Anche quest'anno USB, Unione Sindacale di Base, è presente alla ricorrenza del 25 aprile, Festa della Liberazione. “Siamo convinti che tenere viva la memoria degli orrori del nazifascismo sia un dovere imprescindibile, ma l'esempio di chi ci ha preceduti va onorato nella pratica quotidiana, oggi antifascismo significa opporsi alla guerra, all'invio di armi, chiedere la fine del genocidio dei palestinesi, del popolo curdo ma anche opporsi fermamente all'autonomia differenziata che distrugge la Costituzione e disgrega la società italiana, significa difendere i servizi pubblici, la sanità, la scuola, pretendere il rispetto dei diritti sociali come quello ad avere una casa e un lavoro dignitoso”, scrive il sindacato in una nota.
La postazione dell'USB, oggi all'interno del parco Di Cocco, racconterà le battaglie per un salario minimo a 10 € l'ora e l'urgenza di una legge che prevenga le centinaia di morti sul lavoro.
"Abbiamo mille ragioni per essere partigiani anche oggi - aggiunge il sindacato - il 25 aprile è un invito a lottare, una chiamata a militare e schierarci dalla parte del diritto alla Resistenza. Nella memoria delle e degli italiani migliori riconosciamo la necessità e il dramma, la legittimità e il bisogno di giustizia, con ogni mezzo a disposizione. Anche la Palestina in questo momento ci dà un insegnamento: la resistenza continua. Per questo il banchetto dell'Unione Sindacale di Base avrà una forte connotazione anti colonialista, con la presenza dei materiali di USB/Migranti e del movimento migranti e rifugiati "Non sulla nostra pelle". Ci saranno i materiali e le testimonianze degli attivisti di OSA e Cambiare Rotta, che con determinazione si stanno opponendo alla militarizzazione delle scuole e alle collaborazioni degli Atenei con gli istituti israeliani, denunciandone la politica sionista genocida".