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Salviamo La Filanda Giammaria

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A distanza di oltre un anno dall'inizio delle sollecitazioni nei confronti dell'Amministrazione Comunale di Pescara i Cittadini, le Associazioni ed i Partiti politici che hanno intrapreso una civile battaglia per salvaguardare la memoria storica della Filanda Giammaria, malgrado la sua attuale condizione di edificio totalmente demolito, si sentono delusi e frustrati dalla mancanza di risposte concrete alle loro proposte, volte al recupero dell'area per la ricostruzione di un manufatto da destinare ad attività socio-culturali. 
Ciò che va preservato, infatti, è un contesto storico e ambientale di prim'ordine, sia per l'evoluzione urbana e architettonica di Pescara, sia per la testimonianza storica che rappresenta. Quel che resta della Filanda è, infatti, parte di un complesso che comprende anche il Palazzetto neo-medievale dei Giammaria e il Casino di caccia, anch'esso di buona architettura. La Filanda stessa, inoltre, è testimonianza del ruolo avuto da lavoratori e lavoratrici nello sviluppo della città, nell'apertura ad un'economia di tipo industriale.

I Cittadini, le Associazioni ed i Partiti politici hanno più volte richiesto all'Amministrazione comunale, in ciò sostenuti anche dall'intervento del Governatore della Regione Abruzzo, Luciano D'Alfonso, di avviare trattative con l'Impresa costruttrice per un accordo bonario che, nel rispetto dei legittimi interessi,  consenta la "demo-ricostruzione dell'edificio", così come definita dal Governatore D'Alfonso,  in considerazione dei valori storici e ambientali che la Filanda rappresenta. Pur non volendo entrare nel merito, riguardo alla regolarità delle autorizzazioni a costruire, purtroppo concesse dal Comune prima del voto del Consiglio comunale sulla variante al PRG, che inserisce il manufatto tra gli edifici sottoposti a tutela, né contestare le legittime aspettative dei privati, su cui è aperto un contenzioso di fronte alla Giustizia amministrativa, è indiscutibile che in tale diatriba debba prevalere l'interesse pubblico e quindi la decisione assunta dal Consiglio comunale di Pescara di porre sotto tutela l'area su cui sorgeva la Filanda e gli edifici che la contornano.

Nell'invitare l'Amministrazione comunale a difendere la scelta assunta dal Consiglio comunale, si propone comunque l'avvio di un procedimento di concertazione, che veda riconosciuti il ruolo della proprietà e le esigenze della conservazione, nella prospettiva di un'utilizzazione futura del bene a vantaggio della collettività, come il vincolo del Casino e del Palazzetto neo-medievale, apposto dalla competente Soprintendenza, sembra confermare. In definitiva, non è più rinviabile l'apertura di un confronto che induca la proprietà a rinunciare alla costruzione di palazzine private su quell'area, per giungere piuttosto a una nuova utilizzazione di tutta la zona, che comprende anche il parco "Peter Pan", da decidere in accordo con le istanze provenienti dalla cittadinanza.

Gli strumenti dell'urbanistica concertata potrebbero essere usati per compensare le perdite di cubatura derivanti dalla rinuncia a costruire sull'area della Filanda, sempre che l'invito a partecipare al confronto induca l'Impresa a sospendere i lavori in corso. A tale scopo si è deciso di avviare, dalle ore 10,30 di venerdì 9 ottobre, giorno stabilito per la conferenza stampa, una settimana di mobilitazione e sensibilizzazione dell'opinione pubblica, che culminerà con un Convegno che avrà luogo venerdì 16 ottobre, a partire dalle ore 9,30, presso la sala consiliare della Provincia di Pescara, al quale interverranno docenti universitari, rappresentanti di associazioni, di sindacati, di partiti politici e studenti di Istituzioni scolastiche che hanno condotto ricerche storiche sulla Filanda. E' auspicabile che il Sindaco, il vice-sindaco, con delega all'Urbanistica, i dirigenti del Settore ed il Governatore D'Alfonso, nonché lo stesso Impresario edile si sentano in dovere di assicurare la propria presenza, costituendo un esempio concreto di urbanistica partecipata, che nasce dalla conoscenza dei luoghi e dalconfronto e può rappresentare un'esperienza da generalizzare.
 

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