La Provincia di Pescara ha già risparmiato 2 milioni di euro nel corso del 2015 per pagare il proprio personale, ridotto di 47 unità’ (oggi 246) rispetto alla data del 15 ottobre 2014 (293). Tutto questo senza considerare i contratti a tempo determinato, scaduti nel 2014 e mai rinnovati.
“La Provincia di Pescara – spiega il Presidente Di Marco – ha già dato un consistente contributo alla spending review delle Province, così come indicato dalla Legge 56 del 2014. Ad, oggi, febbraio 2016, abbiamo già fatto a meno di tre dirigenti e di vari funzionari e impiegati che hanno cessato il lavoro per pensionamento. In più abbiamo fatto a meno della figura del Direttore Generale”.
Oltre le 38 persone che sono andate in pensione, avvalendosi della legge pre-Fornero, nove dipendenti sono stati trasferiti, usufruendo della possibilità di spostarsi in altro Ente (mobilità) prevista dalla legge di riordino delle Province: cinque sono andati nei Comuni di Pescara, Cepagatti, Montesilvano (2), Loreto Aprutino; tre dirigenti (due dipendenti della Provincia – e uno a contratto) presso la Giunta regionale e due funzionari, avvalendosi sempre della priorità concessa ai dipendenti provinciali, si sono trasferiti presso uffici del Tribunale di Pescara e di Milano.
“In totale – conclude Di Marco - circa 2 milioni di euro di tagli ai costi del personale (1.477.500,00 per le cessazioni da pensionamento e 571.000,00 per i trasferimenti per mobilità) su un totale di spesa di 11 milioni di euro erogata quando i dipendenti erano 293. Inoltre, a seguito degli accordi appena siglati con la Regione Abruzzo, altre 30 unità verranno trasferite in Regione: 30 lavoratori appartenenti alle funzionai non più gestite dalla Province, ovvero la Formazione Professionale, l’UMA, il Genio Civile, l’Energia e l’Ambiente, per un risparmio di altri 890.000,00 euro.
In considerazione dell’individuazione del personale da adibire alle funzioni fondamentali – conclude - pari e non oltre al 50 per cento della spesa del 2014, continueremo ad assecondare e incentivare la mobilità per coloro che sono in piattaforma e che sono disposti a trasferirsi in altri enti, ove da questi ci sia la concreta possibilità di assorbire personale proveniente dalla Provincia. Un’opportunità per i nostri Comuni, che potrebbero avvalersi di lavoratori di esperienza, che darebbero un valido contributo alla conduzione dell’amministrazione pubblica”.