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Sfondamento diga Foranea, Sospiri: "Non si interverrà prima di fine anno"

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Il mare di Pescara annega tra i batteri e il duo D’Alfonso-Alessandrini sta ancora ‘all’implementazione degli studi idraulici a corredo del Piano regolatore portuale di Pescara’. Che significa inviare ora, in piena estate, le carte del nuovo Piano al Consiglio Superiore dei Lavori pubblici che, sempre in piena estate, dovrebbe riunirsi sul ‘caso’ Pescara. E, semmai ritenesse finalmente complete le carte del Comune, bocciate per ben due volte dallo stesso Consiglio, dovrà mandare tutto il fascicolo al Provveditorato che, sempre in piena estate, dovrebbe approvare il Piano. Bene che vada, l’intero iter non sarà completato prima di fine anno, e la diga foranea resterà al suo posto almeno sino al 2017, sempre se il sindaco Alessandrini non avrà sbagliato per l’ennesima volta le risposte alle osservazioni inviate a ottobre 2015 dal Consiglio Superiore. Tradotto, la conferenza stampa odierna è stata solo l’ennesimo tentativo del Governatore D’Alfonso di gettare fumo negli occhi, sperando di cancellare una stagione estiva 2016 che, purtroppo per la città, sarà disastrosa”.

È il commento del Capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri alla conferenza stampa odierna indetta stamane dal Governatore D’Alfonso.

“Sono trascorsi due anni da quando il Presidente D’Alfonso si dichiarò pronto ad armarsi di piccone per abbattere subito, entro sette giorni al massimo, la diga foranea – ha ricordato il Capogruppo Sospiri -: sono passati all’incirca 799 giorni di governo e, non solo la diga foranea è sempre ferma dinanzi alla foce del Pescara, non solo il mare di Pescara è per il secondo anno consecutivo non balneabile, ma Regione e Comune sono ancora fermi alle carte del nuovo Piano regolatore portuale, praticamente le calende greche. Lo avevamo previsto già lo scorso inverno e oggi abbiamo avuto le nostre conferme. La verità è che gli unici atti e le sole opere concrete attuate per scongiurare l’emergenza balneazione portano la firma del centro-destra come il DK15, i nuovi collettori del Piano antiallagamenti e il nuovo Piano Regolatore portuale che due anni fa D’Alfonso e Alessandrini hanno trovato già approvato e che contiene l’apertura della diga foranea. Da allora nulla è cambiato: per ben due volte, a luglio 2015 e a ottobre 2015 il Consiglio superiore dei Lavori pubblici ha bocciato le carte inviate da Regione e Comune, costate 23mila euro, in quanto ‘insufficienti rispetto alle prescrizioni e alle osservazioni sollevare sugli studi idraulici’, in particolare, come ha sentenziato il Consiglio, quegli studi non hanno tenuto conto né dell’influenza delle vasche di laminazione, ossia anti-esondazione, pure progettate dalla Regione Abruzzo a monte del fiume, ossia a Chieti, Manoppello, Rosciano e Cepagatti, né hanno tenuto conto della rivisitazione delle Carte di pericolosità idraulica del Piano Alluvioni da parte dell’Autorità di Bacino regionale, dunque due errori macroscopici.

Solo a maggio scorso, dopo mesi di denunce da parte di Forza Italia, la giunta Alessandrini ha ripreso in mano la pratica del Consiglio Superiore dei Lavori pubblici e del Piano regolatore portuale, e ha deciso di tentare di rimediare agli errori precedenti con la redazione dell’ennesima relazione integrativa affidando di nuovo all’esterno la sua elaborazione, un incarico questa volta di 83mila 635 euro di soldi pubblici, peraltro un appalto-lampo, rimasto pubblicato per appena 5 giorni. L’incarico è stato affidato alla società Beta Studio Srl di Padova, che con il ribasso a base d’asta se l’è aggiudicato per 45mila euro. Oggi, a detta del Presidente D’Alfonso, la società avrebbe riconsegnato il suo studio che comunque dovrà essere adottato dalla giunta comunale e mandato di nuovo al Consiglio Superiore dei lavori pubblici, che dovrebbe riunirsi in piena estate per guardare quelle carte. Da qui si apre un buco nero, perché, visti i precedenti, nulla esclude che possa arrivare la terza bocciatura; ma seppure tutto dovesse filare liscio, e il Consiglio, al quarto tentativo, dovesse approvare l’intervento, comunque tutto dovrà tornare alla Commissione di Via, che dovrà pronunciarsi entro 45 giorni, e solo dopo il Provveditorato potrà approvare il faldone e potranno concludersi le procedure della gara d’appalto per l’apertura della diga foranea. Appalto che, e qui siamo al paradosso, è stato già realizzato: a maggio scorso, infatti, il Governatore D’Alfonso ha approvato in giunta la presa d’atto dell’esito della gara d’appalto per la diga foranea, aggiudicata alla Ador.Mare Srl di Palermo, ovvero ha aggiudicato i lavori per la realizzazione di un’opera virtuale, prevista solo nel nuovo Piano regolatore portuale, ovvero ha appaltato un cantiere-fantasma. E oggi è arrivata la nuova raffica di chiacchiere con le nuove presunte scadenze, addirittura con l’annuncio di un nuovo depuratore: il lavoro per l’approvazione del nuovo Piano regolatore portuale e l’apertura della diga foranea è ancora tutto da costruire – ha ribadito il Capogruppo Sospiri – per l’incapacità di chi oggi amministra Regione e Comune, e mentre il Governatore manda carte, a Pescara la stagione estiva è arrivata a fine giugno con il divieto di balneazione su mezzo litorale. E ben lo sa il Presidente D’Alfonso che oggi ha infatti rifiutato l’invito dei giornalisti di fare il bagno dinanzi alle telecamere per smentire con i fatti i presunti allarmi sull’inquinamento della costa”.

 

 

 

 

 

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