Dopo settimane di protesta davanti al Palazzo di Città, gli interinali di Attiva, sorpassati da un concorso che ha negato loro l’assunzione in pianta stabile, in occasione del Consiglio straordinario sono tornati nella sala consiliare ad esporre il loro diniego.
Il risultato che ne è conseguito, votato da 20 dei 22 consiglieri presenti, è stato un ordine del giorno che, come si legge nell'ordinanza:
“impegna sindaco e Giunta ad individuare tutte le azioni possibili per favorire la soluzione delle vertenza e il reinserimento lavoratori degli ex lavoratori interinali di Attiva Spa e in particolare, verificando, mediante formulazione di istanza di interpello al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali la possibilità di procedere alla sottoscrizione, da parte della predetta società nei confronti dei lavoratori interinali che hanno promosso il contenzioso stragiudiziale, di verbali di conciliazione ex art. 2113 Cod. Civ.”
Durante il consiglio comunale, gli ex dipendenti, molti dei quali con famiglia a carico si sono presentati con una maglietta che recita lo slogan: "Si ai diritti no ai ricatti", accompagnati da uno striscione con su scritto: "No conciliazione no party".
La tanto auspicata soluzione in tempi rapidi non ci sarà e gli stessi precari annunciano che non abbandoneranno il presidio in Piazza Italia.