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“Aspettando il lavoro”, al Matta la Cgil celebra in anticipo la Festa del Primo Maggio

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'”Aspettando il lavoro”: è con questo slogan che la Cgil di Pescara e l'associazione “Artisti per il Matta” hanno deciso di celebrare con un giorno d'anticipo la Festa del Lavoro 2013, un messaggio carico di fiducia nel futuro che partirà con forza dallo Spazio Matta a Pescara dove, a partire da oggi pomeriggio e fino alla sera, cinema e teatro saranno gli strumenti per interpretare soprattutto il pensiero dei ragazzi più giovani, spesso disoccupati per colpe non proprie e in cerca di una qualche speranza per il domani.

Il segretario generale della Cgil di Pescara Paolo Castellucci ha spiegato: "In occasione della festa del 1° maggio, vogliamo festeggiare il lavoro e i lavoratori, pur consapevoli della gravità dell'attuale situazione in cui cresce il disagio sociale, cresce la disoccupazione, cresce la preoccupazione di migliaia di lavoratori e lavoratrici, nel nostro territorio, che rischiano di perdere qualsiasi sostegno al reddito se non vi sarà un adeguato rifinanziamento degli ammortizzatori sociali. Il lavoro deve essere priorità assoluta, nell'azione del Governo e delle Istituzioni. Al centro della discussione devono tornare i giovani".

Alle 17.30 il pomeriggio si aprirà con la proiezione di “Cacciatore di teste”, un film del 2005 diretto da Constantin Costa-Gavras, basato sul romanzo “The Ax” di Donald E. Westlake, che rappresenta un impietoso ritratto della moderna guerra tra "nuovi poveri" nei Paesi benestanti. Alle 21.00 andrà invece in scena, a cura della compagnia Teatro del Krak di Ortona, lo spettacolo “Il lavoro che resta” con Marina di Virgilio, per la regia di Antonio Tucci e con le musiche in scena di Graziano Zuccarini.

Lo spettacolo nasce da un progetto di intervento teatrale realizzato nel sud dell’Abruzzo nell’estate del 2008, quando un gruppo di giovani attori ha incontrato gli anziani contadini, gli operai in pensione, i disoccupati, i giovani interinali, le donne lavoratrici di Cupello, Lentella e San Salvo. L’intento era quello di conoscere com'era un tempo il lavoro e com'è oggi, ascoltando le loro storie o storie di altri, così da confrontare passato e presente per capire, per ricordare, per riflettere. Lo spettacolo, costruito sulla base di quelle testimonianze, vede sulla scena una sola attrice che racconta le storie di lavoro e interpreta i personaggi coinvolti. L'ingresso è libero.

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