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Megafogna vicino al Ponte Nuovo, Pescara mi piace:"Bisogna valutare colpe e responsabilità"

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“La Commissione comunale Vigilanza, presieduta dal consigliere Carlo Masci, acquisirà ufficialmente tutti gli atti inerenti i due scarichi abusivi individuati a ridosso del cantiere del Ponte Nuovo. Ovvero le procedure con le quali, a detta dell’assessore Del Vecchio, è stato realizzato pochi mesi fa il nuovo scarico da 60 centimetri di diametro, frutto dello spostamento di una vecchia condotta anch’essa abusiva, che sversa da mesi nel fiume il troppo pieno di piazza Pierangeli, e poi, ovviamente, le note sempre dell’assessore Del Vecchio che, secondo le sue stesse dichiarazioni, già otto mesi fa era a conoscenza di quei due scarichi, ma non ha ritenuto né di informare la cittadinanza, in piena emergenza balneazione, né tantomeno ha mosso un dito per ovviare al problema, portando avanti un comportamento omissivo. Stessa documentazione verrà richiesta all’Aca e l’intero faldone andrà ad accompagnare il fascicolo predisposto dall’Associazione ‘Pescara – Mi piace’ con il quale chiederemo alle Autorità preposte di valutare ogni profilo, tecnico e amministrativo, di tali condotte”.

Lo hanno annunciato l’avvocato Berardino Fiorilli e Armando Foschi, dell’Associazione ‘Pescara – Mi piace’ convocati stamane nella Commissione Vigilanza dal Presidente Carlo Masci.

“Ovviamente abbiamo ricostruito, stamane, tutto quanto accaduto negli ultimi mesi a Pescara, una città che sta ancora pagando pesantemente le conseguenze dell’emergenza balneazione 2015, pronta al bis – hanno ricordato Fiorilli e Foschi -. Il 7 febbraio scorso, raccogliendo l’allerta di alcuni ciclisti, abbiamo lanciato per la prima volta l’allarme chiedendo spiegazioni in merito a due condotte sconosciute, emerse nei pressi del cantiere del Ponte Nuovo, probabilmente dopo l’eliminazione delle sterpaglie proprio per consentire i lavori: si tratta di due tubi, il primo da 60 centimetri di diametro, il secondo da 220 centimetri e, in quella occasione, abbiamo chiesto lumi al sindaco Alessandrini, ovvero se fosse a conoscenza di quelle due condotte e, soprattutto, se sapeva cosa trasportassero, sollecitando, in caso contrario, una verifica immediata. A quella richiesta è seguito il silenzio della giunta Alessandrini. Due settimane dopo, allora, abbiamo riproposto il tema, visto che dalle condotte continuava a uscire una melma scura e dall’odore inequivocabile, riproponendo lo stesso quesito. E in quel caso ci ha risposto uno stizzito assessore Del Vecchio, affermando che sapeva di quelle condotte, quindi noi avevamo scoperto l’acqua calda, e che quegli scarichi non c’entravano nulla con l’emergenza inquinamento, commettendo però degli errori. Innanzitutto ha rivelato che la condotta da 60 centimetri di diametro, la più piccola, raccoglie il troppo pieno dell’impianto di sollevamento dell’Aca di piazza Pierangeli, e che è stata dirottata sul fiume, sversando direttamente nel Pescara il proprio carico, a seguito dei lavori del ponte nuovo, e già sapeva che andava intercettata con i lavori dei DK15, quindi Del Vecchio sapeva che quello scarico era inquinante. La condotta più grande, secondo il vicesindaco, trasportava solo le acque bianche della stazione centrale. Affermazioni che non ci hanno convinto, tant’è che qualche giorno fa l’Aca, attraverso il Direttore Bartolomeo Di Giovanni, ha sconfessato Del Vecchio e ha rivelato che quella era una megafogna più grande del previsto, che scaricava non le acque bianche, ma tutti i reflui della stazione centrale, compresi alcuni scarichi abusivi.

Dinanzi alla smentita ricevuta dall’Aca abbiamo iniziato a preparare gli atti da inviare al Corpo Forestale dello Stato e alle Autorità competenti, ed ecco che è arrivata la nuova versione dell’assessore Del Vecchio: ovvero in realtà il vicesindaco sarebbe stato a conoscenza di quella condotta già dal 31 luglio 2015, dunque da otto mesi, dunque proprio nei giorni caldi dell’emergenza balneazione, quando avrebbe anche scritto una letterina all’Aca, e ha pubblicato le lettere sul suo profilo Facebook. Ed ecco servita la verità spaventosa: da otto mesi addirittura l’assessore Del Vecchio sa che a quella condotta sono collegati irregolarmente gli scarichi di 200 famiglie, ma in otto mesi ha trovato il tempo solo di scrivere una letterina, per poi archiviare la vicenda senza convocare riunioni, senza reperire fondi, senza avviare lavori per fermare quegli scarichi e convogliare i liquami al depuratore. Soprattutto in otto mesi non ha mai trovato il tempo per avvisare la cittadinanza, ancora una volta ha tenuto nascosta ai pescaresi l’ennesima emergenza, addirittura addossando la causa dell’inquinamento del fiume alle 3mila anime del Comune di Tocco da’ Casauria.

Tale consapevolezza – hanno ribadito in Commissione Fiorilli e Foschi – ci ha ripiombato al luglio scorso, quando la nostra Associazione ha denunciato la rottura della condotta di via Raiale, inconsapevole del disastro ambientale che c’era dietro quella rottura e aprendo, di fatto, il ‘vaso di Pandora’. Ed è assurdo dover scoprire che la giunta Alessandrini invece di garantire la trasparenza dei propri atti, continui a dissimulare, a negare, a coprire le verità, sulla pelle dei cittadini. Tutto questo merita di essere oggetto di un’indagine approfondita e di una valutazione superiore per capire la legittimità di tali condotte”. Il Presidente della Commissione Vigilanza Masci ha ascoltato anche Gianluca Monaco, dell’Associazione ‘Terra Nostra’, sul tema dei rimborsi che l’Aca dovrebbe riconoscere ai cittadini che per anni hanno pagato, sulle bollette, anche il canone della depurazione, senza però usufruire del servizio, e al termine ha predisposto “l’acquisizione dei documenti inerenti la realizzazione dello scarico da 60 centimetri in seguito allo spostamento di una vecchia condotta del troppo pieno di piazza Pierangeli, vogliamo sapere chi ha autorizzato quei lavori, se sono stati autorizzati, e com’era possibile dirottare una condotta che era già abusiva, chi ha organizzato quel cantiere. Inoltre, se il vicesindaco Del Vecchio ha dichiarato che al 31 luglio 2015 era già a conoscenza dei due scarichi abusivi sul fiume e delle 200 famiglie allacciate abusivamente allo scarico da 220 centimetri di diametro, vogliamo sapere cos’ha fatto negli ultimi otto mesi per eliminare il problema e per allacciare al depuratore le 200 utenze. Chiederemo gli stessi atti all’Aca, con l’obiettivo di valutare eventuali condotte omissive, meritevoli di ulteriori validazioni”.

 

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