruzzesi che hanno più volte manifestato contro queste scelte perché trasformano l’Abruzzo in un distretto petrolifero. È gravissimo il comportamento del Ministero dello Sviluppo Economico che nell’esprimere il parere per Ombrina Mare non ha tenuto minimanente conto sia della legge regionale di divieto di ricerca, estrazione e altre attività petrolifere entro le 12 miglia, che quella istitutiva del parco marino dei Trabocchi. Adesso occorre lavorare tutti uniti per continuare la battaglia contro le trivellazioni, e prepararsi ad avviare tutte le procedure per il ricorso al Tar contro questa decisione, come pure attivare tutti gli strumenti legali per impedire la petrolizzazione dell’Abruzzo”.

 

                                                                                                                                                                                                     

 

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