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Degrado nella pinetina della stazione dei pullman. Foschi:"Chiediamo una bonifica della zona"

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“Un’enorme discarica a cielo aperto, con rifiuti, immondizia, escrementi umani, abbandonati ovunque, tra le panchine, in mezzo ai cespugli, lungo i sentieri brecciati: così si presenta da settimane la pinetina che divide corso Vittorio Emanuele dalla stazione del Terminal bus nel cuore di Pescara. Una condizione di degrado spaventoso, sotto gli occhi di tutti, con un accampamento in piena regola di disperati, che vivono in condizioni indecenti e anche di estremo pericolo igienico-sanitario. A dare l’allarme sono stati i cittadini, stanchi di dover assistere a questo triste spettacolo mentre aspettano il pullman, impotenti e stufi di segnalare ogni giorno alle Istituzioni tale situazione, e di vedere che nulla cambia. Oggi l’Associazione ‘Pescara – Mi piace’ chiede che venga immediatamente bonificata l’intera area, ripristinando le opportune condizioni igieniche, e garantendo anche la presenza di un agente della Polizia municipale fisso per sorvegliare sull’incolumità dei cittadini e affinchè l’accampamento non venga riallestito”.

La denuncia è arrivata da Armando Foschi, membro dell’Associazione ‘Pescara – Mi piace’, che, allertato dai cittadini, ha effettuato un vero reportage fotografico della situazione in cui versa la pinetina.

“Forse il sindaco Alessandrini lo ignora, ma parliamo di un luogo di rilevanza storica per la città – ha sottolineato Foschi -, ovvero la pinetina che costeggia l’originario muro di confine della vecchia stazione ferroviaria, quello che venne sottoposto ai bombardamenti durante la guerra e che pure le amministrazioni che si sono succedute hanno preservato a futura memoria. E che sia una zona storica il sindaco dovrebbe immaginarlo viste le cerimonie ufficiali che si ripetono dinanzi al cippo il 14 settembre di ogni anno, anniversario del bombardamento più tragico. Ma il sindaco evidentemente non ne è a conoscenza se ha consentito che quella zona divenisse luogo di degrado di proporzioni spaventose, eppure parliamo non di una estrema periferia di una grande metropoli, ma di un’area situata nel cuore del centro commerciale di Pescara, luogo di grande transito, vista la presenza della stazione ferroviaria e della stazione dei pullman, a due passi da corso Umberto. Ebbene l’area ormai è irriconoscibile rispetto al giardino pubblico, con panchine, recinzioni in legno e aiuole, allestito dal centro-destra: i cespugli sono divenuti una foresta-anfratto naturale per chi sotto quei rovi ci riesce pure a dormire, sistemando materassi e cuscini di fortuna.

A terra un tappeto innaturale di rifiuti di ogni genere: dagli avanzi di cibo consumati sul posto, a bottiglie di vetro vuote e abbandonate, dalle cartacce agli escrementi umani, dai bicchieri di plastica a immondizia accumulata da mesi, comprese buste abbandonate e un passeggino, forse usato per trasportare merce varia. Il tutto sotto gli occhi di tutti: quello spettacolo indecoroso lo vedono i cittadini e gli utenti dei pullman, che puntualmente hanno segnalato la situazione di degrado inviando mail all’amministrazione; la vedono gli autisti dei pullman della Tua; la vedono i passanti; la vedono gli studenti che attraversano la pinetina per recarsi nei vicini Istituti superiori situati al di là della ferrovia; la vedono le mamme che portano a passeggio i propri bambini; la vedono i pendolari. Ma la giunta Alessandrini non vede alcunché, non si è accorta di quel degrado imperante da mesi, sorto sotto i rovi mai tagliati della pinetina. Riteniamo tale situazione vergognosa per Pescara e chiediamo l’immediata bonifica dell’intera area. Ma non basta: considerando la pesante emergenza sociale che c’è a Pescara, perché è evidente che nessuno si diverte a dormire sotto un cespuglio – ha ancora sottolineato Foschi –, occorre prevedere l’istituzione di un presidio fisso della Polizia municipale, per impedire che quell’accampamento, con relativa discarica, si riproponga dopo la pulizia della zona, e affinchè venga individuato chi versa in uno stato di tale disperazione per attivare tutte le necessarie misure di supporto”.

 

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