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L'amministrazione decide di abbattere 121 alberi, Foschi: "Inoltreremo un esposto contro il sindaco e l'assessore al verde"

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“Due anni di completa inerzia sul fronte della manutenzione del verde cittadino da parte del sindaco Alessandrini-Attila fruttano oggi 121 alberi che verranno abbattuti a partire da lunedì mattina. L’annuncio è arrivato ieri, nel corso di riunioni frettolose e approssimative convocate dall’assessore delegato Laura Di Pietro, scortata ovunque e inspiegabilmente dal Presidente del Consiglio Blasioli, nella veste di autista ufficiale, e del vicesindaco Del Vecchio, pochi minuti, gli ultimi dei quali spesi dinanzi alla chiesa Stella Maris, in via Scarfoglio, per dire ai cittadini che pini, platani, e ogni altra pianta storica verranno buttati giù, punto e basta, e poi se ne ripianteranno altre, chi vivrà vedrà. Ovviamente non accettiamo una tale decisione mai condivisa e incondivisibile con la città, non accettiamo di veder sparire da via Vespucci i platani storici, né i pini da via De Cecco, piante sanissime che vanno solo potate. Vogliamo leggere la relazione del presunto agronomo, vogliamo avere il tempo di chiedere perizie in contraddittorio, vogliamo conoscere il parere della Sovrintendenza ai Beni Ambientali visto che le piante del quartiere Pineta sono state piantumate negli anni ’30, quindi sono sottoposte agli stessi vincoli della legge del ’39 applicata ai pini di via Regina Margherita. Chiaramente per ogni pianta che da lunedì verrà abbattuta inoltreremo un esposto contro il sindaco-Attila e contro l’assessore al Verde Laura Di Pietro, di cui chiediamo le dimissioni”.

Lo ha annunciato Armando Foschi, membro dell’Associazione ‘Pescara – Mi piace’.

“A quanto pare – ha osservato Foschi – il sindaco Alessandrini-Attila ha trovato l’espediente migliore per tagliare i costi di manutenzione della città, manutenzione inesistente dall’estate 2014: abbatte le piante storiche, quelle che da sempre hanno caratterizzato i nostri paesaggi, piante che hanno sempre avuto bisogno solo della normale potatura con un lavoro certosino, coordinato dai tecnici del settore, per decidere quali rami tagliare e quali no per una crescita e sopravvivenza degli alberi, come accade in qualunque paese civile e come si è sempre fatto a Pescara. Ma il sindaco-Attila no, per lui, evidentemente, quelle piante, quei pini, quei platani, che non solo malati, non sono affetti da patologie che ne starebbero minando dall’interno la sopravvivenza, alberi che non sono secchi, ma sono anzi in piena infiorescenza, costituiscono una spesa in termini di manutenzione, non solo per la cura di cui comunque necessitano, ma anche in termini di pulizia del territorio perché si sa, tra qualche settimana, i pini cominceranno a perdere pigne e aghi, che si infilano nelle caditoie e nei tombini, e i platani cominceranno a perdere le foglie.

E allora, prima che questo accada, quelle piante vanno tutte giù. Il pretesto ufficiale è che le piante sono state monitorate e rischierebbero di ‘cadere’ secondo non si sa bene quale calcolo statistico visto che solo le piante malate cadono, e quegli alberi non sono malati; altrimenti, in caso di cedimento per eventi metereologici, come una nevicata o un nubifragio, qualunque albero potrebbe cadere, anche quello più sano al mondo, ma lì entriamo nel gioco delle imprevedibili. Ieri sera l’assessore Di Pietro si è fatta il giro dei quartieri incontrando ogni volta a malapena una decina di cittadini convocati in piene ferie d’agosto con una lettera nella cassetta postale, quando tre quarti dei cittadini sono fuori casa per le ferie, dunque nemmeno sanno cosa sta per accadere. Fra l’altro gli incontri si sono svolti a quattro giorni dall’inizio dei lavori, quando tutto è già stato deciso e i lavori affidati, dunque quelli di ieri sono stati incontri-farsa, l’ultimo in via Scarfoglio convocato alle 22, proprio per disincentivare la partecipazione dei residenti. E, sperando di indorare la pillola dei 121 alberi che verranno abbattuti, non semplicemente tagliati, di cui 26 solo tra via De Cecco e via Silone, l’assessore ha promesso che per ogni albero tagliato ne verranno ripiantumati 2, ossia alberi giovani, che non giungeranno a maturazione prima di 10-20 anni, il che significherà privare tutte le strade cittadine di ombra e del verde.

Ovviamente – ha detto Foschi – l’Associazione ‘Pescara – Mi piace’ boccia senza mezzi termini il piano folle di riduzione del verde cittadino predisposto dal sindaco-Attila: prima di toccare anche una sola pianta vogliamo che venga consegnata ai cittadini la relazione stilata dal presunto agronomo incaricato al Comune; vogliamo avere il tempo necessario per sottoporre quelle stesse piante in procinto di essere abbattute a una seconda perizia di parte, visto che siamo convinti che quegli alberi debbano semplicemente essere sfrondati, ma non necessitino di abbattimento; e soprattutto chiediamo che lunedì non inizi alcun cantiere del genere. Nel frattempo chiediamo che venga depositata una autorizzazione anche da parte della Sovrintendenza ai Beni Ambientali e Paesaggistici, visto che, al pari di via Regina Margherita, anche i platani di via Vespucci rappresentano un bene storico da tutelare, e siamo certi che il repentino cambio al vertice della Sovrintendenza non avrà fatto scendere l’attenzione sul nostro territorio da parte dell’Ente In caso contrario per ogni albero che verrà abbattuto siamo pronti a presentare un esposto alla Procura della Repubblica contro il sindaco Alessandrini-Attila, contro l’assessore Di Pietro e contro i dirigenti comunali che si renderanno corresponsabili di tale iniziativa, firmando le autorizzazioni a procedere e avallando tale attività scellerata. Pescara non può perdere un patrimonio di 121 alberi, non crediamo che alcuna di quelle piante debba essere demolita, e soprattutto non consentiremo che Pescara perda il suo patrimonio verde”.

 

 

 

 

 

 

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