Blasioli sulla nuova sede regionale nell'area di risulta: "A rimetterci è anche la cultura"

redazione
23/09/2025
Territorio
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"C’è un altro motivo per cui il Partito Democratico di Pescara è fortemente contrario alla realizzazione della sede della Regione all’interno dell’area di risulta. Al di là dei ritardi, della mancanza di fondi, della perdita di parcheggi e di 10.000 mq di verde, riteniamo infatti un errore vanificare l’opportunità di riqualificare un’area periferica della città, senza contare che il progetto, così come è stato redatto, prevede la soppressione nel quartiere Villa del Fuoco di un importante istituzione culturale: la Biblioteca Di Giampaolo. Infatti, leggendo il documento di indirizzo progettuale, scopriamo che nella nuova sede della Regione saranno incluse e accorpate le due biblioteche regionali al momento presenti sul territorio di Pescara. Accorpamento che suona in realtà come un ridimensionamento, in quanto comporterà una forte riduzione degli spazi sia per i libri che per l’utenza". E' quanto si legge in una nota a firma del vicepresidente del Consiglio regionale Antonio Blasioli. 

"Le due strutture interessate - si legge ancora - saranno la biblioteca “G. D’Annunzio”, attualmente collocata nel palazzo della Provincia, e la biblioteca “Di Giampaolo” in via Tiburtina. Se però, nel primo caso, si tratterebbe di spostare l’istituzione giusto di qualche centinaio di metri, lasciandola dunque nel centro cittadino, nel secondo si andrebbe a spegnere uno spazio che con eventi culturali e altro tenta di animare un quartiere periferico che necessita più che mai di luoghi di aggregazione, socialità e cultura. Sul tema delle biblioteche siamo intervenuti più volte. Abbiamo sempre sostenuto ad esempio che la Regione debba dotarle di più personale per garantirne l’apertura per l’intera settimana. La biblioteca “Di Giampaolo” infatti è aperta tutte le mattine dei giorni feriali dalle 9 alle 13:30, e il lunedì e il mercoledì pomeriggio dalle 15 alle 17:30, niente da fare dunque per il sabato e la domenica quando la struttura è chiusa al pubblico – stamane è stato possibile svolgere questa conferenza stampa solo a seguito di apposita richiesta -. Identico discorso per la biblioteca d’Annunzio, con l’unica eccezione che le aperture pomeridiane sono previste il martedì e il giovedì. Un quadro desolante che dimostra il totale disinteresse della Giunta Regionale per questo settore. Impressione confermata dai dati, che di certo non annoverano Pescara tra le prime città capoluogo di provincia per numero di biblioteche pubbliche (1 biblioteca ogni 19737 abitanti, 53esima su 94 città analizzate) e private (1 biblioteca ogni 4934 abitanti, 74esima su 94). Mai avremmo immaginato, quindi, che il centrodestra potesse aggravare questo quadro già desolante. Ci sbagliavamo. Spostare dopo 13 anni una biblioteca che riveste un ruolo fondamentale a Villa del Fuoco, come testimoniano le ricadute positive su quartiere e residenti, significa da un lato non avere a cuore la riqualificazione delle periferie, e dall’altro non avere a cuore le sorti della cultura, in quanto nella nuova sede regionale gli spazi destinati alla biblioteca saranno esigui.

Facciamo i conti. Stando ai documenti del patrimonio della Regione Abruzzo, la biblioteca “Di Giampaolo” occupa locali da 1.080 mq, mentre la “G. d’Annunzio” insiste su una superficie di 2.300 mq - anche se altre fonti parlano di 2.500 mq di soli depositi, che sommati ai circa 900 mq della sala lettura fanno un totale di circa 3.400 mq, ben 1.110 mq in più di quelli ufficiali -. In ogni caso, la futura biblioteca che sorgerà nella nuova sede della Regione sarà di soli 1.080 mq, la stessa identica metratura dei locali che oggi ospitano la biblioteca Di Giampaolo. Insomma, la nuova biblioteca avrà 2.500 mq in meno rispetto alle due biblioteche che il centrodestra dice di voler accorpare.  La fondazione di una biblioteca centrale moderna dovrebbe costituire un volano, non un ostacolo, per la rete bibliotecaria cittadina. Per una città che ambisce a un ruolo chiave nel bacino dell’Adriatico, sarebbe il caso inoltre di pensare a una nuova concezione di questo spazio, trasformandolo da mero archivio librario a luogo di incontro e primo presidio culturale per cittadine e cittadini di tutte le età. Un luogo che possa essere utile alla comunità fornendo strumenti e spazi di difficile reperimento: stampanti 3D, macchine per cucire elettroniche, studi di registrazione, sale conferenze; un luogo che offra corsi, seminari e altre iniziative, affermandosi come un incubatore di idee e attività culturali sul modello delle biblioteche pubbliche scandinave. Ma la vision della Regione Abruzzo a guida Marsilio sembra diametralmente opposta. In particolare, la scelta di sopprimere la Di Giampaolo risulta davvero incomprensibile. Qualche giorno fa, Don Max, parroco della Parrocchia degli Angeli Custodi, sottolineava come in quella zona occorra riportare la vita, perché “la normalità scaccia il male residuo” in quei quartieri che hanno a che fare con episodi delittuosi. Evidentemente il centrodestra non la pensa così. Da un lato ha sprecato l’opportunità di riqualificare un quartiere periferico collocandovi la sede della Regione, dall’altro ha deciso di chiudere uno dei pochi avamposti culturali pubblici di Villa del Fuoco.

Siamo certi che - conclude Blasioli - questa scelta peserà sul futuro della città, e per questo motivo continueremo ad opporci fermamente al progetto voluto dal centrodestra. Il Sindaco Masci intanto continua ad affermare che sull’area di risulta si sta facendo qualcosa che nessuno ha mai nemmeno pensato. Date le premesse verrebbe da dire: se nessuno ci ha mai pensato, una ragione ci sarà".

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