15 marzo, presso la Camera di Commercio di Pescara, a conclusione di un ciclo di incontri sull’imprenditoria femminile si è parlato di un argomento fondamentale per le imprese: l’accesso al Credito.
Le imprese ed in particolare le piccole imprese, che lavorano nel mercato Abruzzese ed Italiano, soffrono ancora molto della crisi economica che è iniziata dal 2008 e ancora oggi non mostra una risoluzione.
La piccola impresa vive sulle capacità degli imprenditori che l’hanno fatta nascere e gestire.
È vero che, per definizione, l’imprenditore è responsabile e rischia il proprio patrimonio nella sua attività , ma è pur vero che le piccole e piccolissime imprese sono il vero fulcro dell’economia.
Far fallire queste imprese per mancanza di credito significa togliere la base dell’economia locale, non bisogna dimenticare che anche una piccolissima impresa è artefice dell’economia.
Una piccolissima impresa con i suoi pochi addetti, anche con il solo imprenditore, da il via al movimento virtuoso dell’economia. È dal basso, anzi dal centro, che comincia la spirale economica, ma se questa è interrotta nessuna speranza c’è di salvare questo giro virtuoso.
La carenza di lavoro e l’interruzione del passaggio delle merci con il danaro, anche se piccola parte di tutto il movimento, può significare un vero e proprio granello di polvere che potrebbe inceppare il meccanismo.
Le donne costituiscono la maggior parte delle piccole imprese e farle fallire per mancanza di credito è dir poco miope ed assurdo.
All’incontro hanno partecipato quali rappresentanti della CCIAA di Pescara:
Daniele Becci, Presidente della CCIAA di Pescara
Sonia Di Naccio, Presidente Comitato imprenditoria Femminile
Sono intervenuti quali relatori:
Cristina D’Aprile, imprenditrice e componente Comitato Imprenditoria Femminile
Carmine Salce, Direttore CNA Pescara e Vice Presidente Vicario CCIAA Pescara
Tiziana La Monaca, Componente Commissione ABI.
Sandro Di Ciccio, esperto Fondo di Garanzia
Gemma Andreini, Presidente Commissione Pari Opportunità Regione Abruzzo.
Ha aperto i lavori, con i saluti, il Presidente della CCIAA d Pescara Daniele Becci, plaudendo alle donne e alla loro indiscussa capacità di creare Imprese.
Sonia Di Naccio, Presidente del CIF, ha parlato del Fondo Centrale di Garanzia e di quanto ancora c’è da fare sia per le Banche sia per i Confidi e ancora ci sono difficoltà per accedere al credito.
Cristina D’Aprile, imprenditrice, conferma l’importanza di accedere al Fondo, anche per le Start Up, e della gratuità che favorisce l’imprese all’ottenimento del credito.
Sandro Di Ciccio, esperto Fondo di Garanzia, ha ampiamento illustrato che cos’è e come è possibile accedere al Fondo di garanzia.
Per il sistema bancario, dare la possibilità di accedere a questa tipologia di finanziamento, costituisce un ritorno economico in quanto deve accantonare una percentuale inferiore per il patrimonio e quindi ciò crea un moltiplicatore a favore delle imprese.
La cosa importante, per le imprese, è che non sono richieste garanzie reali, favorendo con ciò quelle che non hanno immobili di proprietà .
Da un riscontro sul territorio, nel 2015 si sono rilevate 333 Banche e 131 Confidi, ma la cosa che dovrebbe essere fatta, è che tra queste due realtà finanziare, l’Impresa avesse un posto centrale.
L’importo medio del prestito garantito, nel 2015, è stato di 146.000 euro per un totale di 105.000 imprese, con un incremento del 17% rispetto ai dati del 2014. Questo incremento, però, non è stato costante per il resto dell’anno, infatti i finanziamenti sono stati tutti fatti nei primi tre mesi dell’anno.
Delle finanziate, le micro imprese sono state il 59% circa.
Il vero problema è il limite imposto di 100.000 euro per l’Abruzzo come importo da affidare alle imprese garantite.
Questo limite di fatto ha bloccato la possibilità di finanziare quelle imprese che non hanno necessità di tale somma, ma che per sopravvivere, a volte, basterebbe avessero anche solo 20.000 euro.
Tiziana La Monaca, Componente Commissione ABI, ha voluto sottolineare che anche le Banche negli ultimi 8 anni hanno sofferto di una crisi economica la peggiore nell’ultimo dopo guerra.
Molta importanza è l’ausilio che i Confidi possono dare alle banche.
Gemma Andreini, Presidente Commissione Pari Opportunità Regione Abruzzo, ha voluto ricordare dell’importanza che le imprese al femminile hanno in ogni territorio e in particolare.
Ha anche ribadito il concetto che troppo c’è ancora da fare per rendere paritaria la donna al fine di consentirle di affermare i propri diritti di genere.
Le donne sono capaci di fare impresa e di portare all’interno di esse l’amore e la consapevolezza che le contraddistingue; nel meridione le imprese piccole e piccolissime sono costituite da donne e sono quelle che ancora riescono, con tanti sacrifici, a sopravvivere.
Certamente il limite di 100.000 euro è fortemente discriminante per le piccole e piccolissime imprese, a volte costituite da due o tre persone, accedere al credito è oltremodo difficile in quanto le Banche non erogano il dovuto credito.
Ha chiuso i lavori Carmine Salce, Direttore CNA Pescara e Vice Presidente Vicario CCIAA Pescara, parlando dei Confidi e di quanto questi soffrono per l’inesigibilità del credito.
Il Confidi, ha ribadito, è un’impresa privata e compie notevoli sforzi per sopravvivere, non bisogna dimenticare che hanno l’obbligo di accantonare, a supporto dei fondi rischi, una percentuale alta che non consente di avere un risultato positivo sul bilancio.
Ben 1200 imprese al femminile potrebbero accedere al credito, ma come questa cosa può essere possibile se la base del finanziamento garantito non può essere inferiore a 100.000 euro?
Le Banche le BBC, i cui molti rappresentanti erano presenti in sala, devono collaborare con i Confidi, ha ribadito Salce, senza una vera alleanza poco si potrà fare per quelle imprese che hanno grande necessità di credito.
Sonia Di Naccio, a completamento degli interventi, ha invitato il pubblico presente a fare domande.
Le domande, poste soprattutto dalle imprenditrici, sono state sull’impossibilità di accedere al credito e ancora di più al Fondo di Garanzia visto il tetto imposto in Abruzzo.
Una imprenditrice, in particolare, ha voluto anche parlare delle Banche che non sono a favore delle piccole imprese, ma continuano a finanziare quelle che hanno la possibilità di garantire l’istituto alla restituzione del credito avuto.
La Di Naccio ha concluso l’evento augurando a tutti, ed in particolare alle imprese costituite da donne, di avere il coraggio di continuare e l’augurio che sia il tetto troppo alto possa essere abbassato per favorirle, sia che le Banche e i Confidi possano meglio aiutarle per evitare la chiusura o il fallimento.