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CONDIVIDERE CAMBIAMENTI

insieme per condividere gioie e dolori con l’obiettivo di portare cambiamenti importanti nella vita di chi soffre

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Aurum 26 ottobre, la Sala Flaiano è ricca di persone intervenute per il pomeriggio di festa e partecipazione per la seconda giornata del progetto CONDIVIDERE CAMBIAMENTI.

Il progetto organizzato dall’associazione DIVERSUGUALI conclude con laboratori e performance un percorso inclusivo che ha visto l’associazione e molti Enti collaboratori.

Il progetto ha avuto come obiettivo di far diventare i cambiamenti che si presentano nella vita, non ultimo il Covid, momenti di vita e condivisione che, per i ragazzi speciali, possono portare a sconvolgimenti della quotidianità non sempre facile per loro e le loro famiglie.

Nessuno Escluso e Io Abito Io vivo sono primari a Condividere Cambiamenti, anzi lo compongono e lo formano.

I ragazzi hanno fatto un’esperienza importante sulla pratica dell’autonomia che comincia proprio dalla gestione della casa e su tutte le incombenze che ci sono quotidianamente.

L’obiettivo è dare autonomia al di fuori della famiglia che li accoglie e li supporta, ma che spesso non li fa crescere e diventare autonomi

Raffaella Papagno psicologa, cresciuta all’interno dell’Associazione sotto l’ala protettiva e tutoriale di Gianna Camplone, ha dichiarato:

“Diversuguali cerca sempre di dare risposte concrete ai bisogni delle famiglie e tra tante difficoltà nel periodo pandemico abbiamo svolto, con grande zelo, il progetto "COndiVIDere CambiaMenti" e "Nessun Escluso". Il primo è nato per affiancare le persone con disabilità durante l'emergenza Covid-19 e post emergenza. Abbiamo dato gratuitamente più di 2000 ore di assistenze domiciliari per affiancare i giovani con disabilità dell'Istituito Alberghiero di Pescara, impegnati nella Didattica a Distanza, e per poter dare alle famiglie sollievo con uscite finalizzate ai progetti di vita sul territorio anche in zona rossa, la resilienza e l'empowerment sono stati temi importanti. Nessuno escluso è nato nel 2019, poi ha trovato una breve sospensione a causa dell'emergenza Covid, per poi ripartire più forte in questa primavera. Il titolo indica l'apertura delle attività alla Casa Circondariale di Pescara, perché l'indifferenza e l'isolamento sono la vera sconfitta dell'animo umano. Abbiamo svolto incontri di supervisione per operatori dei progetti di vita e esperienze di distanziamento nell'appartamento speciale sito a Montesilvano”.

A testimoniare di come il progetto sia stato fondamentale per la vita dei ragazzi e di quanto abbia raggiunto gli obiettivi che si era preposto, alcune mamme di ragazzi speciali, non senza emozione, hanno raccontato di come la vita dei propri figli sia drasticamente cambiata quando sono intervenute le assistenti sociali a coinvolgerli anche con la didattica a distanza togliendoli da un torpore creato dalla solitudine del Covid.

Presente Alessandra Di Pietro che con la scuola Alberghiera De Cecco di Pescara, da lei diretta, e con l’ausilio delle docenti di sostegno ha fattivamente partecipato al progetto che ha creato un rapporto biunivoco tra la scuola e l’associazione. Di Pietro ha invitato la coordinatrice delle docenti Pina Di Marco a fare una dichiarazione circa l’iter e l’obiettivo che si è raggiunto.

Sandra Santavenere ha parlato del Comune di Montesilvano che ha aperto le porte a questi progetti mettendo a disposizione provvidenze importanti

Alessandra Di Pietro ha ringraziato tutti, ma in particolare Gianna Camplone che mette la mente ed il cuore in ogni progetto insieme a Raffaella Papagno psicologa progettista che non si arrende mai.

“Una inarrestabile forza che libera energia e sprigiona amore e dedizione. Un esempio per tutti”

dichiara Di Pietro parlando ancora del grande risultato del progetto ispiratore dell’associazione DiversUguali che è la base di tanti progetti tematici che hanno sempre come soggetto principale la persona speciale.

La bellezza e l’amore che si sprigiona dai racconti lascia i presenti partecipi e commossi, tanta gioia e tanto amore che nasce da tanto dolore e a volte porta alla disperazione.

Ma nella vita tutto si può cambiare in buono e in bello e come ha detto Gianna Camplone:

”È l’amore che muove tutto ed è il viatico per la comunicazione. Il cuore deve battere verso chi soffre, abbiamo bisogno del cuore di un altro per risolvere i nostri problemi e per me è stato importante perché io con la mente posso risolvere tutti i problemi, ma con le gambe e le braccia no. Da ogni persona potete attingere tanto amore e sopportare tutto quello che la vita vi può dare. Donate un po’ del vostro amore ogni giorno e un po’ dovunque. Noi lo diamo ai ragazzi, ma in effetti sono loro che lo danno a noi”.

I due giorni di presentazione dei progetti all’Aurum si è concluso con una frenetica e bellissima musica di pizzica che tutti i ragazzi, ognuno con le proprie capacità, hanno ballato in piena libertà.

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