Il lunedì del Delfino

Qual è il vero Pescara?

Fabio Rosica
06/10/2025
Sport
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Anche a Marassi abbiamo visto un Delfino dai due volti: cinico e spietato quello del primo tempo, terminato con una rete di vantaggio ad opera di Andrea Oliveri, molle e inconcludente nella ripresa, al punto da incassarne ben quattro da una Sampdoria mai così brillante da tempo immemorabile.

Un solo punto nelle ultime tre gare e sempre sconfitto, finora, fuori dalle mura amiche. Se non fosse che siamo ancora ad inizio stagione, ce ne sarebbe abbastanza per iniziare seriamente a preoccuparsi. Ma d’altronde che l’organico a disposizione di Vivarini, benché composto da molti giovani volenterosi, fosse sulla carta al di sotto della media in questa cadetteria, lo si sapeva molto bene, a cominciare dalla solita, ormai atavica, mancanza di una vera punta di ruolo in grado di finalizzare il gioco.

Forse anche la netta vittoria contro l’Empoli alla quarta giornata (pure in quel caso, comunque, con un Pescara bipolare, ma in senso opposto) non ha aiutato la crescita della squadra, consegnando sia ai giocatori, sia ai tifosi, la falsa impressione di avere fra le mani un giocattolo già all’altezza della situazione. Magari un semplice 1-0 sarebbe stato più “utile”, ma con i sé e i ma si fa poca strada, tant’è.

Poiché non crediamo ci sia altro da aggiungere rispetto ad un inizio stagione che avevamo ampiamente preventivato come difficoltoso, cogliamo l’occasione per ribadire un concetto che sempre troppo spesso sfugge ai più, ovvero la sostanziale differenza che deve passare fra un tifoso e un giornalista. Entrambi vedono le stesse partite, ma se tutti e due restano ben ancorati ai loro rispettivi ruoli, la visione non potrà che essere diversa: di parte, giustamente, nel primo caso, critica ed equilibrata nel secondo. Il tifoso tendenzialmente addossa la colpa di una sconfitta all’arbitro o a circostanze sfavorevoli, mentre il giornalista la analizza e determina un proprio personale giudizio, scevro da ogni condizionamento. Il tutto chiaramente in un immaginario mondo perfetto, che nella realtà, lo sappiamo fin troppo bene, quasi non esiste. I tempi in cui anche un giornalista apertamente schierato, come lo era ad esempio un Luigi Necco da Napoli, sapeva comunque garantire ai telespettatori di 90° la giusta dose di equilibrio, sono ormai passati, ma non per tutti e non per noi: l’avere a cuore i colori di una squadra non ci fa perdere, quando scriviamo, il vero senso delle cose, anzi, proprio per questo, senza remore preferiamo sottolineare le responsabilità di giocatori, allenatore e società, qualora le rilevassimo, al fine di motivarne un cambiamento in meglio. 

Torneremo ancora a prendere posizioni rispetto a questo argomento, si tratta di una battaglia per il rispetto dei ruoli e delle rispettive posizioni, che bisogna avere il coraggio di affrontare e per cui riteniamo non si possa prescindere a priori.

Chiudiamo ricordando il prossimo impegno del Pescara, che sabato 18 ottobre, con inizio alle ore 15, affronterà all’Adriatico una solida Carrarese, reduce da un sonante 3-0 casalingo inflitto alla Juve Stabia. Per Vivarini ci sarà parecchio da lavorare questa settimana, un’altra eventuale sconfitta darebbe ufficialmente inizio ad una crisi molto pericolosa, che naturalmente ci auguriamo non abbia inizio.

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