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La violenza non è forza ma debolezza

La mostra Il Silenzio uccide dal MuMI di Francavilla presto inizierà il suo percorso itinerante

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Ultimi giorni di esposizione delle opere di Simona Lucidi, Natalia Orsini e Rita Bruni, all’interno del Museo Michetti di Francavilla al Mare (CH). La mostra, dall’espressivo titolo IL SILENZIO UCCIDE, reso ancora più attuale dal recente e drammatico episodio della famiglia Filippone di domenica scorsa, con la morte di due donne innocenti (madre e figlia), prima dell’epilogo finale, con il suicidio del padre/marito, resterà aperta al pubblico fino a domenica 27 maggio.

Inaugurata lo scorso 11 maggio, alla presenza del Vice Sindaco della cittadina adriatica, Francesca Buttari e del critico d’arte Max Volpa, la mostra ha avuto il merito di mostrare, attraverso dipinti, foto, immagini, suoni e frasi, ai visitatori, la forza e il coraggio di tre Donne, che attraverso le più diverse ed espressive forme artistiche, sono riuscite a rendere evidente quel mostro che si chiama omertà (il silenzio appunto). Solo attraverso la denuncia e il dialogo è possibile combattere la violenza di genere. Non bisogna avere paura di mostrare apertamente il proprio corpo, le proprie fragilità e intimità, che rappresentano l’essenza di ogni Donna, la cui sacralità non può e non deve in alcun modo essere violata per questo. Messaggi forti e chiari, che la determinazione di Simona, Natalia e Rita, hanno reso espliciti, nell’ambito di opere, che oltre ad essere fonte di denuncia, sono anche esteticamente splendide e curate in ogni dettaglio.

La poetica “pop” di Simona Lucidi, l’esplicita sensualità dei quadri di Natalia Orsini e le fotografie “narrative” di Rita Bruni, pur nelle loro diversità di stile, s’incastrano perfettamente nel percorso visivo che il visitatore ha modo di cogliere, assaporandone la profonda inquietudine e il desiderio di cambiamento che ogni singola opera sembra denunciare, a volte in maniera implicita, altre volte diretta come un pugno allo stomaco.

Anche Francesco Longobardi, presidente dell’associazione Cuore Nazionale Abruzzo, che ha patrocinato l’evento e presente il giorno dell’inaugurazione, ha voluto ricordare quanto sia fondamentale per la nostra società, apparentemente allo sbando, per lo smarrimento dei suoi principali valori morali di riferimento, affrontare, per l’appunto, il problema della violenza. Non solo in ambito femminile, tema centrale della mostra, ma anche in senso più ampio, giacché sembra ormai poter colpire, in qualsiasi momento, ogni persona, giovane, anziana, donna o uomo.

Prossimamente la mostra inizierà il suo percorso itinerante, in giro per l’Italia. L’augurio è che possa risvegliare le coscienze, oltre che sconfiggere i falsi moralismi e le censure bigotte. “La violenza non è forza ma debolezza – asseriva Benedetto Croce – né mai può essere creatrice di cosa alcuna, ma soltanto distruttrice.

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