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La pittrice Maria Basile espone in viale Nettuno a Francavilla al Mare

Tra desiderio di libertà e solitudine

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Si è inaugurata domenica 26 luglio alle ore 19, presso la sede del comitato “Le donne dell’angelo” in viale Nettuno a Francavilla al  Mare, la mostra personale di pittura dell’artista Maria Basile, curata dal prof. Massimo Pasqualone.
All’inaugurazione è intervenuto oltre al curatore della mostra prof. Massimo Pasqualone, che ha fatto gli onori di casa, il critico d’arte Annarita Melaragna e la prof.ssa Angela Rossi, responsabile scientifica del comitato “Le donne dell’angelo”. Questa mostra si inserisce nell’ambito delle iniziative, in parte già calendarizzate, che vedranno una rotazione settimanale o bisettimanale di artisti che esporranno in quello che è lo studio del prof. Pasqualone, sede anche di associazioni culturali, quali appunto il comitato “Le donne dell’angelo” e dal 1 agosto anche della sede regionale di Ascom Abruzzo Cultura con il suo format di grande successo “Poesia e Impresa”.
Maria Basile è una pittrice originaria di Moscufo, paese sulle colline pescaresi. Ḕ stata allieva – come lei stessa mi dice in una breve intervista preliminare – dello scomparso pittore veneziano prof. Aldo Furlan, che le ha dato coraggio e spronato a sperimentarsi oltre che nello studio del colore e dell’arte astratta, anche in quello della forma e dell’arte figurativa. Nei suoi studi artistici apprende i primi rudimenti tecnici ed affina lo spirito di osservazione per il formarsi di una propria coscienza critica. Ispirata da ciò nel 1979 intraprende un viaggio in Europa alla ricerca dei luoghi dell’arte, degli impressionisti francesi, ma anche del surrealismo di Dalì e del cubismo di Picasso. Inizia così a dipingere ed esporre i suoi primi acquerelli in una collettiva ad Urbino, con un lusinghiero successo, che la spinge ad intraprendere l’attività artistica, ispirandosi all’espressionismo di Munch, al realismo di Guttuso e a De Chirico. Dal 1994 al 1997 è presente alle estemporanee di Moscufo e nel 1999 espone a Pianella in una sua personale. La sua ricerca artistica è alimentata dalla componente spirituale della sua personalità, dove l’azzurro dei suoi quadri è per lei il colore della trascendenza, di un bisogno intimo e personale di guardare oltre la realtà sensibile e il dato fenomenico.
Il critico d’arte Annarita Melaragna, nel presentare la mostra, ha parlato di due concetti principali presenti nella poetica della pittrice: un desiderio di libertà, largamente condivisa ma condizionata dalle sovrastrutture sociali, e un senso di solitudine di tipo artistico, quella dell’attimo, in cui l’artista però immortala sulla tela le emozioni assorbite come una spugna dalla società in cui vive e d opera, spesso con la difficoltà di non essere capiti, perché in fondo – dice Annarita Melaragna – “l’artista è un folle coraggioso”.
Ha preso la parola anche la prof.ssa Angela Rossi, responsabile scientifica del comitato “Le donne dell’angelo”, che valorizza per statuto l’arte sacra tra Lazio e Abruzzo e che, peraltro, sarà presente dal 13 al 17 agosto all’Expo di Milano con circa quaranta artisti abruzzesi. Attraverso le mostre itineranti sugli “Angeli” il movimento, tutto al femminile, vuole legare l’arte alla spiritualità, avendo come referente don Marcello Stanzione. Per concludere Angela Rossi ha citato Pablo Picasso: “La pittura è una professione da ciechi; uno non dipinge ciò che vede, ma ciò che sente, ciò che dice a se stesso su ciò che ha visto”.

Leonardo Paglialonga 

 

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