Serie C: la composizione dei Gironi non cambierà anche con le riammissioni

Come sottolineato dal Presidente della Lega Pro Ghirella cambierà il format con la partecipazione di 61 squadre

redazione
23/08/2022
Sport
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A prescindere dalla sentenza del Consiglio di Stato, con il Campobasso che ha reclamato l'esclusione dalla Serie C dopo la sentenza del Tar del Lazio, i Gironi non subiranno del cambiamenti. La sentenza del Consiglio di Stato si svolgerà giovedì 25 agosto.

A dirlo è il Presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli al quotidiano “Italia Oggi”. In caso di riammissione del club molisano almeno la Serie C passerebbe a 61 squadre. Dunque stando alle parole del numero uno della Lega il Pescara giocherà regolarmente nel Girone C, con il campionato che avrà inizio domenica 4 settembre

Queste le dichiarazioni di Ghirelli: "Se il Consiglio di stato dovesse effettivamente reinserire il Campobasso, il format del campionato di Lega Pro cambierà, passando a 61 squadre. Non cambierà invece la composizione dei gironi, sarà il Consiglio direttivo a definire, anche se l’auspicio e’ quello di rimanere a sessanta club. In generale, è necessario anticipare i tempi di valutazione dei requisiti per le iscrizioni ai campionati, ponendo un termine di pre-iscrizione con scadenza a marzo. La proposta è già pronta e sarà avanzata al prossimo consiglio federale. 

Una vicenda che “provoca imbarazzo e irritazione-spiega Ghirelli-perché non posso pensare che l'inizio del campionato e la coppa Italia si siano dovute rinviare raffreddando l’enorme entusiasmo di pubblico costruito durante i playoff; un danno gravissimo per la Serie C e una perdita economico-finanziaria per i club, più spese e meno ricavi. Irritazione perché, come più volte suggerito, quanto dovuto al fisco poteva essere saldato nei termini perentori fissati dalle norme e poi, eventualmente, provare a far valere le proprie ragioni. Di contro, si è preferito un percorso di ricorsi i cui costi non saranno lontani da quanto doveva essere versato per sanare e porre in zona sicurezza il proprio club; nello stesso tempo, non si sarebbe procurato un danno agli altri club.
 

Se effettivamente il Consiglio di stato decidesse di reintrodurre il Campobasso, quindi, ci saranno 61 squadre nella prossima Lega Pro: “se effettivamente decideranno così non potrò che obbedire e, quindi, riammettere la squadra nel campionato. I gironi non cambieranno, quelli sono e quelli rimarranno, eventualmente con l’aggiunta del club molisano. Vediamo poi il consiglio direttivo cosa deciderà. 

Se le regole sono lasciate a momenti di discrezionalità come ci si iscriverà al prossimo campionato? Il problema non riguarderà solo la Serie C ma la Serie A, la Serie B i dilettanti... Una scelta di questo tipo si riverbererà su tutte le federazioni e le leghe dello sport italiano."

Nel provvedimento si evidenzia il principio del merito sportivo prendendo come riferimento il fatto che, a causa della “diffusa difficoltà congiunturale che investe il sistema calcio, appare più coerente con gli interessi pubblici sottesi alla disciplina pubblicistica dello sport, che l’applicazione della normativa in questione sia guidata dalla ponderazione dell’interesse a rispettare il merito sportivo, senza un’applicazione formalistica che rischi di generare, appunto, definitive insolvenze, laddove, come nel caso, la situazione finanziaria appaia ancora riportabile a sostanziale solvibilità. 

L’indirizzo della valorizzazione del principio del merito sportivo è encomiabile e dimostra sensibilità sociale elevata. Nella normativa delle licenze nazionali di Figc tale principio viene ponderato ed applicato in sede di iscrizione, introducendo una diversità di criteri. La serie C ha nel suo dna il dato sociale. Può esplicitarlo al massimo se risponde ai criteri di sostenibilità economica. I club virtuosi fanno attività sociale, quelli instabili finanziariamente creano problemi sociali spesso drammatici. Questa è la storia dei fallimenti dei club, perdita di posti di lavoro, scomparsa del calcio nella città ove è insediato il club. Per questi motivi. 

Negli ultimi anni, abbiamo rafforzato le norme affinché si desse forza al criterio della sostenibilità economica come condizione di stabilità finanziaria dei club e si consentisse, di conseguenza, il rispetto della regolarità della competizione in campo”. 

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