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Alessandrini fa rimuovere dalle transenne il logo di "città dannunziana". Foschi: "E' vergognoso"

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“La furia iconoclasta del sindaco Alessandrini non conosce limiti: da sabato pomeriggio ha ufficialmente ordinato all’Ufficio Manutenzioni del Comune di cancellare da tutte le transenne della città il logo di ‘Pescara Città dannunziana’, obbligando gli operai a fare gli straordinari per ritirare le stesse transenne già posizionate sul territorio per la domenica ecologica, far sparire il logo e riposizionare le strutture. Una decisione vergognosa, che mira inutilmente a cancellare l’opera di chi ha preceduto la disastrosa amministrazione Alessandrini, e di cui ci piacerebbe conoscere i costi, visto che è stata fatta con i soldi pubblici”.

Lo ha denunciato Armando Foschi, esponente dell’Associazione ‘Pescara –Mi piace’.

“Se il sindaco Alessandrini pensa di cancellare 5 anni del governo di centro-destra, nel tentativo di non far notare le proprie incapacità politico-amministrative, semplicemente cancellando un logo identificativo possiamo dirgli che ha già fallito – ha commentato Foschi -. Un sindaco dovrebbe preoccuparsi di emergere attraverso la propria attività, attraverso le proprie proposte progettuali e amministrando nell’interesse del territorio. Alessandrini verrà invece ricordato come il sindaco dei disastri, quello delle tasse al massimo, dell’emergenza balneazione, delle ordinanza fantasma, dell’emergenza smog, delle targhe alterne, dei progetti naufragati, e, sicuramente, come il sindaco anti-dannunziano per eccellenza. Appena insediato la sua prima preoccupazione e urgenza erano state quella di imporre a tutti i tassisti della città di togliere il logo di Pescara città dannunziana, ovvero il volto del Vate tra due cornucopie, da tutti i mezzi, e questo solo perché quel logo istituzionale era stato ideato e introdotto dal Governo precedente di centro-destra. Una decisione sintomo di un chiaro disagio personale e senso di inappropriatezza, oltre che un’offesa nei confronti di uno dei personaggi simbolo di Pescara, dell’Abruzzo e dell’Italia stessa, tanto da meritare, Alessandrini stesso, le critiche da illustri intellettuali di sinistra.

Oggi, non pago dei disastri combinati in appena 19 mesi di governo, il sindaco-fantasma Alessandrini ne ha messe a segno un’altra delle sue: in preparazione delle domeniche ecologiche si è appena accorto, dopo 19 mesi di governo, che il logo di ‘Pescara Città Dannunziana’ si trova anche sulle transenne stradali, utilizzate per impedire la circolazione nelle aree chiuse al traffico e allora, dinanzi a tale sacrilegio, ha dato ordine all’Ufficio Manutenzione del Comune, che da venerdì sera aveva già distribuito le transenne sulle strade da chiudere alle auto, di ritirare tutte le strutture, di provvedere a cancellare il logo di città dannunziana dai cartelli, sostituendo interamente i cartelli quando il logo non spariva con lo sbianchetto, e di riposizionare le transenne che evidentemente, senza il logo dannunziano, gli ispirano serenità e pace dell’anima. Ovviamente nell’opera iconoclasta è stato precisato di togliere solo quel logo, ma di lasciare intatto il logo di ‘Pescara Città Vicina’ ideato e istituito dal suo pigmalione, l’ex sindaco D’Alfonso. Gli operai hanno ovviamente eseguito l’ordine, di cui oggi ci piacerebbe conoscere i costi, visto che la nuova cartellonistica è stata pagata con i soldi pubblici. Ma soprattutto – ha aggiunto Foschi – esprimiamo la nostra ferma condanna e biasimo nei confronti di un sindaco che tenta di cancellare la storia della città, ovvero gli amministratori che lo hanno preceduto, sperando, finalmente, di emergere. Un tentativo miseramente fallito, mentre il suo gesto, per l’ennesima volta, ci fornisce una fotografia deprimente del governo Pd. A questo punto ci attendiamo che vengano messi al rogo, in piazza Italia, tutte le pubblicazioni istituzionali fatte tra il 2009 e il 2014 e che riportano il logo istituzionale dannunziano, in un clima degno della Santa Inquisizione”.

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