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Pescara sportiva dà l'ultimo saluto a "Zazzetta" super tifoso del Pescara

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Ḕ con commozione che ho appreso della morte di Domenico Zazzara, meglio conosciuto come “Zazzetta”, storico tifoso del Pescara, della vecchia guardia, della curva Nord, dove spesso aveva animato il tifo organizzato. Per lui manifesti rigorosamente biaancoazzurri, come la sua fede, con un attaccamento ad una maglia, ad una città, che solo un ultras come lui, indimenticabile, poteva avere. In molti lo hanno voluto salutare per l’ultima volta, sotto la curva Nord, che lui amava tantissimo, prima del funerale, che si è svolto venerdi 9 ottobre alle 15,30 nella Cattedrale di San Cetteo. Tanti gli amici convenuti, tra cui molti ultras storici del tifo biancoazzurro, che gli hanno tributato l’ultimo saluto sotto la curva Nord. Un male incurabile gli ha tolto la vita a soli 54 anni, una vita da film.

Negli ultimi anni “Zazzetta”, disoccupato, era diventato una presenza quotidiana del Comune, prima minacciando proteste plateali e poi dormendo sotto gli scantinati del Comune, fino a quando la giustizia gli ha presentato nuovamente il conto della sua vita turbolenta.

Fu lui , “Zazzetta”, il primo a fare invasione di campo per andare ad abbracciare il mister Galeone, in occasione della storica promozione in serie A del Pescara. Era il 21 giugno 1987. Con Dario Falcone (in arte Zazzà), Mauro Santilozzi (detto Papalina) e Angelo Manzo, è stato uno dei trascinatori della curva Nord, un tifoso “carismatico”. Restano celebri le sue gesta contro le tifoserie avversarie, come l’incendio contro il pullman dei tifosi baresi.“ Era molto coraggioso, una colonna portante della Curva, che si batteva con tanti altri ragazzi per un ideale solo, che era il Pescara. Era sempre in prima linea e non si tirava mai indietro, anche se negli ultimi anni aveva abbandonato lo stadio per problemi personali e familiari” – così dice Ezio, storico capo ultras del Pescara, che aggiunge -  “è un ragazzo che è nato in strada ed è morto in strada”.

Nel ricordo di molti “Zazzetta” era un ragazzo che sorrideva sempre , nonostante le difficoltà, che si faceva volere bene dalla gente che lo incontrava o lo riconosceva, che “abbaiava tanto, ma non mordeva” – così dice Christian, dipendente del Comune di Pescara, a cui “Zazzetta” affidò la sua cagnetta in occasione della sua ultima reclusione.

La maglietta biancoazzurra con il suo nome scritto dietro è l’omaggio di una squadra, di una città, di una passione a cui “Zazzetta” aveva dedicato gran parte della sua vita. Ḕ così che Nicola, fratello di “Zazzetta”, dopo aver ricevuto la maglietta consegnata dal responsabile della comunicazione del Pescara Calcio, Francesco Troiano, ha detto :“A questo punto mio fratello avrebbe detto: Forza Pescara!"

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