Filovia Strada Parco, Fratteareli: "Si va verso la risoluzione del contratto"

"Dopo vent'anni di fallimenti e incredibili ritardi, si può e si deve bloccare tutto"

Redazione
23/03/2021
Attualità
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La Regione Abruzzo con il sostegno politico del sindaco di Pescara Carlo Masci, e del sindaco di Montesilvano Ottavio De Martinis  proceda alla risoluzione del contratto  a danno dell'aggiudicatario inadempiente. Solo così la Regione eviterà uno sperpero incredibile di denaro pubblico, mentre Pescara e Montesilvano vedranno salvata la strada parco, diventata punto di riferimento per migliaia di cittadini. È tempo del coraggio, e di ammettere che si è sbagliato tutto, e che vent'anni sono stati davvero troppi per immaginare un servizio di trasporto pubblico sull'ex tracciato. La politica faccia un passo indietro, ammetta gli errori e faccia di tutto per procedere alla risoluzione del contratto, e si impegni per rendere ufficialmente la strada parco un'area ciclopedonale sicura e moderna.

Sono centinaia in queste ore i cittadini che stanno esprimendo sui social la loro indignazione, di fronte al via libera del Mit per la ripresa dei lavori. Un dato e un sentimento collettivo crescente, da non sottovalutare. Oggi, rispetto a 20 venti anni fa, anche quei cittadini che vedevano con favore al progetto della Filovia, si sono ricreduti. C'è un malcontento diffuso di cui le istituzioni non possono non tener conto. La strada parco va difesa e tutelata, questo dicono i cittadini.

Oltre alle tante criticità, riprendere i lavori per la Filovia, vorrebbe dire andare incontro ad una sciagura annunciata. Tra costi di gestione elevatissimi, abbattimento di alberi e siepi, e soprattutto il triste ritorno a dividere la città in due come un tempo.

Nel mondo, una grande opportunità per le greenways è rappresentata dal vasto patrimonio di ferrovie abbandonate. In Italia i primi interventi di recupero dei tracciati ferroviari abbandonati a favore della mobilità dolce sono stati realizzati negli anni 90, ed oggi si contano circa 800km di percorsi realizzati lungo le ferrovie abbandonate. Tale patrimonio è stato quindi riutilizzato per la creazione di vere e proprie greenways dedicate alla circolazione di pedoni, ciclisti, pattinatori, diversamente abili, aumentando di gran lunga la qualità della vita dei cittadini.

Dopo vent'anni di fallimenti e incredibili ritardi, si può e si deve bloccare tutto. Fermare un progetto costosissimo che avrebbe ricadute pesantissime per le casse pubbliche, e ripensare la funzione della strada parco, lasciandola libera da mezzi pesanti e regalandola definitivamente ai cittadini, sarebbe la scelta migliore che le istituzioni oggi potrebbero fare.  Insomma, fare un passo indietro per farne cento in avanti, e stare finalmente al passo con l'Europa.

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