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"Non mi faccio processare": è ancora scontro Mascia-Anpi

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Il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia non ha partecipato oggi alla seduta del consiglio comunale, convocato in via straordinaria dall'opposizione, per discutere della lettera sul 25 aprile inviata alla preside Assunta D'Emilio. La dirigente dell'istituto "11 febbraio 1944" era rea di aver fatto cantare ai piccoli alunni l'Inno di Mameli in versione "Bambini d'Italia" insieme a "Bella Ciao".

«Se il Sindaco de L’Aquila Cialente si sente nel pieno diritto di riconsegnare la propria fascia e di ammainare il tricolore nella sua Città, e se il Sindaco di Spoltore Di Lorito ritiene legittimo approvare una delibera esecutiva per “controllare” le critiche democraticamente mosse contro il suo operato dai Cittadini, “avvisandoli” della possibilità di essere querelati - ha spiegato Mascia al quotidiano Il Centro - sottolineo il mio diritto di esprimere liberamente e democraticamente il mio pensiero a difesa dell’Inno di tutti gli Italiani, un diritto che diventa un dovere per un rappresentante delle Istituzioni». Il primo cittadino ha poi aggiunto: «Non mi faccio processare», in riferimento all'attacco che l'Anpi Pescara gli ha rivolto in più occasioni.

E proprio l'Associazione Nazionale dei Partigiani risponde a Mascia con questa nota: «Riteniamo legittimo che il sindaco di Pescara decida lui stesso da chi farsi "processare", visto che ha già preferito farsi processare dagli ultras del Pescara Calcio in occasione dell'omicidio Rigante, quando 500 sostenitori della squadra calcistica lo hanno sbeffeggiato e insultato per due ore dalle scale del Comune, con lui assolutamente incapace di reagire. Quindi riteniamo legittimo che il sindaco non si voglia far "processare" dall'opposizione democratica e antifascista di una città Medaglia d'oro, visto che è proprio lui l'autore assoluto ed esclusivo della polemica sul 25 aprile».

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