Pettinari dovrebbe leggere meglio le delibere

Ufficio Stampa Regione Abruzzo
22/10/2017
Sanità
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Più che strumentali, questa volta le dichiarazioni del consigliere Domenico Pettinari sono frutto di totale ignoranza, tanto da apparire lunari. Egli non ha avuto neppure la capacità di leggere la delibera di Giunta regionale n. 417 del 28 luglio scorso che, al punto 3, chiarisce espressamente che l'area di attività sanitaria costituisce un fabbisogno teorico esclusivamente autorizzatorio e pertanto non suscettibile di accreditamento istituzionale o addirittura di contrattualizzazione. Sappia Pettinari che c'è una bella differenza tra autorizzazione e accreditamento, per i quali è normativamente previsto il ricorso a bandi. Quindi, per prima cosa, la delibera non comporta alcuna spesa aggiuntiva per le casse pubbliche: si tratta di un mero riconoscimento formale per chi vuole esercitare l'attività medica. Peraltro, anche nel caso di queste prestazioni a pagamento c’è priorità per le strutture pubbliche.

Era un obbligo per la Regione, visto che il Decreto del Presidente del Consiglio sui nuovi LEA (livelli essenziali di assistenza) demanda alle Regioni la disciplina sulle modalità di erogazione della Specialistica Ambulatoriale. Il precedente fabbisogno regionale, deliberato nel 2012 con DCA 67, aveva terminato la sua efficacia a completamento del triennio a fine 2015, e vi era quindi la necessità per la Regione di aggiornarlo proprio per non essere inadempiente e incorrere in facili contenziosi.

Pettinari confonde le mele con le pere, perché il fabbisogno non riguarda aree che sono state oggetto di riordino della Rete Ospedaliera e di quelli che lui chiama presunti smantellamenti e "dimentica" in maniera strumentale che la stima di questo fabbisogno è erogabile in via prioritaria dalle strutture pubbliche.

Credo, in conclusione, che questa volta Pettinari abbia sbagliato nello scegliersi i suggeritori, perché gli unici interessati alla mancata approvazione del nuovo fabbisogno autorizzatorio sono quelli interessati alla conservazione di monopoli nel privato.

Tanto rumore per nulla, o forse sono i prodromi della imminente campagna elettorale che qualcuno ritiene di poter portare avanti sostenendo che "gli asini volano". Purtroppo oggi accade anche questo, perché si cerca il facile consenso senza alcun approfondimento di merito. Merito che invece ci è stato recentemente riconosciuto dal Ministero della Salute sugli obiettivi di salute raggiunti per la prima volta nella storia di questa regione. Questi sono fatti; il resto - per dirla con Jep Gambardella -  è “sedimentato sotto il chiacchiericcio e il rumore”.

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