Gazebo in piazza Sacro Cuore a Pescara per promuovere uno stile di vita sano che parte dall’alimentazione per una vita in salute.
Biologi appartenenti all’Enpab (Ente Nazionale Previdenza ed Assistenza a favore dei Biologi) nei giorni 19 e 20 maggio hanno accolto persone che, per necessità o curiosità, hanno chiesto informazioni sull’alimentazione.
Da un comunicato dell’Enpab si legge che: “Il sovrappeso e l’obesità (specialmente quella addominale) sono i fattori che si sono dimostrati associati a un maggior rischio di malattie infiammatorie croniche. Da qui l’importanza di mantenere un corretto stile di vita, a tutte le età e garantire un’educazione alimentare diffusa. Al fine di prevenire l’insorgenza di patologie, è necessario ridurre l’assunzione quotidiana di tutti i cibi fortemente calorici, quindi gli alimenti molto ricchi di grassi e di zuccheri che possono favorirla. Secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità, in Europa l’86% dei decessi e il 77% della perdita di anni di vita in buona salute sono provocati da patologie croniche (malattie cardiovascolari, tumori, diabete mellito, malattie respiratorie croniche, problemi di salute mentale e disturbi muscolo scheletrici)”.
Tra i biologi e gli studenti presenti il biologo nutrizionista, specialista in scienza dell’alimentazione, Roberto Casaccia, Consigliere Nazionale Enpab, che ha rilasciato la seguente intervista.
- Qual è oggi la figura del biologo nutrizionista?
È una figura che esiste da sempre, per legge è abilitato ad occuparsi di fare nutrizione ma, come ovvio, l’Ordine consiglia sempre di approfondire gli studi. Questo vale anche per i medici abilitati che possono fare i nutrizionisti anche approfondendo la materia con una preparazione successiva”
- Perché essere in piazza con un gazebo?
“Questo è il quinto anno che portiamo in piazza i gazebo della nutrizione. Il primo anno fu sperimentale, ma da 4 anni siamo stati presenti in molte piazze. Da quest’anno non solo più solo nei capoluoghi di regione, ma nelle piazze di altri comuni importanti. Questi momenti sono importanti, all’interno delle giornate del biologo accogliamo dei dati che vengono poi elaborati a livello nazionale e sono di base per la conoscenza del problema”
Questo è il periodo dell’anno dove molte persone cominciano una dieta in vista della prova costume:
“Cominciare una dieta in questo periodo dell’anno è sbagliato perché un’alimentazione sana va seguita sempre. Sarebbe auspicabile cominciare da gennaio e avere uno stile di vita in cui l’attività fisica deve essere alla base. L’attività fisica, che consigliamo sempre, andrebbe prescritta come un vero farmaco. Molte sono le persone che vengono a visitarci di tutte le età, al mattino le più anziane fino ai giovanissimi accompagnati dai genitori"
- Quanto conta oggi l’alimentazione dall’infanzia in poi?
“L’alimentazione conta molto. Secondo studi recenti già dalla gravidanza bisogna stare attenti all’alimentazione. Durante la gestazione il feto acquisisce già dei modelli alimentari secondo quelli utilizzati dalla madre.
Il problema che oggi si riscontra è una forte carenza generalizzata di vitamina D che va comunque contrastata, oltre che da una corretta alimentazione, dall’attività fisica molto importante anche per prevenire l’osteoporosi”.
- Perché gli adolescenti sono soprappeso, ed in particolare le ragazze mostrano un accumulo di grasso sui glutei e cosce?
“Per la scarsa attenzione dalla scelta di alimenti, non sempre ricchi di grassi, e abitudini sbagliate che diventano spesso abitudini di gruppo. Le bevande zuccherate sono le peggiori nemiche della dieta e i ragazzi non ne sono informati. I ragazzi pranzano anche dopo aver mangiato una merenda all’uscita della scuola, mangiano di continuano in tutto l’arco della giornata cibi raramente sani. Mangiare diventa uno status e non si rendono conto delle calorie e delle sostanze tossiche che ingoiano”.
- Che cosa fare per arginare il problema del sovrappeso e quanto la scuola può intervenire per far cambiare rotta?
“Con la scuola si può fare molto perché i ragazzi sono molto ricettivi. Con l’Enpab abbiamo, da circa quattro anni, portato avanti un progetto nelle classi terze elementari che sta dando molte soddisfazioni. Il progetto coinvolge, con borse di studio, biologi in tutti Italia e la scuola ne usufruisce gratuitamente con sportelli per le famiglie. I bambini e le maestre sono entusiasti, ma gli sportelli sono poco frequentati dai genitori vero anello debole del progetto educativo. Sarebbe importante fare educazione nutrizionale partendo dalla scuola dell’infanzia perché in quel momento i bambini sono più ricettivi e sono molto felici di partecipare alla preparazione delle pietanze”
- Lei insegna presso l’Istituto Alberghiero De Cecco di Pescara, ma come si preparano i futuri cuochi alla conoscenza della corretta alimentazione?
“Con i ragazzi si fanno discorsi con un approccio diverso, essi, nei laboratori di cucina, toccano con mano l’uso degli alimenti da utilizzare per preparare le pietanze. È importante far capire loro che diventeranno educatori nel momento in cui sceglieranno gli ingredienti da utilizzare e proporre una pietanza è un’occasione importante per fare educazione ai clienti
L’Istituto Alberghiero è l’unica scuola che insegna, come da programma, una sana educazione alimentare e miei ragazzi sono fortunati perché ne apprendono l’informazione corretta”.