“La pavimentazione scura completamente ricoperta da una sostanza grigio-biancastra sconosciuta, che ha reso scivolosa, ovvero, impraticabile l’intera area, transennata e sorvegliata a vista dalla Polizia municipale. È la condizione indecorosa, e pericolosa per i pedoni, in cui versa da stamani piazza Salotto dopo che è stata smantellata la pista di pattinaggio, una vergogna per l’immagine della città e soprattutto per un’amministrazione comunale che non ha vigilato su una struttura nata male e finita peggio. Avevamo sollevato una lunga serie di perplessità al sindaco Alessandrini circa il regolare allestimento di quella pista, chiedendo anche la produzione dei documenti inerenti il pagamento delle tasse comunali; ci aveva risposto piccato l’assessore delegato Cuzzi, fornendo rassicurazioni, ma senza produrre alcuna carta; oggi le condizioni pietose in cui è stata lasciata la piazza ci conferma che avevamo ragione ed è un atto dovuto andare in fondo alla vicenda”.
A dirlo è stato l’avvocato Berardino Fiorilli, promotore dell’Associazione ‘Pescara – Mi piace’.
“Già nelle scorse settimane ci eravamo resi conto che qualcosa non andava in quella pista di pattinaggio sul ghiaccio improvvisata in piazza Salotto – ha ricordato l’avvocato Fiorilli -: i cavi elettrici sospesi in aria, tra un albero e l’altro; l’assenza delle canalette a terra, in teoria obbligatorie per la messa in sicurezza degli stessi cavi; le balaustre a rischio, con dei varchi-trappola per le gambe dei pattinatori, delle semplice stecche di legno messe attorno alla pista e infatti buttate giù dal vento e trascinate per metri sulla piazza stessa, a testimoniare quanto fossero saldamente ancorate a terra; e l’acqua sciolta che per un mese ha circondato l’impianto, creando una poltiglia su tutta la superficie. Ieri la pista è stata evidentemente smontata, ma quel che ne è rimasto è sconcertante: buona parte del versante nord di piazza Salotto, esattamente dove c’era la pista, è inaccessibile e transennata con il nastro bianco e rosso perché l’intera superficie è ricoperta da un liquido grigio-biancastro e sino a questo momento inclassificabile. Non è acqua, perché si sarebbe asciugata, e soprattutto è fortemente scivoloso, camminarci sopra significa rischiare concretamente di andare gambe all’aria. A transennare la pavimentazione interessata è stata la Polizia municipale, allertata dai commercianti del posto e dai passanti, che hanno assistito ai primi scivolamenti dei poveri pedoni. Sul posto sono intervenuti anche alcuni capisquadra della Attiva che però stanno ancora cercando di capire quale sostanza possa aver ridotto in simili condizioni la piazza e, soprattutto, come rimuoverla e con quali costi. Infatti non è possibile, ci auguriamo, vengano impiegati, semplicemente, acqua e sapone, visto che quell’acqua inquinata finirebbe direttamente nella rete fognaria sottostante la piazza, con danni inimmaginabili, non conoscendo la natura del liquido che ha sporcato la pavimentazione. Occorrerà quindi adottare altri mezzi che per la città avranno un costo che, per l’ennesima volta, ricadrà sulle tasche degli utenti. E questo per colpa di un’amministrazione comunale incapace anche di organizzare una elementare pista di pattinaggio, un’amministrazione che copia male il benfatto di chi li ha preceduti, che improvvisa senza avere le adeguate competenze e che non è capace neanche di vigilare, raccogliendo, magari, l’appello di chi ne sa di più.
Oggi – ha aggiunto l’avvocato Fiorilli – ancora una volta Pescara rischia di dover pagare caro l’approssimazione di una compagine di governo inadeguata, ma stavolta non siamo disposti a subire. Ora chiediamo al sindaco Alessandrini e al suo assessore Cuzzi di produrre immediatamente copia del contratto e della convenzione stipulati con la società alla quale, evidentemente, è stata affidata l’organizzazione e la gestione della pista di pattinaggio: vogliamo sapere quali clausole e penali sono state previste in caso di danni di tale portata arrecati alla piazza; vogliamo sapere chi ha l’onere di pulire e bonificare e di ripristinare la piazza e qual è la sostanza che ha deturpato il ‘salotto’ di Pescara. E questa volta vogliamo vedere le carte, non ci accontentiamo delle ‘rassicurazioni verbali’ dell’assessore Cuzzi, colpevole di non aver vigilato sulla corretta conduzione di un bene della città. E con quelle carte vogliamo anche vedere le ricevute di pagamento dell’occupazione del suolo pubblico da parte di chi ha gestito la pista, e i contratti stipulati per il consumo dell’acqua potabile e dell’energia elettrica, argomenti che porteremo all’attenzione delle Autorità di vigilanza amministrativa”.