Sono stati resi noti in questi giorni dei dati che ho chiesto alla Asl mesi fa a nome della categoria dei balneatori, per capire se ci fosse una qualche relazione fra gli episodi di sforamento dei valori della balneabilità delle acque e la salute della gente. L'ho fatto anche per avere un dato certo da parte della sanità pubblica, senza sapere quale sarebbe stata la risposta, anche se ero convinto che, così come confermano i dati che trovate in allegato, non c'è relazione tra le due cose.
Anno | Accessi al P. Soccorso | Ricoveri |
2016 | 17235 | 2879 |
2015 | 18633 | 2997 |
2014 | 18454 | 2879 |
I dati sono chiari, arrivano dai presidi territoriali, che rappresentano un interlocutore scientifico autorevole e affidabile e confermano che chi ha parlato di connessione fra le situazioni di inquinamento registrate durante la scorsa stagione, anziché chiedere risposte a chi poteva darle, è andato oltre la realtà, a danno della fiducia della comunità che ha avuto addirittura paura di un mare che grazie agli interventi fatti era sicuramente migliore di quello degli anni precedenti. Di questo ha certo risentito l'immagine della città che di turismo balneare vive da sempre.
Questa relazione dimostra che prima di fomentare allarmi e paure, è indispensabile rivolgersi a chi ha risposte e competenza in campo sanitario, soprattutto quando c'è la salute al centro dell'attenzione. Gli esiti che rendo pubblici come consigliere delegato al Mare e coordinatore del tavolo permanente e trasversale costituito fra istituzioni, consiglieri comunali e associazioni di categoria per la stagione balneare, sono stati diffusi anche ai balneatori, perché potessero fare ulteriore informazione ai propri clienti e con una base scientifica, su un argomento che rappresenta la forza vitale di un grande settore della nostra economia.
La settimana prossima saranno al centro proprio del tavolo, affinché ne abbiano conoscenza tutti e servano a sciogliere dubbi e altre confusioni. Da parte nostra, la collaborazione con la Asl e gli altri soggetti preposti alla tutela del territorio continua, perché è l'azione e non l'allarme che ci consentirà di migliorare la qualità della vita del nostro mare e del nostro fiume. Qualità che non condiziona solo il settore economico e turistico della nostra città, ma anche quello vicino: parliamo di circa 22 km di costa e di tutto l'entroterra.