Buona la prima per il Delfino targato Giorgio Gorgone, che esce imbattuto dall’ostico campo di Catanzaro con un rocambolesco 3-3, agguantato all’ultimo respiro dal subentrato Tommaso Corazza, protagonista di una bella doppietta.
C’era bisogno di una scossa, era ormai palese che il buon Vivarini, tecnico intelligente e preparato, ma evidentemente non in grado di gestire le situazioni “al limite” che Sebastiani propone ogni anno ai suoi tanti allenatori, avesse perduto il controllo dello spogliatoio. Gorgone, reduce dalla positiva impresa disperata dello scorso campionato in quel di Lucca, rappresentava il miglior compromesso fra quelli a disposizione e, lo avevamo anticipato già la scorsa settimana, pur censurando il modus operandi societario per gli scellerati mercati estivi che ogni anno rovinano le vacanze ai tifosi del Pescara, la scelta fatta con questo cambio è stata di certo azzeccata. Si badi, non stiamo scrivendo che grazie a questo nuovo tecnico la salvezza sarà assicurata, ma che rappresenta il miglior tentativo di riparare ai danni commessi con acquisti e prestiti di seconda e terza mano.
Complice la sosta per le nazionali, il nuovo allenatore ha avuto quel minimo di tempo necessario a disposizione per iniziare ad entrare nelle teste dei giocatori come lui, questo è evidente, sa ben fare. In terra calabra si sono viste, da un lato, negativo, le consuete disattenzioni difensive, che fanno di quella biancazzurra, di gran lunga, la retroguardia maggiormente perforata della cadetteria, con l’orripilante media di 2,15 reti subite per ogni gara, ma dall’altro, stavolta positivo, un undici che ha giocato “da squadra”. Era questa l’unica soluzione possibile per compensare il notevole gap tecnico con le altre Rose e Gorgone, da bravo filosofo del calcio, lo ha compreso fin da subito. Lo ripetiamo, non stiamo esultando affatto, la classifica fa ancora paura, ma cercare di vedere il bicchiere mezzo pieno, anziché mezzo vuoto, a questo punto della stagione rappresenta l’unica ragione a cui aggrapparsi per sperare di centrare l’agognata salvezza.
Si è visto un maggiore sacrificio nel tentativo di pressare alto e anche qualche nuovo schema, come quello su punizione che ha consentito di agguantare il pari nel finale. Anche Gravillon è parso tutto sommato rivitalizzato, ancora ben lontano dalle sue possibilità, ma almeno sufficiente, per ora.
In tutto ciò dalla gara di Catanzaro non era nemmeno lecito attendersi granché in termini di punti da riportare a casa, invece, almeno uno, è arrivato, mentre sarà già fondamentale, se non addirittura quasi decisiva, la prossima, in programma sabato prossimo, 29 novembre, all’Adriatico, con fischio d’inizio alle ore 15: il Padova, che precede il Delfino di cinque punti, reduce da due sconfitte consecutive, è un avversario da superare a tutti i costi, sia per la classifica, sia per il morale.
In attesa di poter assaporare i positivi, almeno ci auguriamo, effetti della cura Gorgone, ci permettiamo di consigliarvi l’acquisto di un bellissimo libro appena uscito alle stampe: l’ultima fatica editoriale dell’instancabile Gianni Lussoso, dal titolo MAI SOLO. Contiene una serie di riflessioni che l’autore, dall’alto della sua esperienza e sensibilità, ha messo su carta per donarle ai lettori di ogni età. Oltre alla splendida copertina, opera di Domenico Di Matteo, troverete anche una personale prefazione che, come di consueto, il Maestro Lussoso mi onora di proporre. Un’ottima strenna natalizia che potrete richiedergli direttamente, contattandolo tramite la mail info@giannilussoso.it oppure mediante la sua pagina Facebook.