Approda ai mercati rionali cittadini il 12, 14 e 16 Giugno "Per Olivia, la campagna per la raccolta differenziata degli oli vegetali esausti", a cura del Comune di Pescara, Attiva Spa e Adriatica Oli Srl. Un'attività di sensibilizzazione che ha avuto tante tappe nelle scuole pescaresi dove si è svolta presso gli istituti: Andrea Cascella, Don Milani, Pineta Dannunziana, Gianni Rodari, Iqbal Masih e Marino di Resta. Stamane in conferenza stampa l'assessore alla Raccolta differenziata Paola Marchegiani, l'amministratori unico di Attiva Spa Massimo Papa, il direttore generale della Spa Massimo Del Bianco, la professoressa Assunta Negro della scuola Don Milani, insieme a Giorgio Tanoni, Amministratore Unico Adriatica Oli hanno annunciato anche il potenziamento della raccolta di oli residui, grazie a nuovi contenitori per la raccolta differenziata degli oli di frittura.
"Si è conclusa nelle scuole pescaresi l'iniziativa di Adriatica Oli per promuovere la raccolta differenziata dei residui – così l'assessore alla Raccolta Differenziata Paola Marchegiani – E' andata benissimo perché i ragazzi sono stati dei grandi promotori della nostra campagna. Serve un'attenta localizzazione del materiale che è fortemente inquinante, perché una volta che gli oli vengono immessi senza nessun criterio nell'ambiente, possono ritrovarsi nei fiumi e nel mare e hanno un impatto negativo nel nostro sistema ambientale. In virtù di questo aumentiamo la presenza dei raccoglitori in città , da 13 siamo passati a 21 punti di raccolta, raggiungibili per il deposito e con le scuole manterremo contatti e dialogo grazie alla bellissima esperienza fatta alla don Milani"
"Il rafforzamento dei punti di raccolta degli oli e l'iniziativa di Adriatica Oli stanno nel segno di continuare un processo verso la diversificazione dei rifiuti e il trattamento personalizzato dei materiali – sottolinea l'amministratore unicoMassimo Papa - E' questo uno dei tasselli che Attiva mette dentro a un suo piano che va verso la differenziata, allargando l'ambito dell'iniziativa con altri estendimenti che stiamo affrontando in questo momento e completeremo nel corso del 2018, per arrivare a una differenziata in linea con i parametri europei. E' una strada complessa e non priva di difficoltà . L'olio esausto è fra i più pericolosi fra i rifiuti inquinanti, per gli esiti che può dare sull'ambiente. Conoscendo l'argomento si scopre che comportamenti virtuosi portano al riutilizzo degli oli che da peso per l'ambiente diventano risorsa da utilizzare".
"Se si butta l'olio nei lavandini, questo finisce nel depuratore attraverso le fogne – spiega il direttore Massimo Del Bianco - e nel depuratore diventa più difficoltosa l'ossigenazione del liquame che deve ossidarsi per dar luogo al processo di decomposizione e quindi depurazione. E' importante raccogliere e la città sta reagendo benissimo: abbiamo avuto già un bel risultato nel 2015 con 13,2 tonnellate di olio raccolto; nel 2016 sono state 16,95 con un incremento del 29 per cento. Fino ad aprile, infine, si è riscontrato un ulteriore aumento del 5 per cento e ciò significa che a parità di presidi sul territorio la gente si sta abituando al rifiuto pericoloso. Tredici i punti di raccolta in città , i raccoglitori si trovano: in via di Sotto, via Luigi Polacchi, San Silvestro, viale Bovio angolo via Gioberti, via Caduti per Servizio zona Fontanelle, via Tirino, via Bologna angolo via Paolucci, via Fiora centro di raccolta, piazza Salvo d'Acquisto, via del Santuario, via Monte Faito, via Tiburtina Valeria, via Monte Bove, via Aldo Moro, piazza Alcyone, via Acqua Corrente, via Carlo Alberto Dalla Chiesa, via Gramsci, viale d'Annunzio, strada Pandolfi, via Corridoni".
"Grande l'entusiasmo dei piccoli cittadini pescaresi. – afferma Giorgio Tanoni, Amministratore Unico Adriatica Oli – Abbiamo voluto accrescere la conoscenza e la consapevolezza della questione "rifiuti" anche nei bambini, favorendo il loro coinvolgimento e la responsabilità condivisa. I ragazzi sono un target privilegiato e prioritario da sempre della comunicazione aziendale, in virtù della loro capacità di essere portatori attivi di sensibilizzazione all'interno del nucleo familiare. Si pensi che la scorretta gestione dell'olio da cucina, infatti, è responsabile di ingenti danni ambientali. In particolare è altamente inquinante per gli ecosistemi naturali: quattro kg di olio vegetale versati in mare inquinano una superficie d'acqua estesa come trenta campi da tennis. A livello domestico invece, questo rifiuto se versato nei lavandini, ne intasa le tubature provocando disagi e obbligando all'uso di acidi corrosivi e molto inquinanti. Solo se conferito nelle postazioni stradali Olivia può essere avviato a recupero e trasformato in prodotti utilissimi come saponi, distaccanti per edilizia, oli lubrificanti, inchiostri, nuova energia e specialmente in biodiesel, in linea con i principi dettati dall'Economia Circolare. Non va trascurato che il biodiesel inoltre, tra i biocarburanti, presenta emissioni di CO2 molto basse: gli oli vegetali esausti, previa lavorazione, diventano quindi una valida alternativa al diesel prodotto dal petrolio, fonte esauribile e comunque sempre inquinante. Si noti che ogni tonnellata di biodiesel, prodotto da oli vegetali esausti, evita l'immissione in atmosfera di 3,13 Ton di CO2 equivalente (Fonte Conoe, Consorzio nazionale di raccolta e trattamento degli oli e dei grassi vegetali ed animali esausti). Inoltre, il recupero degli oli vegetali esausti, rifiuto già esistente in natura come fonte per produrre bio-carburante, riduce lo sfruttamento dei campi appositamente coltivati per produrre mais e palma da avviare a energia. Questo aspetto non è trascurabile se si pensa che quegli stessi campi possono essere indirizzati invece a produrre food (oggi parte del pianeta muore ancora di fame). Va ricordato che lo smaltimento dell'olio esausto attraverso la rete fognaria ha effetti negativi, anche economici per il Comune e, indirettamente, per i cittadini: l'olio da cucina creando degli agglomerati di grasso, pregiudica il buon funzionamento della rete stessa, nonché dei depuratori, riducendo l'efficienza della depurazione biologica, e aumentando i costi di investimento e di gestione degli impianti, costretti a dotarsi di soluzioni impiantistiche per la separazione della fase oleosa e di grasso da quella acquosa. Secondo le stime riportate dal Conoe nel Bilancio Ambientale 2016, la depurazione delle acque inquinate da questi rifiuti richiede costi energetici pari a 3KWh per ogni kg di olio disperso in fognatura. In termini economici si tratta di circa 0,60 €/kg, cui si aggiungono ulteriori 0,50 €/kg di costi stimati medi per la manutenzione aggiuntiva degli impianti a causa dell'intasamento delle conduttore e dei sistemi di pompaggio. Le attività di sensibilizzazione portate avanti da Adriatica Oli sono state attivate in virtù del recente potenziamento effettuato in città dei contenitori stradali Olivia, deputati alla raccolta degli oli, che sono passati da cinque a ventuno. Per Olivia non esaurisce le tappe in programma, tornerà infatti a Pescara durante i mercati settimanali avvalendosi di Oliver, il furgoncino itinerante con funzione di info-point e dotato di impianto audio-video che trasmetterà filmati sulla raccolta differenziata. Le date degli incontri sono fissate, salvo spostamenti per il maltempo, per il 12, 14 e 16 Giugno. Con l'occasione, durante le giornate, verranno distribuiti IN OMAGGIO ai cittadini i flaconcini di "Ri-Detersivo", detergente per il bucato ricavato dagli oli di frittura (fino ad esaurimento scorte)".