L'Associazione La Nostra Terra riunitasi in Comitato di Cittadini con sede in Piano di Sacco 75, nel comune di Citta' S. Angelo (PE) con diversi solleciti ed osservazioni relativi alla localizzazione di una piattaforma per il trattamento e il recupero di sedimenti di dragaggio fluviali e marino -costieri in localita' Piano di Sacco di Citta' Sant'Angelo (PE), attraverso diverse istanze inviate alla Regione Abruzzo ed al Settore Energia Ambiente nonchè al Comitato V.I.A. ( Valutazione di Impatto Ambientale ) fa' presente e contesta sia la localizzazione dell'impianto stesso che la rtipologia dei rifiuti autorizzati .
In particolare l'Associazione Terra Nostra pone l'attenzione sui dati sulla portata del fiume Fino, limitrofo all'impianto, che non possono essere rassicuranti perche' prodotti su dati relativi agli anni trenta . In assenza di elementi conoscitivi della reale ed attuale portatadel fiume (mesi estivi e di siccita') , può venir meno o l'effetto diluizione quindi il fiume a parere del Comitato rischia di trasformasi in una mezza cloaca a cielo aperto.
Il cosidetto lagunaggio altro non e'che uno stagno , cioe' dove le acque devono stagnare , trattenersi per dare corso agli effetti aerobici e anaerobici descritti nella richiesta, insomma un acquitrinio di evidente impatto visivo oltre che, si presume anche nauseante.
Altra segnalazione agli organi competenti riguarda l' approvvigionamento idrico dell'impianto di che trattasi , in quanto vista la particolare attività ha bisogno di risoprse d'acqua importanti. Se questa verra' richiesta dal consorzio di bonifica , non sarà possibile in quanto e' appena sufficiente per le primarie e residue attivita' agricole della zona, se invece verra' richiesta all'ACA vi sarà un peggioramento della già esistente carenza idrica in cui vivono le famiglie della zona che nei mesi estivi si vedono privare dell'erogazione dell'acqua nelle ore serali e notturne).
A questo punto l'Associazione chiede alla Regione Abruzzo ed al Presidente D'Alfonso
1) Con quale criterio verranno concesse le autorizzazioni ?
2) Vi e' inoltre nel progetto un impianto di desalinizzazione dell'acqua miscelata alla sabbia ?
3) Non sarebbe il caso , prima di procedere, verificare l'esistenze d un fornitore che garantisca l'approviggionamento idrico per i vari lavaggi del ciclo
nell' impianto ?
Un altro elemento di osservazione e' il trasporto; decine e decine di mezzi d'opera che inquineranno tutto il tracciato stradale e che comunque avranno un grosso impatto negatvo sia per la viabilità che per la manutenzione delle strade con il conseguente ed elevato costo per la comunita'.
Altre Amministrazioni che hanno ( come la Regione Abruzzo ) numerosi fiumi che poi sfociano nel mare, hanno stabilito, nell'interesse del territorio, dei cittadini e della salvaguardia dell'ambiente di trattare i fanghi direttamente sul posto di produzone con impianti all'avanguardia , mobili e di piccole dimensioni .
Ultima osservazione rivolta al Presidente dela Regione ed al Settore Energia ed Ambiente riguarda la tipologia deI rifiuti che potranno essere trattati in detto impianto. Infatti sembra che quelli in autorizzazione abbiano la codifica di smaltimento CER 17 05 05 che equivale a “fanghi di dragaggio contenenti sostanze pericolose”.
Il timore dei cittadini è quello che, oltre a quanto evidenziato, l'impianto possa accettare e quindi mettere a trattamento anche altre tipologie fanghi similari .
Il Comitato quindi nel chiedere la revoca dell'autorizazione, attente pubbliche e formali risposte ai dubbi perplessità e timori esternati dalla collettività angolana .