Ci sono alcune zone della città , alcune strade, alcune vie che se opportunamente e intelligentemente sistemate, con pochissima spesa, potrebbero rappresentare un innesco sostenibile di mobilità alternativa di indubbia capacità attrattiva.
Uno di questi tratti è Via Aremogna, di breve lunghezza, situata alle spalle della stazione ferroviaria. Recentemente sistemata, almeno nel suo lato sud con il rifacimento del marciapiede, prevede un solo senso di marcia, a partire dalla stazione, ed un tratto iniziale con una insidiosa salita. I parcheggi sono previsti su entrambi i lati.
Inforcati gli occhiali della nuova mobilità proviamo a fare qualche proposta.
Questa strada collega la stazione ferroviaria con gli uffici della Provincia e della Regione in Via Passolanciano oltre ad una importante ufficio postale. Poco più in là c’è l’ospedale, e se vogliamo spingerci oltre, troviamo a due passi il lungo fiume e diversi ponti per attraversarlo.
Nulla di più semplice e scontato che realizzare un tracciato ciclabile che parte dalla stazione e che passando per i luoghi richiamati, e collegandoli, arriva fino alla pista ciclabile, ancorché abbandonata, che corre lungo il Pendolo, fino alla Tiburtina.
Diventerebbe un eccezionale asse di collegamento tra diversi rioni della città , in grado di catalizzare ben altri e più complessi progetti urbanistici infrastrutturali leggeri.
Invece, la scena a cui si assiste oggi è quella indicata dalle foto: macchine che occupano tutti gli spazi e ciclisti che sono costretti transitare anche con difficoltà , per via della leggera asperità , rischiando anche proprio dell’incertezza del procedere che la salita induce.
Piccola spesa per un grande progetto urbano di rivitalizzazione viaria ma anche urbanistica. Lo abbiamo detto più volte e continuano a dirlo. Qualcuno sentirà !