“Biglietti aumentati a carico degli utenti-passeggeri, chilometri di percorrenza tagliati, un patrimonio in attivo della Gtm espropriato in favore di due società in passivo, e nessuna certezza sul futuro, mentre si moltiplicano le posizioni dirigenziali, con relative indennità. È questa la fotografia reale di Tua, la società del Trasporto Unico Abruzzese, nata non in due anni, ma in una burrascosa notte, partorita nel caos dal Governatore D’Alfonso. Direi che oltre questo non c’è il paradiso, ma altre bugie e l’ennesimo inganno politico di stampo dalfonsiano”.
È il commento del Capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri in replica alle affermazioni odierne del Presidente D’Alfonso nella presentazione del bilancio Tua.
“La politica sui trasporti della giunta D’Alfonso continua a correre verso il precipizio – ha osservato il Capogruppo Sospiri -: mentre ancora attendiamo notizie sulla fine del nostro aeroporto e sulla fuga di Ryanair, mentre ancora attendiamo di conoscere il triste destino del porto di Pescara, oggi il Presidente D’Alfonso ha offerto alla città lo spettacolo di Tua, con tanto di passerella stile Cannes, i fiorellini e i nuovi bus tirati a lucido. Ci piacerebbe sapere quanto sia costato lo sfarzo odierno, ci piacerebbe sapere cosa ne pensano i sindacati di tali spese, mentre meno di quarantotto ore fa l’ennesimo controllore ha subito l’ennesima aggressione per l’assoluta assenza di sicurezza sui mezzi pubblici. Fortunatamente abbiamo maturato gli anticorpi alle feste dalfonsesche e sappiamo guardare al di là della cortina di fumo: Tua rischia di essere un aborto, un neonato i cui primi passi sono spaventosi. In pochi mesi è stato spogliato il patrimonio in attivo della Gtm, perso nei meandri del bilancio di Sangritana e Arpa; in pochi mesi la nuova politica dei trasporti ha tagliato il mercato dei privati, il costo dei biglietti è lievitato, senza un potenziamento dei servizi, anzi le corse e i chilometri sono stati tagliati drasticamente, a spese dei passeggeri. Su tutto questo incombono gli ulteriori tagli già annunciati dal Governo Renzi-Pd, ma in compenso i dirigenti strapagati restano al loro posto, anzi aumentano di campagna elettorale in campagna elettorale. Oltre tutto questo non c’è il paradiso, ma la truffa politica, visto che alle bugie siamo ed eravamo già abituati”.