Banda dei furti di rame. Tra i 25 coinvolti un caporal maggiore dell'Esercito Italiano

la redazione
04/02/2016
Cronaca
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Sono stati resi noti i nomi degli arrestati dell'operazione "Red Coffee" con la quale i Carabinieri di Pescara hanno sgominato una banda di ladri di rame.

Tra le persone arrestate risulta anche un caporal maggiore dell'Esercito Italiano, di origini abruzzesi e in servizio a Pesaro, che ora si trova agli arresti domiciliari. L'uomo era il proprietario del magazzino nel quale veniva depositato tutto il materiale oggetto dei colpi.

Le persone coinvolte sono 25, di cui 15 rintracciate e 10 in fuga all'estero; per questo motivo è stata richiesta anche l'internazionalizzazione della misura.

Tra le persone finite in carcere c'è Giuseppe Salvatore, 41 anni, nato a Pescara e residente a Francavilla al Mare (Chieti), considerato il 'deus ex machina' dell'organizzazione e altre persone di età compresa tra 24 e 42 anni.

Uno di loro, già noto alle forze dell'ordine, ricettava tutta la merce diversa dal rame. Nelle vicinanze della sua abitazione, nelle vicinanze delle Tiburtina, i Carabinieri, insieme al Nucleo operativoe ecologico, stanno bonificando e sequestrando un terreno utilizzato come discarica.

"Ci auguriamo di aver inferto un duro colpo al fenomeno dei furti di rame - ha detto in conferenza stampa il comandante provinciale dei carabinieri di Pescara, il colonnello Paolo Piccinelli - Abbiamo perseguito non una, ma ben cinque 'batterie' dedite al furto sicuramente del rame, ma anche a colpi nelle abitazioni, nei garage e nei negozi".

"Abbiamo ricostruito l'intera filiera - hanno evidenziato il comandante dei carabinieri della Compagnia di Pescara, Claudio Scarponi, e il tenente Antonio Di Dalmazi - e azzerato l'organizzazione. Le bande rubavano tutto ciò che trovavano, dai semplici cavi per computer, fino alle merendine contenute nei distributori automatici, per arrivare al rame presente nelle grandi infrastrutture".

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