Omicidio Maxim Maravalle. Ascoltato oggi lo psichiatra di Massimo Maravalle

L'omicida avrebbe dovuto incontrare proprio ieri mattina il suo psichiatra per parlare dell'interruzione della cura

la redazione
18/07/2014
Attualità
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Aggiornamento ore 19 del 19 Luglio 2014

E' stato ascoltato oggi in Questura Alessandro Rossi, psichiatra e docente aquilano, che aveva in cura Massimo Maravalle. Rossi ha spiegato che i disturbi di cui soffriva Maravalle si erano manifestati sin dalla giovane età, ma che mai aveva mostrato segni di aggressività. Rossi ha poi aggiunto che non era assolutamente a conoscenza del fatto che Maravalle avesse sospeso la terapia ma che l'uomo gli aveva prospettato telefonicamente la possibilità di uno stop,  al quale Rossi rispose che ne avrebbero parlato di persona in un incontro che si sarebbe dovuto svolgere proprio ieri mattina. Inoltre Rossi non ha preso parte in nessun modo alla pratica di adozione di Maxim.

Intanto, mentre è in corso l'autopsia sul piccolo, soffocato, lunedì dovrebbe esserci la convalida dell'arresto di Maravalle da parte del Gip del Tribunale di Pescara. Sempre nelle prossime ore, il Pm che conduce le indagini, Andrea Papalia, dovrebbe chiedere l'incidente probatorio per valutare le facoltà mentali dell'uomo e l'eventuale capacità di intendere e di volere al momento dell'omicidio.

Aggiornamento ore 16:20

La pratica per l'adozione di Maxim era stata istruita dal Tribunale dei Minori dell'Aquila. Il tribunale non aveva nessuna informazione circa i problemi psichiatrici dell'uomo. Identica situazione quella dei Servizi Sociali di Pescara, vicini alla famiglia dopo l'adozione. Il magistrato ha acquisito le relazione periodiche nelle quali risulta che la famiglia Maravalle era considerata un modello tra le famiglie adottive pescaresi.

Inoltre risulta che l'uomo da 4 giorni aveva smesso di prendere i farmaci prescritti per la cura psichiatrica a cui era sottoposto.

Aggiornamento ore 14:00

La madre di Maxim, in questura per aiutare a ricostruire bene i fatti, si è sentita male. E' stato necessario l'intervento del 118.
Massimo ha sofferto anche in passato di "disturbo psichiatrico atipico", anche prima dell'adozione di Maxim. Aspetto che, insieme alla pratica di adozione, verrà considerato dalla Procura.
In giornata sarà eseguita l’autopsia sul corpo del bambino, autopsia che stabilirà le cause del decesso.

E' giusto correre il rischio che succedano eventi del genere? Adottare un bambino è una pratica molto complicata, prima di ottenere l'affidamento bisogna presentare tantissima documentazione e ci vuole diverso tempo. Aggiungere anche documentazione e controlli psichiatrici aumenterebbe ulteriormente la lunghezza e la complessità delle pratica.

Aggiornamento ore 11:45

E' stato aperto dalla Procura della Repubblica di Pescara il fascicolo sull'omicidio che vede il Massimo Maravalle accusato di omicidio aggravato.

Increduli i vicini di casa, sembrava una famiglia normalissima e nessuno si sarebbe immaginato una cosa del genere.

Il bambino, Maxim il suo nome, era stato adottato in Russia con tante difficoltà, viveva con loro da due anni e mezzo era molto amato dalla coppia.

Una donna ci ha raccontato che tempo fa fu contattata dalla coppia, per il tramite di una loro vicina di casa, per fare da babysitter al bimbo senza trovare un accordo. La donna, molto scossa dall'accaduto, ci confessa che una tragedia del genere era assolutamente inimmaginabile.

Un vicino di casa, intervistato dall'Ansa, ha visto il bimbo l'ultima volta ieri sera ad una festa, e ha spiegato che il bimbo era felice e il padre non c'era. L'uomo ha saputo dell'omicidio solo questa mattina. "Non pensavo veramente quello che poi mi hanno detto. Stentavo a crederci. Mi sono sentito male e i poliziotti mi volevano portare al pronto soccorso". Poi l'uomo ha raccontato di quanto riferitogli da un'altra persona che abita nel palazzo: "questa notte un'altra inquilina, la ragazza che abita al piano di sotto mi ha detto che la mamma di Maxim l'ha chiamata a casa, dicendo che il figlio non stava bene. La giovane lo ha guardato e ha visto che non si muoveva, che era morto. Il papà era nervoso, e camminava avanti e indietro, ma non diceva nulla. Poi mi ha detto che è arrivata la polizia".

Aggiornamento ore 9:30

Sul corpo del bambino sono stati trovati segni e lividi dietro un orecchio, confermata la morte per soffocamento con un cuscino cosi come confessato il padre. L'uomo, accusato di omicidio aggravato, e rinchiuso nel carcere di Pescara e si è mostrato freddo e distaccato. Era da tempo, ancor prima che la famiglia adottasse il bambino, sotto cure psichiatriche ma non aveva mai avuto problemi o scatti d'ira nè a casa nè a lavoro.



Ancora una follia notturna a Pescara dove, il 47enne Massimo Maravalle, in preda ad un raptus di follia ha soffocato nel sonno il figlio adottivo di cinque anni.

Dopo il soffocamento del bambino è partita la richiesta di aiuto al 118. La richiesta è stata fatta dalla madre dicendo che il figlio aveva smesso di respirare, una richiesta che però ha insospettito il centralinista del pronto soccorso che ha immediatamente avvisato la Polizia.

Giunti sul posto gli agendi della Squadra Mobile hanno impiegato poco tempo per scoprire che qualcosa non andava, una telefonata troppo strana effettuata dalla madre, l'atteggiamento impassibile di un padre che ha perso il figlio e soprattutto i lividi sul collo del bambino non lasciavano dubbi su quali fossero stati i fatti.

L'uomo, una volta portato in questura avrebbe, confessato l'omicidio "giustificandosi" dicendo che è successo tutto in un raptus di follia ed è stato arrestato.

Le indagini sono coordinate dal pm di Pescara Luca Papalia e sul posto sono giunti anche il magistrato ed il medico legale, Christian D'Ovidio.

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