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Intercettazioni telefoniche sul mare inquinato, la lettera del vice sindaco Del Vecchio

La redazione
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Proprio non ci riesco a frenare la mia impulsività ed accettare le logiche secondo cui chi è indagato deve astenersi dal replicare a mezzo stampa sulle questioni oggetto di indagini.

Ho massimo rispetto della Magistratura, degli Organi inquirenti e della stessa stampa ma quello che sta andando in onda in questi giorni riguardo alla problematica della balneazione del 2015, favorita da una lettura parziale e decontestualizzata degli atti e delle intercettazioni telefoniche, non corrisponde alla reale condizione che in quei giorni si è determinata arrivando, in talune citazioni giornalistiche, ad essere completamente false.

Non mi sono mai sottratto alle mie responsabilità ed ho sempre guardato con rispetto e gratitudine al carico di responsabilità del Sindaco, Marco Alessandrini, che ho sostenuto e sostengo senza remore per il delicatissimo ruolo che ha sempre esercitato con scrupolo e dedizione nonostante le molteplici difficoltà e criticità ereditate che hanno messo in pregiudizio l’organizzazione tecnica, amministrativa e finanziaria del Comune di Pescara.

Ed allora in ordine e senza tralasciare nulla mi permetto di far osservare come la prima questione che ci viene addebitata è riferita alle analisi di “NON CONFORMITA’” alla balneazione che vengono conosciute al Comune in data 23.07.2015

Circostanza che viene portata anche alla mia conoscibilità dal Dirigente comunale, Arch. Vespasiano, con una telefonata dello stesso giorno, 23 luglio alle ore 19:44.

Una situazione di potenziale allarme per la tutela della salute dei cittadini che risultava essere già venuta meno poiché l’ARTA nella prime ore di quella stessa giornata del 23 luglio ha proceduto a svolgere nuove analisi che hanno dato esito di “CONFORMITA’” alla balneazione e con valori bassissimi, e quindi nessun atto di irresponsabilità è stato tenuto da chi aveva la responsabilità di adottare provvedimenti in simili circostanze.

Da questa data in poi, diversamente da come affermato falsamente da alcuni organi di stampa, le acque di balneazione del nostro litorale e del punto di Via Balilla sono “CONFORMI” e quindi è falso dire che “… Del Vecchio e Vespasiano sapevano che migliaia di persone nuotavano ogni giorno in un mare di feci e liquami e lo hanno taciuto”.

Poi, in data 28 luglio vi è una nuova rottura della condotta dell’ACA delle acque reflue di Via Raiale.

Il guasto viene riparato nella giornata successiva e, per limitare/abbattere la carica batterica nel fiume e nel mare l’ACA fa uso, secondo prescrizioni a lei note, di acido peracetico.

L’ARTA, intanto, svolge analisi sulla balneazione e, in data 31 luglio fa pervenire al Comune il relativo report di “NON CONFORMITA’” al solo punto di Via Balilla.

Per cause e circostanze legate alla filiera di conoscenza interna del Comune del predetto documento, lo stesso viene acquisito alla conoscibilità di tutti (compreso il sottoscritto che si trova fuori regione in vacanza dal 02/08 al 09/08) solo in data 3 agosto come confermano le intercettazioni telefoniche della giornata.

Un dato allarmante di cui vengo a conoscenza alle ore 09.13 su telefonata del Dirigente Vespasiano che si riporta di seguito:

A quella data ed a quell’ora e con quei dati risalenti al 31 luglio era logico constatare, da parte mia, come il sabato e domenica 1 e 2 agosto le acque del mare non fossero conformi e quindi le persone che erano andate al mare nel tratto di Via Balilla avevano fatto il bagno in acque non balneabili.

Considerazioni, le mie, che venivano smentite con la conoscenza delle ulteriori analisi svolte dall’ARTA nelle prime ore di sabato 1° agosto e che avevano dato esito di “CONFORMITA’” e quindi il sabato e domenica 1 e 2 agosto chi aveva fatto il bagno nel mare di Pescara lo aveva fatto in acque balneabili.

Maldestramente, stando alla lettura dei giornali di questi giorni, nella conversazione telefonica (intercettata) con il Dirigente Vespasiano delle ore 09:53 avrei dovuto precisare che il colloquio delle ore 09:13 era da ritenersi non più valido per quella parte.

All’esito di tutto questo rimane la responsabilità da parte del Comune di non aver, per una disfunzione tecnico-amministrativa della macchina comunale, assunto iniziative riguardanti la sola giornata del 31 luglio per incolpevole conoscenza del fatto stesso.

In attesa del giudizio della magistratura su queste vicende ho ritenuto di dover fornire le mie considerazioni sulla base della lettura completa di tutti gli atti riguardanti la problematica della balneazione del 2015 che fanno inquadrare, come un giornale riportava qualche giorno addietro, nella giusta luce i fatti della scorsa estate.

 

Infine mi siano consentite alcune ulteriori considerazioni:

  1. Lo stato di cattiva salute del mare e del fiume Pescara non possono certamente ricondursi agli ultimi mesi o all’amministrazione Alessandrini;

  2. Nessuna amministrazione precedente a quella di Alessandrini ha posto con energia la questione del disinquinamento del fiume e la lotta agli scarichi abusivi;

  3. Il Sindaco Alessandrini ha avviato, appena terminata la stagione estiva 2015 e per la prima volta nella storia del Comune di Pescara, in collaborazione con ARTA e Capitaneria di Porto, un monitoraggio continuo delle acque del fiume e del mare che hanno consentito:

    1. Conoscere anche al di fuori della stagione balneare le reali condizioni delle acque fluviali e marine;

    2. Individuare molteplici scarichi abusivi di acque reflue sversanti nel fiume Pescara;

    3. Collaborare con ACA per riavviare i lavori del c.d. DK15 ed innestare sullo stesso impianto gli ulteriori scarichi individuati;

    4. Stimolare e collaborare con tutti gli enti istituzionali e non per azioni di contrasto finalizzate al disinquinamento del fiume Pescara;

  4. Soggetti che hanno avuto responsabilità di governo nella precedente amministrazione e che nulla hanno fatto nei confronti di questa annosa e critica problematica evitino di porsi sul piedistallo della correttezza e della legittimità della loro azione che così non è stata e neanche per quanto concerne l’assunzione e/o l’informazione di provvedimenti di divieto della balneazione.

Non so se questa mia nota verrà mai pubblicata da quei giornali che in questi giorni si sono dilettati con resoconti parziali e distorti dei reali avvenimenti accaduti ma devo questa mia lettera ai cittadini di Pescara, al Sindaco ed alla maggioranza che mai ha dubitato ed ai collaboratori del Comune.

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