Maksym Chernish, il 26enne ucraino autore del duplice omicidio di via Tibullo a Pescara, rimarrà in carcere.
La decisione è stata presa dal gip del Tribunale di Pescara, Gianluca Sarandrea, il quale ha ritenuto più che concreto il pericolo che l'indagato, se rimesso in libertà, possa commettere altri gravi delitti.
Chernish, nel pomeriggio di domenica 24 gennaio 2016, ha aggredito e ucciso il 22enne Arkadiusz Miksza e sua madre, la 53enne Kystyna Miksza all'interno della loro abitazione.
La decisione presa da Sarandrea è motivata dalla gravità e dalla ferocia mostrata dall'aggressore che evidenziano l'assoluto disprezzo per la vita umana; inoltre non è stata ritenuta credibile la leggittima difesa di Chernish. Quest'ultimo, infatti, ha dichiarato come a scatenare la sua reazione sia stato il comportamento di una delle due vittime, il 22enne Miksza, una dichiarazione considerata non credibile
non comprendendosi motivazioni - scrive Sarandrea - che avrebbero mosso Arkadiusz Miksza a colpirlo con una mazza da baseball, visto il contesto di assoluta serenità esistente nel frangente tra i due, né per quale ragione Arkadiusz Miksza avrebbe dovuto aggredirlo, né infine perché le due vittime avrebbero dovuto previamente organizzare un'aggressione nei suoi riguardi.