La capolista Modena riporta subito il Delfino sul pianeta Terra, dopo che la strabordante vittoria contro l’Empoli aveva già fatto sognare i tifosi biancazzurri, nel corso di una settimana da voli pindarici.
Intendiamoci, il Pescara non ha affatto demeritato contro i gialli canarini emiliani e, probabilmente, senza l’immediata ammonizione ad inizio gara sventolata dall’arbitro sotto il naso di Pellacani, che ha praticamente costretto Venturini ad un azzardato cambio durante la pausa di metà gara, inserendo lo sciagurato Gravillon, forse potremmo raccontare di un risultato positivo. Ma questo è il calcio, le sostituzioni possono cambiare le carte in tavola, a volte a favore, altre a sfavore.
La ricomparsa di Andrew Gravillon, l’ennesima della gestione Sebastiani, che ha ribaltato il detto “a volte ritornano” con “spesso ritornano”, è stata talmente infausta che certamente passerà alla Storia come uno degli avvenimenti più negativi di sempre. Nemmeno il tempo di riassaporare il calcio giocato con la casacca biancazzurra e subito provoca un ingenuo, quanto inutile fallo da rigore, che consente ad inizio ripresa l’immediato pareggio agli uomini dell’ex col dente avvelenato Andrea Sottil. Trascorrono pochi minuti e il suo avversario in area di rigore lo sovrasta letteralmente inzuccando un facile pallone alle spalle del povero Desplanches: 2-1 e finirà così.
Peccato perché la bella rete del solito Giacomo Olzer con il suo marchio di fabbrica, un bel piazzato da fuori area al termine di un’azione ubriacante, aveva fatto sperare e gioire i cuori dei mille tifosi al seguito della squadra. A proposito del ventiquattrenne trequartista di Rovereto, non sappiamo se continuare ad augurarli di proseguire così o di abbassare un po’ il livello, giacché di questo passo a gennaio sarà bell’è pronto per accasarsi altrove, qui si vende mica si compra.
A conti fatti comunque abbiamo assistito ad una sconfitta indolore, giocando quasi alla pari contro una formazione destinata a lottare per la promozione. L’aspetto maggiormente positivo, quindi, è rappresentato dalla conferma di potersela vedere con chiunque in questo campionato e la salvezza non sembra più una chimera come poteva sembrare dopo il disastroso inizio stagione.
Ieri, fra l’altro, si è sentita parecchio l’assenza di Franck Tsadjout, uno che segnerà anche poco o niente, ma in grado di attirare, con la sua fisicità, su di sé le attenzioni di tutti i difensori avversari, così da creare spazi preziosi per i compagni di reparto.
Si ritorna subito in campo, per il primo turno infrasettimanale della stagione, già dopodomani, mercoledì 1° ottobre, con fischio d’inizio alle 20:30: all’Adriatico contro il Sudtirol della nostra bestia nera Fabrizio Castori, uno che al Delfino ha quasi sempre lasciato le briciole, speriamo bene. Di seguito, domenica 5 ottobre, di nuovo alle ore 17:15, l’insidiosa ma appetibile trasferta di Marassi, per sfidare l’attuale fanalino di coda, l’ex grande Sampdoria.