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Cassa integrazione per i dipendenti del cimitero di San Silvestro

Pescara Mi Piace: "Chiediamo l'intervento dei sindacati e del comune per la tutela dei lavoratori"

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“Scatta la cassa integrazione per i 7 dipendenti della Fidia che operano nel cimitero di San Silvestro. Lo ha comunicato l’Azienda che, riuniti i propri operatori, ha reso note le disposizioni immediatamente operative già dal mese di giugno, ovvero, ogni tre settimane di lavoro, ciascuna unità, a rotazione, dovrà restare forzosamente a casa per una settimana, e per questo almeno per i prossimi tre mesi. Una doccia fredda per i lavoratori che, secondo voci di corridoio, temono l’applicazione di ulteriori misure già da dopo l’estate e chiedono ora un intervento di tutela non solo da parte delle forze sindacali, ma anche del Comune di Pescara, che comunque è proprietario del cimitero di San Silvestro, vecchio e nuovo, affidato in concessione-Project Financing alla Fidia, e che comunque dovrà rispondere di eventuali disservizi”.

Lo ha reso noto Armando Foschi, membro dell’Associazione ‘Pescara – Mi piace’, raggiunto dalla notizia e dalla richiesta di supporto da parte degli operatori della Fidia.

“Un fulmine a ciel sereno per i 7 lavoratori della Fidia addetti alla manutenzione ordinaria del Cimitero di San Silvestro, che non avevano avuto alcun sentore di eventuali problematiche – ha spiegato Foschi -. L’affidamento esterno è stato disposto dall’allora giunta D’Alfonso che, applicando la formula del Project Financing, ha appaltato per vent’anni la gestione e le opere di ampliamento dei due camposanti cittadini alla società Fidia, una procedura, in realtà, che più volte abbiamo contestato facendoci portavoce delle istanze dei cittadini. Infatti innanzitutto l’esternalizzazione del servizio ha determinato una impressionante impennata dei prezzi di loculi, cappelle, sepolcreti e dei servizi di sepoltura ed estumulazione, rispetto alle tariffe sino a quel momento applicate dal Comune stesso. Tanti cittadini pur di affrontare quelle spese nuove e sofferte, si sono ritrovati pure a contrarre dei mutui tuttora in piedi, per dare l’idea delle difficoltà causate alla popolazione. Poi i servizi: il cimitero di San Silvestro è senza dubbio ben curato, ma questo è da imputare esclusivamente alla buona volontà e all’operatività dei sette addetti, che si sono prodigati, in tutti questi anni, pur di mantenere in buone condizioni le due strutture, consapevoli della delicatezza del loro incarico, ma restano quei cantieri aperti anche da 8-10 anni per la realizzazione dei nuovi loculi o fosse a terra, e che non sono mai stati finiti, dando un’idea di fastidiosa precarietà a chi si reca nel cimitero per visitare un congiunto. Capitolo a parte per il cimitero dei Colli che due anni fa la Fidia ha restituito al Comune senza aver realizzato il Project Financing stabilito nella parte inerente la costruzione dei nuovi loculi, in questo caso responsabilità degli uffici comunali che hanno sbagliato le procedure per gli espropri delle aree necessarie per consentire l’ampliamento del camposanto. E per fronteggiare l’emergenza il Comune ha affidato l’impianto alla società in house Attiva, che però, ovviamente, può occuparsi solo della gestione ordinaria del cimitero, provvedendo a recuperare nuovi spazi attraverso l’estumulazione delle sepolture che hanno superato gli anni del contratto e, anche in questo caso, scatenando le proteste di molti utenti, avvisati di tale iniziativa solo da un foglietto trovato appiccicato sulla tomba di famiglia, e in molti casi si sono ritrovati a visitare quella tomba senza più trovarvi il proprio caro, aprendo una macabra caccia al tesoro per ritrovare almeno le ossa.

E tutti sappiamo quanto sia in sofferenza il cimitero dei Colli Madonna, privo di spazi e loculi, a fronte del mancato ampliamento. Ora però rischiamo la crisi anche al cimitero di San Silvestro: l’azienda ha formalmente comunicato ai 7 dipendenti che dal mese di giugno scatta la cassa integrazione per tutti per ‘sopravvenute difficoltà’, non meglio specificate. La procedura della Cassa integrazione è già partita dal primo giugno attuata con una rotazione sistematica, ovvero ogni dipendente lavora per tre settimane e poi deve restare forzosamente a casa per una settimana, con tutte le conseguenze economiche del caso, visto che i dipendenti avranno un chiaro taglio sugli stipendi. Ora – ha puntualizzato Foschi – al di là dei timori per il futuro di quelle sette famiglie, ai quali è stato detto che la Cassa integrazione per ora è l’unica strada per evitare i licenziamenti, è chiaro che tale ulteriore riduzione di un personale già di per sé estremamente risicato, si ripercuoterà necessariamente sulla qualità del servizio offerto ai cittadini in termini di manutenzione ordinaria, pulizia e di esecuzione delle procedure di sepoltura ed estumulazione, che cominceranno a registrare ritardi inaccettabili. Già l’impiego di sole 7 unità per la gestione di un cimitero grande quanto quello di San Silvestro, tra la parte nuova e quella vecchia, è sconcertante; se ora quelle 7 unità si ridurranno a sei, il collasso è vicino. Ma quello che sconvolge della vicenda è il silenzio assordante del sindaco Alessandrini, che pure è stato formalmente informato delle intenzioni della Fidia. A questo punto è chiaro che occorre garantire trasparenza alla problematica, con l’apertura di un tavolo di concertazione con Fidia, alla presenza dei sindacati, del Comune e dei dipendenti stessi, per capire cosa sta accadendo nei conti della società, conti che oggi hanno imposto la Cassa integrazione. Vogliamo capire se ci sono perdite e perché; per quanto tempo la Cassa andrà avanti; qual è il Piano aziendale della Fidia per garantire il mantenimento di tutti i posti di lavoro a tempo pieno, o, al contrario, se sono previste ulteriori misure di contrazione e riduzione della forza lavoro. In quest’ultimo caso, vogliamo sapere se il Comune è pronto, eventualmente, a riassumere la gestione diretta del Cimitero, magari sempre con la Attiva, e quali prospettive di riassorbimento dei 7 dipendenti ci sono, 7 persone alle quali, intanto, l’Associazione ‘Pescara – Mi piace’ esprime solidarietà e vicinanza”.

 

 

 

 

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