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Mostra personale di grafica umoristica "Cartoons'16" di Marco D'Agostino al Mediamuseum di Pescara

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Nell’ambito delle iniziative promosse per il 2016 dalla Fondazione Edoardo Tiboni, si è inaugurata sabato 9 gennaio, presso la Sala Acerbo del Mediamuseum di Pescara, la mostra personale di grafica umoristica dal titolo “Caricartoons’16” di Marco D’Agostino.

Alla conferenza inaugurale, di fronte ad una sala gremita, sono intervenuti, oltre all’artista, il sindaco di Pescara Marco Alessandrini, il vice-presidente del Mediamuseum Dante Marianacci, la critica e storica dell’arte dott.ssa Valeria Fatato, che ha curato la mostra, il dott. Giuseppe Di Giannantonio in rappresentanza dell’ANFCDG (Associazione Nazionale Famiglie Caduti e Dispersi in Guerra) del Comitato di Pescara, che ha patrocinato la manifestazione, il prof. Gianfranco Zazzeroni che ha introdotto e presentato l’evento.

L’artista pescarese, di certo molto emozionato per il fatto di esporre per la prima volta nella città che gli ha dato i natali e in special modo in una location di tutto rispetto come il Mediamuseum, propone in mostra circa 100 opere tra caricature, cartoons e vignette umoristiche di attori del cinema, personaggi famosi nazionali e locali, appartenenti al mondo della politica e dello sport, tra cui quelle di vari giocatori del Pescara calcio e di altre squadre sportive regionali.

Illustratore e grafico contemporaneo, D’Agostino si è appassionato ai diversi temi della società moderna e ha partecipato a numerosi concorsi nazionali ed internazionali, vincendo molti premi e riconoscimenti.

La mostra potrà essere visitata fino al 18 gennaio 2016 nei seguenti orari: dal lunedi al sabato dalle 10,30 alle 12,30 e dalle 17,00 alle 19,00.

Scrive dell’artista la storica dell’arte Valeria Fatato che “la grafica umoristica di Marco D’Agostino è un prezioso documento di analisi storico-sociale. Le caricature e i cartoons sono il punto di arrivo di una ricerca artistica meditata, che parte dall’apprendimento delle tecniche canoniche dell’arte, quindi disegno, acquerello, china e pittura, esplorando, poi, il sentiero dell’incisione e della grafica pubblicitaria. Da questo background, Marco D’Agostino elabora un personalissimo stile, differenziabile, nelle due macrocategorie: caricature e cartoons. Le caricature sono dei veri e propri ritratti psicologici e sociali del soggetto raffigurato, in cui D’Agostino mantiene la caratteristica primaria della caricatura: l’enfatizzazione dei tratti fisiognomici del raffigurato, evidenziando, attraverso un connotato fisico, un aspetto morale. Un umorismo frivolo e spensierato, quasi comico. Di diversa natura umoristica sono i disegni cartoons, che rimandano ad una universalità problematica: ambiente, risorse naturali, energia, emigrazione, razzismo, crisi economica, povertà. Ed è proprio questa attenzione e sensibilità contemporanea che ha spinto Marco D’Agostino a rendere omaggio alla Francia, con l’immagine rappresentativa della mostra “galletto F. Hollande e Tour Eiffel”.

Facendo un po’ di istorismo Valeria Fatato accenna alla nascita del caricaturismo collocandola alla fine del ‘500 con la Bottega dei Carracci, anche se già con Leonardo da Vinci se ne erano avuti i primi segni con le sue “Figure grottesche”. Ma è solo tra la seconda metà del 1700 e l’inizio del 1800 che nacquero in Francia le prime riviste satiriche, in cui, ai tempi della Rivoluzione, la caricatura assunse i temi e i colori degli argomenti politici. Emblematico è come proprio in Francia il 7 gennaio 2015 la nota rivista Charlie Hebdo è stata vittima dell’attentato rivendicato da Al-Quaeda, in cui sono morti 12 giornalisti e altri 11 sono rimasti feriti.

Marco d’Agostino con le sue caricature opera “un’analisi del sociale”, una sorta di “psicoanalisi del ritratto”. Un punto di approdo di una attività di ricerca e di sperimentazione da autodidatta che inizia sin da piccolo, quando a scuola faceva caricature amatoriali degli insegnanti e dei compagni di classe. Non a caso all’età di sette anni, in occasione del suo compleanno, il padre, capendone il talento, gli donò il primo cavalletto con una tela e dei colori a tempera. Da allora non si è più fermato. Nasceranno così centinaia di disegni, schizzi colorati, opere di ogni genere, affronterà poi negli anni ’80 l’arte incisoria, ma senza lasciare mai la matita. Anche quando raramente usa i mezzi informatici lo fa per piccoli particolari irrilevanti o solo per colorare i fondi, giacché preferisce ancora “bagnare il pennello e fare la punta alla matita…”, preferisce “lavorare a mano con l’utilizzo dei pastelli e acquerello, che lasciano al disegno un’atmosfera più morbida e calda”.

Solo nel 2009 inizia a partecipare, casualmente, ad alcuni concorsi di illustrazione. Ed arrivano i primi successi. Ottiene, infatti, dei premi e riconoscimenti in Italia (Lanciano, Sorrento, Fano, Trento), ma soprattutto all’estero (Azerbaijan, Nigeria, Belgio, Cipro, Croazia, Romania, Bosnia Erzegovina, Ungheria, Iran).

Attualmente collabora con la redazione sportiva del quotidiano “Il Centro”, come vignettista-disegnatore. Ad esso deve la sua popolarità soprattutto sul territorio abruzzese. Questa antologica al Mediamuseum sicuramente rende merito alla sua incessante attività artistica e lo colloca in una posizione di riguardo per l’arte abruzzese e per la cultura in generale.

 

 

 

 

 

 

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