Giornata intensa, ieri, per i delegati e gli accademici delle Delegazioni abruzzesi dell’Accademia Italiana della Cucina. Nell’Hotel Maria di Francavilla al Mare 120 appartenenti alle Delegazioni territoriali abruzzesi hanno celebrato una giornata di convivialità per parlare di problematiche legate all’Istituzione Accademica e approfondimenti di argomenti di attualità accademica.
Le delegazioni abruzzesi sono state rappresentate da:
Antonio Moscianese Delegato di Atri
Franco Santellocco Gargano Delegato di Avezzano e della Marsica
Nicola D’Auria Delegato di Chieti
Demetrio Moretti Delegato di L’Aquila
Giuseppe Fioritoni Delegato di Pescara
Giuseppe Di Giovacchino Delegato Pescara Aternum
Giovanni D’Amario Delegato di Sulmona
Claudio D’Archivio Delegato di Teramo
Adri Cesaroni Delegato del Vasto
Hanno partecipato come ospiti simpatizzanti amici delle delegazioni di Macerata e di Rieti. Alle 9.15 come da programma è iniziata la giornata con le formalità di segreteria e alle ore 10.00 gli ospiti si sono recati nella sala Convegni della struttura. Gli argomenti trattati sono stati per la prima parte relativi a La vita delle delegazioni e al comportamento in tutte le sue forme e situazione degli accademici, del Delegato e de Simposiarca e per la seconda parte dal titolo Dimmi come mangi e ti dirò chi sei.
Ad aprire i lavori Nicola D’Auria coordinatore Territoriale Abruzzo AIC che ha salutato i presenti e dato la parola a Roberto Ariani Segretario Generale dell’Accademia Italiana della Cucina e a Mimmo D’Alessio Vice Presidente dell’Accademia Italiana della cucina.
Roberto Ariani ha percorso la storia dell’Accademia, sin dal 1953, quando Orio Vergani intuì l’importanza di creare un’associazione che potesse garantire e tutelare le tradizioni enogastronomiche del territorio italiano fino a costituire, ad oggi, 320 delegazioni e legazioni in tutto il Mondo con circa 8000 associati. L’Accademia Italiana della Cucina è diventata un’Istituzione culturale della Repubblica Italiana sin dal 2003 e attualmente è in itinere la pratica presso l’UNESCO, per il riconoscimento come Patrimonio immateriale dell’Umanità.
D’Auria ha parlato sul comportamento che deve assumere chi entra a far parte dell’associazione sin dall’iscrizione e poi sul modo si approcciarsi in tutte le manifestazioni che la propria Delegazione organizza compreso il comportamento durante le conviviali. Anche il comportamento a tavola e con gli altri associati è importante per mantenere un modo di agire comune a tutti i partecipanti l’organizzazione.
La seconda parte del Symposium ha visto esperti parlare di: La cucina che cammina - Gli alimenti la preparazione nella loro evoluzione. Cioè di quella cucina in continuo cambiamento che comunque deve rimanere negli ambiti della tradizione locale abruzzese e italiana e degli alimenti che vengono utilizzati e che si evolvono nel tempo con tecniche di lavorazione diverse e più attuali.
Natale Frega docente di chimica degli alimenti al politecnico delle Marche e Presidente del Centro Est Italia dell’Accademia dei Georgofili.
Riccardo Cotarella Agronomo Presidente Assoenologi
Nicolantonio D’Orazio Docente di Alimentazione e Nutrizione Umana all’Università G D’Annunzio Chieti Pescara.
Gli argomenti trattati sono stati il vino, come prodotto locale abruzzese, le sue qualità e la promozione del prodotto sia in Italia sia all’estero e i prodotti agricoli del territorio.
Molto interessante è stata la lettura di alcune pagine dedicate al Vino dal titolo Il vino si racconta, a cura di Frega, lette da M. Vanni in cui, il prodotto locale, ha “dichiarato” tutte le sue proprietà e celebrato la propria esistenza sulle tavole.
Dopo le interessanti argomentazioni trattate, gli ospiti si sono recati nella sala ristorante dove hanno potuto gustare un pranzo organizzato dal Simposiarca Antonello Antonelli magistralmente preparato dallo Chef Lorenzo Pace, Presidente dell’associazione Cuochi d’Abruzzo, con la sua brigata di cucina, servito a tavola dalla brigata di sala di Angelo Baldi.