Anche FIAB, la Federazione Italiana Amici della Bicicletta - Coordinamento Abruzzo-Molise - esprime la sua contrarietà alla modifica del tracciato autostradale Pescara-Roma.
"Un'opera faraonica, dai costi esorbitanti, che porterebbe più svantaggi, con danni ambientali enormi, che benefici, questi ultimi limitati, per lo più, al fatto di arrivare qualche minuto prima a destinazione in auto (oltre a quelli per il costruttore)", dichiara il coordinatore interregionale Giancarlo Odoardi.
"Piuttosto - prosegue Odoardi - si investa finalmente sulla tratta ferroviaria Pescara-Roma, ottimizzando i tempi di percorrenza, modernizzando il materiale viaggiante e permettendo il trasporto delle biciclette sui convogli, in numero sufficiente per sviluppare una vera mobilità alternativa da e verso la capitale".
"Non è possibile" aggiunge Odoardi" che per prendere il treno in più di 5 biciclette si debbano inviare fax e telegrammi con richieste di autorizzazioni, come ordinariamente facciamo per le nostre escursioni, per allertare il personale e la filiera complessiva tecnologica di gestione del viaggio, da biglietteria, annunci e software vari, e poi ritrovarsi con disservizi per malintesi nella fornitura delle dotazioni strumentali. Quando non ci si sente dire spesso che "non si può fare" e quindi rinunciare al viaggio o all'escursione, come ci è ripetutamente capitato".
Da tempo, inoltre, la FIAB, insieme ad altre associazioni del territorio, promuove la realizzazione di itinerari ciclabili di lungo raggio, che servano sia per il turismo che per gli spostamenti quotidiani. "La realizzazione di un percorso ciclabile protetto Pescara-Roma, lungo la Tiburtina, sembra un'utopia, ma in molti paesi europei le "superstrade" per le biciclette esistono già , e vedono migliaia di ciclisti utilizzarle per recarsi a lavoro, a scuola e per gli altri spostamenti quotidiani o per escursioni e soprattutto turismo. (si veda http://www.abruzzoinbici.it/val_pescara/index.htm). Se si continua a ragionare in maniera autocentrica, investendo in nuove e ennesime strade, buone solo a spendere milioni di euro per risparmiare qualche minuto di percorrenza (minuti che, nel caso specifico, verrebbero poi ampiamente persi alla barriere di Roma o lungo il raccordo), non riusciremo mai ad essere una nazione moderna".