Il Consiglio regionale dell'Abruzzo compie un passo concreto per tutelare i professionisti che operano al servizio della pubblica amministrazione. Con voto unanime, la III Commissione ha approvato la risoluzione presentata dalla Consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Erika Alessandrini, che sollecita la piena attuazione della Legge Regionale n. 15 del 2019 sull'equo compenso delle prestazioni professionali, promossa dal M5S e già in vigore da sei anni, ma ancora oggi largamente inapplicata da molte amministrazioni locali.
«La normativa regionale prevede che i liberi professionisti» spiega Alessandrini, «quando presentano istanze per conto di privati alla pubblica amministrazione o ricevono incarichi da enti pubblici regionali o partecipati, abbiano diritto a un compenso equo, proporzionato alla qualità e alla quantità della prestazione svolta, secondo i parametri fissati a livello nazionale. Nel 2020 la Giunta regionale aveva adottato i primi atti attuativi, ma da allora è mancato un vero sistema di monitoraggio e una verifica puntuale sull'effettiva applicazione della norma. In molti casi, come segnalato da ordini professionali e singoli iscritti, le disposizioni sono state disattese».
«L'approvazione unanime della risoluzione è un segnale politico importante», afferma Alessandrini, «della necessità di garantire il giusto riconoscimento al lavoro intellettuale e tecnico di migliaia di professionisti abruzzesi. Non si tratta solo di rispetto contrattuale, ma di legalità amministrativa e qualità dell'azione pubblica».
La risoluzione impegna ora la Giunta regionale a riferire in Commissione consiliare sullo stato di applicazione della legge e ad attivare un monitoraggio continuativo sull'adozione degli atti da parte degli enti territoriali. «Abbiamo chiesto che questa attività di controllo non sia episodica, ma diventi una prassi costante», sottolinea Alessandrini. «L'equo compenso non può restare una buona intenzione sulla carta: va tradotto in procedure trasparenti, omogenee e realmente rispettate su tutto il territorio regionale».
Questa iniziativa si inserisce nel solco di un percorso già avviato nella precedente legislatura dal Movimento 5 Stelle, con il lavoro del Consigliere Pietro Smargiassi, promotore della Legge Regionale 15/2019. A distanza di sei anni dalla sua approvazione, però, lo stato di attuazione da parte degli enti pubblici abruzzesi non è mai stato realmente verificato. «Abbiamo voluto riaccendere l'attenzione su un tema che non può essere ignorato. Siamo convinti», conclude la Consigliera, «che difendere il lavoro autonomo significhi tutelare la dignità delle competenze e rafforzare la qualità del servizio pubblico. Con questa risoluzione, diamo un segnale concreto in questa direzione. Ora vigileremo affinché Regione e Comuni facciano la loro parte».