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Ryanair abbandona l'aeroporto di Pescara. Foschi: "Sospetti confermati, Pd incapace di governare"

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“La Saga ha dovuto far cadere il velo e confermare i nostri sospetti: Ryanair lascia Pescara, chiude la base operativa, smantella il personale e toglie l’aeromobile. Quello che Saga non rivela ancora sono le ragioni che si celano dietro tutto ciò, perché non è credibile pensare che tutto dipenda dal pagamento delle addizionali comunali, una tassa sempre esistita e che Ryanair non avrebbe versato negli anni perché andava in compensazione con le somme che la stessa Saga doveva versare alla compagnia irlandese. Se fosse quella la reale causa, sarebbe ancora più grave da parte della Regione, del Comune e della Saga, perché sarebbe la prova inconfutabile dell’incapacità del Pd di governare il nostro territorio, e a maggior ragione renderebbe urgente le dimissioni dell’intero Cda della Saga e il commissariamento della società”.

Lo ha detto Armando Foschi, esponente dell’Associazione ‘Pescara – Mi piace’, il primo ieri a lanciare l’allarme sulla crisi dell’aeroporto di Pescara ufficializzando il blitz dei vertici della compagnia irlandese a Pescara per oggi, blitz altrimenti tenuto segreto.

“Da mesi continuiamo a denunciare una gestione drammatica dello scalo d’Abruzzo – ha ricordato Foschi -: ormai la Saga non riesce a produrre utili, forse aumenta il numero dei passeggeri, ma ha chiuso il bilancio al 31 dicembre 2014 con una perdita di 7milioni 740mila euro. Il 26 gennaio 2015 la Regione ha deciso una nuova ricapitalizzazione, per 7 milioni di euro, dopo che già la ricapitalizzazione del 2014, per 5milioni 972mila euro, era stata dichiarata illegittima dalla Corte Costituzionale visto che la Regione non aveva ricevuto l’approvazione preliminare della Commissione Europea, l’unica abilitata a giudicare se si trattasse di aiuti di stato compatibili. Sperando di bypassare tale inghippo, il Governo D’Alfonso si è inventato una nuova ‘ricapitalizzazione come aiuto al funzionamento dello scalo’, che però non esiste nella legge europea, e comunque poteva essere varato solo dopo l’approvazione del Piano industriale, ratificato solo il 7 settembre scorso, ovvero otto mesi dopo l’erogazione dei 7 milioni di euro. Ma comunque le continue iniezioni di denaro, mascherate sotto la parvenza delle ‘ricapitalizzazioni’, non salveranno i conti, visto che la Saga fa acqua da tutte le parti. Nei mesi scorsi abbiamo raccolto tutte le carte e abbiamo inviato il faldone all’esame della Corte dei Conti e dell’Enac chiedendo di commissariare la Saga e siamo in attesa delle determinazioni successive. Da ieri però sono arrivate voci drammatiche, oggi confermate – ha ripercorso Foschi -: Ryanair ha lasciato Pescara. Dunque da fine ottobre non ci saranno più i collegamenti diretti con le principali capitali europee, Londra, Francoforte, Parigi, Barcellona, Dusseldorf, scomparirà un patrimonio fatto di investimenti, di immagine, di economia, turismo, la morte stessa dell’aeroporto di Pescara. Assurde le affermazioni del consigliere regionale D’Alessandro, secondo il quale il nostro scalo, che dovrà abbandonare i collegamenti diretti con le capitali europee, si reggerà semplicemente facendo da ponte, ossia si partirà da Pescara per andare a Roma o Milano e poi imbarcarsi, con un altro vettore per raggiungere l’Europa, affermazioni di chi, evidentemente, non ha alcuna conoscenza del settore dei trasporti. Innanzitutto dovrà spiegarci, D’Alessandro, perché un turista dovrebbe venire a Pescara, foss’anche da Teramo, per prendere l’aereo fino a Roma e poi volare per Londra, quando sarà molto più economico e comodo andare ad Ancona per prendere un volo diretto, sempre della Ryanair. Ma soprattutto il nostro aeroporto, secondo D’Alessandro, dovrebbe competere con quella funzione che oggi già svolgono, in maniera eccezionale, gli autobus con una trentina di collegamenti giornalieri con Roma, Ciampino e Fiumicino, a prezzi irrisori, 10 euro andata e ritorno. Purtroppo il Pd sta determinando la chiusura dello scalo d’Abruzzo, che non sopravviverà solo con i collegamenti con Bergamo e Bruxelles, gli unici due che resteranno. Ma ora dobbiamo capire cosa c’è veramente dietro l’abbandono di Ryanair.

Non crediamo alla favola delle addizionali comunali: la Saga si riferisce – ha spiegato Foschi – alla ‘tassa d’imbarco’, un’addizionale già compresa nel biglietto del passeggero che la compagnia deve versare alla Saga, ma il presunto aumento di 2,5 euro, imposto dal Governo Renzi, li paga il passeggero, ovvero non ricade né sulle casse della compagnia né in quelle della Saga, e la somma complessiva finisce in parte nella cassa piloti in parte all’Erario. Ma quella somma la Ryanair, stando ai conti della Saga, non li ha mai versati, perché andavano in compensazione con le somme che a sua volta la Saga avrebbe dovuto versare alla compagnia stessa, dunque era poi la Saga a dover versare quelle somme all’Erario e anche su queste partite abbiamo chiesto chiarezza inviando il faldone alla Corte dei Conti e all’Enac. Dunque dobbiamo capire perché Ryanair abbandona Pescara, specie dopo che si fanno sempre più insistenti le voci circa la volontà della Regione Abruzzo di tentare di nuovo la carta con altri vettori, ma ci chiediamo a quali condizioni e con quali potenzialità. Ormai è chiaro che l’unica strada per restituire serenità al comparto del trasporto aereo a Pescara è il Commissariamento della Saga, che torniamo a chiedere con forza all’Enac”.

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